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Musica&Retroscena

L'aura dello spettacolo

Oggi ho deciso di parlarvi di qualcosa di meno tangibile e visibile, qualcosa che si trova dietro tutto ciò che c’è di audiovisivo, un aspetto del cinema, come anche del teatro, oscuro quanto affascinante. Una sorta di energia che avvolge costantemente ogni singolo spettacolo, da quello che nasce nel garage di casa nostra fino al colossal o al musical di Broadway.

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Non esiste nulla di più mistico, vero e percepibile di ciò che a me piace chiamare: “Aura dello spettacolo” (spettacolo inteso come un qualcosa che comprenda tutto ciò che ha alle spalle una messa in scena ed un lavoro di preparazione: cinema, teatro, programmi televisivi, varietà, talent, ecc…)
Così come l aura circonda il corpo degli esseri viventi segnandone caratteristiche proprie del suo essere che influenza positivamente o negativamente l’altro,  ogni spettacolo ha il suo proprio e privilegiato contenitore che lo avvolge e da cui gli spettatori, per lo più inconsciamente, attingono le varie sensazioni che lo portano ad avere una diversa concezione di esso. Prendiamo come esempio i film: ipotizziamo che una stessa identica sceneggiatura venga data a due registi e a due troupe completamente diverse, entrambe realizzeranno, ovviamente, il lungometraggio in base alla loro interpretazione e alla loro visione (avevo già scritto di come l’intera troupe influenzi un prodotto finale). Fin qui nulla di strano. Ora mettiamo caso che questi due film vengano proiettati entrambi al cinema, gli spettatori usciranno con degli stati d’animo e delle sensazioni interiori differenti, nonostante abbiano visto mettere in scena la stessa identica storia.
Questo sarebbe avvenuto anche se i due film fossero stati realizzati dallo stesso regista o, addirittura, dalla stessa troupe che avrebbero confezionato due prodotti, solo apparentemente, identici. Perché accade tutto ciò? Io credo che convergano diversi fattori, ma il principale e il più imponente è: l atmosfera che si è imposta nella troupe, nella compagnia teatrale o quel che sia. Questi, come ho sempre sostenuto, sono lavori di squadra, e tra i vari membri si instaureranno amicizie, simpatie, antipatie, rapporti solo professionali e rapporti umani.
Lo spettacolo è uno specchio che riflette la visione di chi ci ha lavorato. Il riflesso si deforma in base a questa famosa Aura. In altre parole, sto dicendo, che tutto ciò che accade dietro le quinte: litigi, risate, amori, nervosismo, felicità, si riflettono inevitabilmente sul prodotto finale. Se il lavoro sul set di un film che racconta di meditazione è stato accompagnato dal nervosismo, lo spettatore percepirà quella tensione, che continuerà ad aleggiare nei secoli finché questa opera esisterà e sarà guardata almeno da un paio di occhi.
Si possono capire molte cose da ciò che uno spettacolo ci lascia dentro e se la sensazione è negativa, forse, bisognerebbe informare i vari membri che ciò che vogliono esprimere non proviene solo dalla bellezza di ciò che vediamo o sentiamo, ma deve partire tutto e sempre dal  cuore, e se la sorgente dello spettacolo è quella poi il resto verrà da sé perché: “comunque vada, sarà un successo”.

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Macerata

“Delitto all’Isola delle Capre” in scena a Camerino

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Dopo la prima mondiale andata in scena al Teatro Pergolesi di Jesi il 25 e 27 novembre, il prossimo 30 novembre ore 21:15 a Camerino va in scena l’opera lirica dal dramma di Ugo Betti “Delitto all’Isola delle Capre”, musica di Marco Taralli, libretto di Emilio Jona.

CAMERINO – Mercoledì 30 novembre 2022 alle ore 21:15 l’opera lirica Delitto all’isola delle capre” sarà all’Auditorium Benedetto XIII di Camerino, città natale di Ugo Betti, nel 130° anniversario della nascita dello scrittore marchigiano, tra i più rilevanti drammaturghi italiani del ‘900. La prima mondiale di questa opera, dal dramma in tre atti del poeta e drammaturgo Ugo Betti, musica di Marco Taralli e libretto di Emilio Jona, è andata in scena al Teatro Pergolesi di Jesi il 25 e 27 novembre.

Nuova commissione e nuova produzione della Fondazione Pergolesi Spontini in coproduzione con il Teatro dell’Opera Giocosa di Savona, terzo titolo nel cartellone della 55esima Stagione Lirica di Tradizione del Teatro Pergolesi, grazie al contributo della Città di Camerino e con il patrocinio dell’Università di Camerino, l’opera arriva a Camerino, città natale di Ugo Betti (Camerino 1892 – Roma 1953).

Precede la messa in scena, l’iniziativa “Essere spettatore: percorso dedicato ad Ugo Betti”, un percorso di approfondimento in tre tappe, tra Jesi e Camerino, realizzato con il patrocinio e la compartecipazione del Consiglio Regionale delle Marche. Martedì 29 novembre 2022, alle ore 18, nella Sala Consiliare del Comune di Camerino, ci sarà l’ultimo degli incontri dal titolo: “Vi era un forestiero…” a cura di Pierfrancesco Giannangeli, docente, giornalista e consulente della Fondazione Pergolesi Spontini per la formazione del pubblico. L’incontro è ad ingresso gratuito.

Con questi eventi, le città di Jesi e di Camerino celebrano i 130 anni della nascita dell’autore marchigiano, poeta, scrittore e giudice, tra i più rilevanti drammaturghi italiani del ‘900.

La direzione di “Delitto all’isola delle capre” è affidata a Marco Attura sul podio del Time Machine Ensemble, la regia è di Matteo Mazzoni, le luci di Marco Scattolini. Scene e costumi sono firmate da Josephin Capozzi, vincitrice della II edizione del Concorso dedicato a Josef Svoboda “Progettazione di Allestimento scene e costumi di Teatro Musicale” riservato a iscritti e/o neodiplomati al Biennio di Specializzazione in Scenografia delle Accademie di Belle Arti di Macerata, Bologna e Venezia. Il concorso è una nuova modalità per valorizzare giovani creativi che possono vedere realizzato il proprio progetto scenico e hanno la possibilità di valorizzare il proprio curriculum collaborando con registi professionisti.

Il mezzosoprano Sofia Janelidze canta Agata, il soprano Yuliya Tkachenko è la figlia Silvia, il soprano Federica Vinci è la cognata Pia, Andrea Silvestrelli interpreta Angelo, Edoardo è Alessandro Fiocchetti.

Ugo Betti è drammaturgo oggi semidimenticato, eppure dopo Luigi Pirandello è certo uno tra quelli più di rilievo nel 900 italiano. I suoi temi sono insieme arcaici e attuali come quelli di una tragedia greca, mentre la sua struttura narrativa e drammatica appare immediatamente traducibile nel linguaggio dell’opera lirica.

“Delitto all’isola delle capre” è uno dei suoi capolavori, scritto nel 1948 e è stato rappresentato per la prima volta a Roma nel 1950. Il titolo dichiara fin dall’inizio il carattere dell’opera: siamo in un vero giallo, con tanto di omicidio finale. Ma è solo l’apparenza perché il tema vero del dramma è tutt’altro: è il percorso e l’intreccio delle passioni eterne degli umani.

“È un vero e proprio noir, una storia senza lieto fine, senza vincitori e soprattutto senza buoni, in cui il dipanarsi degli eventi fa uscire fuori la parte peggiore dell’anima di ognuno”, racconta il compositore Marco Taralli. “È un soggetto che ho nella mente e nel cuore da più di 30 anni – prosegue – Ero ancora studente quando lo lessi per la prima volta, già avevo in mente il Teatro Musicale, e rimasi immediatamente affascinato dal plot del grande magistrato”.

“Del testo di Betti – fa sapere il librettista Emilio Jona – mi hanno prima di tutto interessato i suoni: il vento che spazza un’isola deserta, il rumore delle mandibole delle capre che brucano l’erba in prati desolati, lo sbattere di una persiana irraggiungibile al primo piano di una casa in rovina, le voci deformate che provengono da un pozzo che sta al centro della scena e del dramma. Poi le storie e la personalità delle tre donne sole che abitano quel l luogo, la loro insolita sorte di cittadine diventate pastore di capre, il loro radunare in sé qualcosa di arcaico, da tragedia greca e insieme di contemporaneo, sentimenti, comportamenti, rapporti affetti senza tempo”.

Al centro della vicenda di “Delitto all’isola delle Capre” in scena a Camerino, è un gineceo, composto da una madre dura, amara, di una bellezza un po’ sfiorita, da una figlia con tutti i turbamenti dell’adolescenza, da una cognata quarantenne, piacente e un po’ fatua, in cui irrompe un uomo, dal nome emblematico, Angelo, giovane, sicuro di sé, furbo e prepotente, maschilista e dionisiaco. Viene da lontano, dice di essere stato l’amico dell’uomo che quelle donne ha abbandonato alcuni anni prima, che è morto con molti rimpianti e che gli lasciato un messaggio e un compito, quello di tornare al posto suo tra le tre donne. Con la sua venuta, il suo introdursi nel loro mondo e nelle loro anime, in quella stanza, in quel pozzo anche simbolico, avverranno così fatti che sconvolgeranno la vita di tutti.

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Niccolò Fabi, a maggio con il “Meno Per Meno tour” al Teatro Massimo di Pescara

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Niccolò Fabi concerto Pescara 2023

PESCARA – Niccolò Fabi, dopo il successo del concerto del 2 ottobre scorso in una gremita Arena di Verona, tornerà in tour ad aprile 2023 nei principali teatri italiani, per la prima volta insieme all’orchestra. L’appuntamento abruzzese con il tour 2023 di Niccolò Fabi è al Teatro Massimo di Pescara, il prossimo sabato 6 maggio alle ore 21.

Dal 1997 ad oggi, Niccolò Fabi ha costruito un percorso incentrato sulla ricerca della libertà espressiva, restando sempre fedele al richiamo artistico e all’urgenza creativa. La sua carriera testimonia l’evoluzione di un uomo e di un artista che ha deciso di immergersi nelle canzoni, portandole alla loro essenza, senza smettere mai di sperimentare e ricercare nuove sonorità.  

Con più di 90 canzoni, 9 dischi in studio, 2 raccolte ufficiali, 1 progetto sperimentale come produttore, 1 disco di inediti con la super band Fabi Silvestri Gazzè, 2 Targhe Tenco per “Miglior Disco in Assoluto”, dopo 25 anni di musica Niccolò Fabi oggi è considerato uno dei più importanti cantautori italiani. 

Nel suo percorso artistico tanta musica, tanta sperimentazione e un avvicinamento sempre più evidente a un sound d’oltreoceano. Cantautore, produttore e polistrumentista, negli anni ha continuato a lavorare sul rapporto tra parole e musica, sia in termini performativi – con appuntamenti all’interno di rassegne culturali – sia in chiave formativa – come docente presso la scuola Officina delle arti Pierpaolo Pasolini.

I biglietti per il concerto di Niccolò Fabi a Pescara a maggio 2023 sono disponibili sui circuiti TicketOne www.ticketone.it e ciaotickets www.ciaotickets.com (online e punti vendita).

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Musica&Retroscena

Pescara, lunedì 12 dicembre Daniele Silvestri al Teatro Massimo con “Teatri /22”

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Daniele Silvestri concerto Pescara 22

PESCARA – Daniele Silvestri, fedele all’originalità che contraddistingue ogni suo progetto, in attesa dell’uscita del prossimo album, ha deciso di non lasciare a casa il disco in lavorazione, ma di portarlo in scena con il tour “Daniele Silvestri – Teatri/22”, costruendolo sul palco insieme al pubblico.

«Non solo eseguiremo dei brani inediti – annuncia l’artista sui social – ma li scriveremo, riscriveremo, cambieremo e improvviseremo in ogni singola data sotto gli occhi di tutti quelli che verranno a vederci. Spettatori inevitabilmente partecipi – volenti o nolenti – di questa parte sperimentale e creativa dello spettacolo. Il resto…il modo e la forma…i contenuti stessi…li lascio per ora alla vostra immaginazione».

Così, in maniera del tutto eccezionale, l’artista porterà sul palco il suo processo creativo, collettivizzandolo e condividendolo con il suo pubblico, che diventerà spettatore non solo di un concerto ma proprio della costruzione di nuova musica.

L’appuntamento in Abruzzo con il live di Daniele Silvestri “Teatri/22” al Teatro Massimo di Pescara è per lunedì 12 dicembre 2022 alle 21. I biglietti sono disponibili sui circuiti TicketOne www.ticketone.it e Ciaotickets www.ciaotickets.com 

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