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"Voglio un cucciolo perfetto!"

«Voglio un cucciolo con il pelo corto cosi non lo perde.»

«Signora, dove l’ha sentita questa eresia? Fatta eccezione per alcuni tipi di razze come il barboncino, tutti i cani, che abbiano il pelo corto, medio o lungo, perdono il pelo. Lei signora non perde i capelli?»

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«Voglio un cucciolo che non cresce.»

«Signora i cuccioli di cane, come i cuccioli di uomo, diventano adulti.» 

«Ah ma non rimane cosi?» 

«No, Peter Pan esiste solo nelle favole. Anche i cuccioli dell’ambitissima razza chiwawa, che da adulti pesano pochi chilogrammi, sono destinati a crescere e non rimarranno piccoli come quando li avete adottati a due mesi. Quindi, il cucciolo, anche se di taglia piccola, crescerà.»

«Voglio un cucciolo che non abbaia quando è solo in casa.»

«Signora, una recentissima ricerca da parte di un’università statunitense ha confermato che, il cane, seppur molto intelligente, non riesce a parlare ma abbaia.»

«I primi giorni sono decisamente i più critici considerando che, nella maggior parte delle ipotesi, il cucciolo che lei adotterà, è stato fino a quel momento con i fratellini e/o con la mamma. Di conseguenza a casa, la notte o quando non ci siete, si sentirà solo. Ma è questione di abitudine. Stringa i denti e non si lasci sciogliere dal pianto altrimenti gli insegnerà che ogni volta che piange lei lo prenderà con se e questo comportamento durerà tutta la vita.»

«Voglio un cucciolo che non mi distrugga casa.»

«Signora, i cuccioli sono come i bambini, ha mai visto un bambino che non ha fatto un danno nella sua crescita? Se suo figlio è stato cosi bravo mi complimento. Il cucciolo è un essere attivo con molta voglia di giocare e, soprattutto, con la passione di mordicchiare perché “si deve fare i denti”, come si dice. Sta a noi impegnarlo durante il giorno con gli oggetti/giochi giusti e le passeggiate, cosi che quando si troverà a dover passare del tempo da solo in casa, sarà talmente stanco da non farsi venire in mente di mangiucchiare il divano.»

«Voglio un cucciolo che non mi sporchi in casa.»

«Signora, si ricorda di suo figlio quando era piccolo? Non sapeva controllare i propri sfinteri cosi lo avete cresciuto prima con il pannolino e poi educato con il vasino. Oggi suo figlio va al bagno autonomamente, ma avete dovuto spendere del tempo per insegnarglielo. Il cucciolo di cane “funziona” un po’ allo stesso modo. Più sono piccoli e meno tempo di trattenuta hanno dei bisogni, quindi dovrete passare più tempo a portarlo fuori. In genere si passa dalle 7-8 uscite giornaliere per un cucciolo alle 4-5 del cane adulto. Ma se non abbiamo tutto questo tempo potremmo optare per insegnargli ad usare la traversina in casa o in balcone.» «Come?»

«Quando un cucciolo deve fare i bisognini inizia ad annusare e girare su se stesso per trovare la “posizione comoda”. A quel punto dobbiamo essere svelti a prenderlo e posizionarlo sulla traversina. Una volta finito, lodiamo il nostro “pargoletto” con uno snack, una carezza e/o una bella parolina di incoraggiamento come il “bravo!”. Il nostro amico non capirà subito, ma con un po’ di pazienza e lavoro ci si riesce.»

«Voglio un cucciolo educato.»

«Signora, un cane di 2-3 mesi non ha nemmeno le giuste funzioni cognitive per essere educato. Potremmo fare i salti mortali per insegnargli a dare la zampa o a portarci il giornale la mattina, ma lui non capirebbe, come non capirebbe un bambino di 6 mesi se gli chiediamo “raccontami cosa hai fatto oggi”. Il cane lo educherete voi, nella crescita e con la pazienza, altrimenti dovete sceglierne uno già bello adulto ed educato.»

«Voglio un cucciolo con il pelo corto cosi non lo perde.»

«Signora, dove l’ha sentita questa eresia? Fatta eccezione per alcuni tipi di razze come il barboncino, tutti i cani, che abbiano il pelo corto, medio o lungo, perdono il pelo. Lei signora non perde i capelli?»

«Voglio un cucciolo piccolo piccolo da potergli dare il biberon.»

«Signora, lei sta cercando di sfogare il suo istinto materno su un cane. Togliere un cucciolo in fase di allattamento o svezzamento dalla propria madre è un errore molto grave che spesso si ripercuote sulla sanità comportamentale del cane quando diventerà adulto. L’uomo non dovrebbe mai sostituire la figura materna di un qualsiasi animale. La mamma del cucciolo sa benissimo badare alla sua prole che, rimanendo con lei fino ai 3 mesi circa, sarà pronta ad affrontare il nuovo mondo con una marcia in più. Infatti il lavoro della mamma-cane è una fase importantissima e spesso essenziale per una buona crescita del cucciolo che viene educato a fare i bisogni lontano dalla cuccia, a guadagnarsi il cibo, a non litigare con altri conspecifici (in questo caso i fratelli), a dosare la forza del morso e cosi via. È molto interessante osservare una mamma che educa i propri piccoli. Spesso possiamo vederla “aggredire” un cucciolo e tendiamo a metterci in mezzo dicendo “lascialo stare poverino!” e inveendole contro. In realtà lei lo sta educando nel comportamento sociale che dovrà avere da adulto. Quindi signora, il cane facciamolo allattare alla propria mamma che lo sa fare benissimo (e lei cerchi di informarsi sulla sua voglia di maternità).»

Voglio un cucciolo piccolo sennò non si abitua.

Signora, secondo lei, quando in canile arrivano cani di 10 anni, che dopo una settimana rispondono al nuovo nome assegnatogli, che rientrano nel loro box e che ci riconoscono ogni volta che entriamo, non si sono abituati? Certo che si! Anzi, i cani adulti fanno anche molto prima. Un cucciolo di 6 mesi non è troppo grande per abituarsi, forse è troppo grande per lei, ma non utilizzi questa leggenda metropolitana come scusa. Se proprio la vogliamo dire tutta, ci metterà molto meno tempo a far abituare un cane di 6 mesi, che già possiede l’intelligenza tale per apprendere, che uno di 3 mesi.

Voglio un cucciolo che pesa massimo 4 kg.

Signora, ha mai pensato che in canile, questa certezza non la possiamo dare? O meglio, ha mai pensato che se vuole delle garanzie sul peso futuro, deve scegliere un acne di razza e andarselo a comprare? O pensa di fare la furbata trovando in canile cuccioli di chiwawa a gratis? In canile si può dare garanzia sul peso solo con i cani già belli che adulti, ma di certo non con le cucciolate in quanto spesso ne conosciamo solo la madre (e il latin lover non sappiamo chi sia) o nemmeno quella, perchè molti cuccioli vengono abbandonati in buste di plastica o in cartoni per strada.

Quindi se vuole la certezza del peso, se lo vada a comprare.

Voglio un cucciolo che non mi si ammala.

Signora, noi le diamo un cucciolo già vaccinato e in generale stato di salute. Se poi con il tempo il cane si dovesse ammalare sarà responsabilità propria curarlo. Altrimenti può pagare un’analisi del dna e genealogica per vedere se tra 10 a questo cane gli verrà una malattia.

In definitiva, signora, se ha tutti queste esigenze, le consiglio di andare al più vicino negozio di giocattoli ed optare per un “cucciolo di peluches”. Quello non abbaia, non cresce, non perde il pelo, non si ammala, non sporca, è educato perchè lo accendi e lo spegni a piacimento, non distrugge casa, si abituerà certamente a lei, e se proprio vuole, può dargli il biberon senza dover sprecare soldi per comprare il latte.

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Porta la droga al figlio carcerato a Castrogno: arrestata

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carcere castrogno teramo

La donna aveva occultato circa 10 grammi di cocaina nelle parti intime, ma la Polizia Penitenziaria li ha trovati durante la perquisizione.

TERAMO – L’amore materno spinge a compiere i gesti più considerati e può portare addirittura a farsi arrestare. Una donna è infatti stata fermata ed arrestata durante una visita nel carcere di Castrogno, perché ha tentato di portare della droga al figlio detenuto.

I fatti si sono svolti ieri, giovedì 4 luglio. A darne notizia è Giuseppe Pallini, segretario del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, che spiega: “Questa mattina [ieri, ndr]la Polizia Penitenziaria di Teramo ha arrestato in flagranza di reato la mamma di un detenuto mentre tentava di consegnare la droga al figlio detenuto. La cosa non è sfuggita agli agenti rinvenendo dopo una minuziosa perquisizione nelle parti intime della signora circa 10 grammi di cocaina. Tutto ciò è stato possibile grazie al fiuto impeccabile della Polizia Penitenziaria che ha svolto come sempre il suo delicato compito con costanza e spirito di abnegazione». Il sindacalista, a nome del Sappe, «rivolge un plauso al personale di Teramo, che con non poche difficoltà riesce a contrastare l’introduzione di droga e oggetti non consentiti all’interno degli istituti penitenziari pur non avendo una strumentazione tecnologica adeguata e una carenza di personale cronica” e, per tanto, auspica vengo loro riconosciuta una adeguata ricompensa ministeriale.

Per Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, «il problema dell’ingresso della droga in carcere è questione ormai sempre più frequente, a causa dei tanti tossicodipendenti ristretti nelle strutture italiane. Dai dati in nostro possesso sappiamo che quasi il 30% delle persone, italiane e straniere, detenute in Italia, ossia uno su tre, ha problemi di droga. Per chiarezza va ricordato che le persone tossicodipendenti o alcoldipendenti all’interno delle carceri sono presenti per aver commesso vari tipi di reati e non per la condizione di tossicodipendenza. La loro presenza comporta da sempre notevoli problemi sia per la gestione di queste persone all’interno di un ambiente di per sé così problematico, sia per la complessità che la cura di tale stato di malattia comporta. Non vi è dunque dubbio che chi è affetto da tale condizione patologica debba e possa trovare opportune cure al di fuori del carcere e che esistano da tempo dispositivi di legge che permettono di poter realizzare tale intervento. Questa potrebbe essere la strada da seguire per togliere dal carcere i tossicodipendenti e limitare sempre di più l’ingresso di sostanze stupefacenti, unito ovviamente a tutte le attività di prevenzione, come l’utilizzo delle unità cinofile che sono anch’esse fondamentali nel contrasto dei tentativi illeciti e fraudolenti di ingresso e smercio di droghe in carcere», conclude.

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Abruzzo

Più di 1700 reperti storici recuperati dai Carabinieri nel 2023

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nucleo tutela patrimonio culturale l'aquila 2023 2

Il Nucleo Carabinieri Tutela del Patrimonio Culturale dell’Aquila ha reso noto il bilancio delle attività investigative svolte nel 2023: 6 denunce per furto, 21 persone indagate a vario titolo, 75 beni antiquariali archivistici e librari e 1681 reperti archeologici e paleontologici recuperati.

L’AQUILA – Ha solo tre anni, ma è cresciuto abbastanza in fretta il Nucleo Carabinieri Tutela del Patrimonio Culturale dell’Aquila, che ha competenza su Abruzzo e Molise e che oggi ha reso noto il bilancio dell’attività svolta nel corso del 2023 a contrasto e repressione di fenomeni criminali quali scavi clandestini, furti di beni culturali e contraffazione di opere d’arte.

Le attività del TPC hanno potuto contare sull’ausilio di altri reparti dell’Arma, come il 5° e il 16° Nucleo Elicotteri di Pescara e Rieti, il Nucleo Subacquei di Pescara e sul lavoro in sinergia con il personale delle Soprintendenze, degli Archivi e delle Diocesi. In questo modo sono state monitorate 99 aree aree archeologiche e zone tutelate da vincoli paesaggistici o monumentali, mentre i controlli in esercizi commerciali di settore come mercatini, esercizi antiquariali e fiere sono stati 54. 2 quelli museali.

Tra le attività più importanti del Nucleo Carabinieri Tutela del Patrimonio Culturale di L’Aquila nel 2023, la restituzione di una campana in bronzo risalente al 1864 alla parrocchia di Santa Maria Assunta di Ripabottoni, rinvenuta da privati nell’abitazione di un congiunto defunto e restituita alla comunità, il sequestro del tomo del 1662 intitolato “Gesta Virtutes et miracula B. Ioannis a Capestrano”, sottratto in epoca imprecisata dalla Biblioteca del Convento Francescano di Artena, la restituzione del dipinto raffigurante l’immacolata concezione alla Parrocchia di San Paolo Apostolo di Fiamignano, risalente al XVIII secolo.

Nel corso di tre distinte perquisizioni sono stati recuperati un tabernacolo in pietra risalente al XVI-XVII sec., oggetto di furto all’interno del Monastero della Beata Antonia, sito a L’Aquila, 144 beni di natura archeologica, 12 documenti archivistici risalenti al 1600-1800 e 2 dipinti olio su tavola, risalenti al 1600 di provenienza delittuosa.

A Basciano, in collaborazione con alcuni residenti, sono state recuperate quattro iscrizioni su pietra risalenti all’età romana e provenienti originariamente dal locale sito archeologico Vicus di San Rustico. I reperti, grazie alla proficua sinergia fra le istituzioni, sono stati esposti da luglio a dicembre 2023 nel Palazzo Comunale di Basciano. Infine a Chieti, a seguito di un’attività di monitoraggio dei siti di e-commerce coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Chieti, sono state sequestrate varie monete di natura archeologica e nello specifico monete d’argento di epoca Repubblicana e di età imperiale, monete di epoca tardoantica e di esemplari medioevali delle zecche dell’Italia centrale orientale (zecche di Ancona, Guardiagrele e Chieti).

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Ascoli Piceno

Paura sull’Ascoli-Mare per un incendio: un camion ha preso fuoco

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vigili del fuoco aereo precipitato trecastelli

Il mezzo è stato improvvisamente avviluppato dalle fiamme all’altezza dello svincolo per l’autostrada, tra i territori di San Benedetto del Tronto e Monteprandone.

ASCOLI PICENO – Un camion stava procedendo l’Ascoli-Mare in direzione ovest quando, per cause ancora da accertare, a bordo si è generato un incendio ed il mezzo ha preso improvvisamente fuoco, sprigionando una densa colonna di fumo nero. L’episodio si è verificato nel primo pomeriggio di oggi, martedì 12 marzo, all’altezza dello svincolo autostradale.

L’autista fortunatamente è riuscito ad uscire in tempo dal mezzo, che è stato rapidamente avvolto dalle fiamme. Sembrerebbe che stesse trasportando bancali di legno. Il traffico è stato bloccato in direzione ovest, mentre procede a rilento nella direzione opposta, anche a causa delle scarse condizioni di visibilità generate dal fumo.

Sul posto sono rapidamente intervenuti i vigili del Fuoco, che si sono messi all’opera per spegnere l’incendio a bordo del camion andato a fuoco sull’Ascoli-Mare

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