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Estate 2020: si a vacanze ma in sicurezza

Quella che ci attende sarà un’estate diversa

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Quella che ci attende sarà un’estate diversa. Secondo  un’indagine di Confturismo-Confcommercio (http://www.confturismo.it) la maggior parte degli italiani preferisce aspettare e partire solo quando si sarà maggiormente stabilizzata la situazione. La pandemia ha di certo ridimensionato gli equilibri del turismo, dando prospettive di vacanze, viaggi e relax più attente e ristrette. Il 48% degli italiani pensa di fare le valigie tra giugno e agosto, dando preferenza ai viaggi brevi, della durata media di tre giorni, e senza allontanarsi troppo da casa. Quel che emerge, dunque, è una sensazione di incertezza che porterà gli italiani a vivere l’estate 2020 con cautela. Tuttavia, da un lato, i numeri sembrano essere incoraggianti in quanto fino a due mesi fa solo il 19% degli intervistati riteneva possibile concedersi una vacanza estiva. Considerati i grandi cambiamenti affrontati durante la fase 2 e la recente apertura dei confini, aumenta progressivamente il numero delle persone che decidono di godersi le ferie in sicurezza.

Secondo quanto rilevato dai dati Istat i mesi di marzo, aprile  e maggio hanno dato prova di un calo drastico delle entrate nel settore turistico. La chiusura degli esercizi lungo tutto il territorio ha portato ad un effetto lockdown devastante. L’Istituto Nazionale di Statistica afferma che si sarebbero potute realizzare, nei mesi passati, circa 81 milioni di presenze (il 18,5% del totale annuale), 9,4 miliardi di euro in entrata da parte dei turisti stranieri, 21,4% della spesa annuale dei turisti stranieri, 16% della spesa annuale dei turisti italiani. Numeri che fanno riflettere su come quella registrata sia stata una vera e propria discesa in picchiata per l’economia del paese.

Nonostante ciò i segnali di ripresa ci sono. Seppur in maniera timida, gli italiani vogliono approfittare del relax estivo. Prevale la scelta di località marittime per il 49%. Al tempo stesso si fa strada l’alternativa delle mete montane, con il 23% delle preferenze, in quanto ritenuta una scelta sicura. Le regioni più gettonate sono Puglia, Sicilia e Sardegna, che anche negli anni passati occupavano il podio delle mete turistiche più popolari. Nel caso della Sardegna saranno soprattutto le strutture ricettive più piccole ad essere protagoniste. Su tutto il territorio sardo sono molte le strutture alberghiere che hanno deciso di non aprire per l’estate 2020. I dati riportati dall’ufficio turistico della Costa Smeralda mostrano che su 130 operatori solo 42 daranno disponibilità per questa stagione. Segno che il Covid ha lasciato dell’amaro in bocca a molti degli operatori turistici dell’isola.

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