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Focus

La fornace "Franchi Fiore": pezzo di storia o mezzo commerciale ?

Dal punto di vista simbolico le fornaci Franchi Fiore sono per Villa Rosa un simbolo riconoscitivo del paese.

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Fondate e costruite dalla famiglia Franchi nel 1904 in piena seconda rivoluzione industriale;durante i fasti della cosi’ detta età Giolittiana le fornaci Franchi Fiore sono per Villa Rosa un simbolo riconoscitivo del paese.

Durante l’epoca di costruzione del fabbricato nel 1904 il paese, grazie al periodo di scoperte energetiche,scientifiche e tecnologiche, ebbe un importante sviluppo demografico moltiplicando la popolazione residente il loco.In questo periodo di grande sviluppo le fornaci davano lavoro alla maggior parte dei cittadini del paese permettendo a molte famiglie che prima vivevano di pesca e agricoltura la possibilità di avere un lavoro sicuro e ben retribuito.

La fornace,era un semplice insediamento in cui argilla,acqua e fuoco venivano combinati insieme per produrre mattoni fatti a mano, secondo la tradizione quasi immutata nei secoli; poi ampliata nel 1921 dalla famiglia Fiore che ne rilevò la proprietà con due nuove strutture che si occupavano di produzione, rifinimento, stoccaggio dei laterizi, la casa padronale dove viveva la famiglia ed una mensa per gli operai. Da sottolineare l’atmosfera e il senso di unione che in quel periodo era punto di maggior risalto: l’esempio perfetto erano le mogli che cucinavano per gli operai che lavorano senza sosta per sopperire alle richieste sempre maggiori anche nel periodo di guerra.

Nel periodo che va dal 1939 al 1945 ci fù una fervida attività lavorativa in quanto la nostra regione, come tutta la penisola,venne ferita dai bombardamenti degli alleati e amplificata dai misfatti delle truppe tedesche in ritirata, innescando alacri opere di ricostruzione edilizia.

Il 1985 fù l’ultimo anno di produzione lavorativa delle fornaci Franchi Fiore, poi completamente dismesse e abbandonate.

Da alcune fonti sembrerebbe che le varie proprietà, anche circostanti, andarono all’asta per un fallimento che tutt’oggi è aperto a nuovi acquirenti. (www.astegiudiziarie.it)

Negli ultimi anni,dopo un lungo periodo nel quale questi edifici ormai dimenticati, le numerose fornaci sparse in aeree urbane e suburbane in abruzzo sono state recuperate per restituire il patrimonio storico culturale, che rappresentano, alla società.

Un esempio è la fornace di Fossacesia ristrutturata e trasformata in un museo. Per quanto riguarda la fornace “Fiore” è stato avviato un progetto per la costruzione di un centro commerciale outlet poi però bocciato in fase di progettazione dal comune di Martinsicuro che a sua volta chiedeva al nuovo proprietario di costruire una struttura sportiva polifunzionale con piscina , campi da calcio, tennis e centro congressi e servizi annessi. Proposta, quella comunale, che la nuova proprietà non ha accettato.

Per chi ha avuto la possibilità di entrare e fotografare queste immense strutture non può che rimanere colpito dal loro fascino magnetico, invaso da un alone caotico di malinconia e mistero

E’ ovvio a questo punto porsi delle domande: sarebbe più appropriato avere un altro centro commerciale che offrirebbe nuovi posti di lavoro ? oppure creare una zona dove poter svolgere una moltiplicità ampia di attività sportive e/o ricreative in un luogo sicuro ?

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Mercato immobiliare a Bologna: acquisti sempre più inaccessibili e locazione alle stelle

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Bologna-studente-pescarese-suicida

Chi vuole comprare casa sotto le Due Torri, incontra sempre più difficoltà nel trovare immobili a prezzi accessibili. Come evidenziato dai dati del rapporto Censis presentato nelle ultime settimane del mese di aprile, la ricerca della casa è in cima alle preoccupazioni dei bolognesi.

Nulla di strano se si pensa che, quando si chiama in causa l’abitazione, si inquadra uno dei più importanti aspetti, se non il più importante in assoluto, per poter parlare di tranquillità per il nucleo familiare.

Il problema delle locazioni

I prezzi delle case alti a Bologna – da aprile 2022 ad aprile 2023, dati alla mano, sono aumentati del 5,65% – non è l’unico nodo critico da considerare quando si traccia il quadro del mercato immobiliare del capoluogo emiliano.

Degna di nota, infatti, è anche la situazione delle locazioni. All’ombra delle Due Torri, l’offerta per gli affitti a lungo termine si avvicina molto allo zero. Bologna, infatti, è una delle città in Italia dove il trend delle locazioni brevi, che hanno ripreso a correre con la fine dell’emergenza sanitaria, ha maggiormente cannibalizzato lo stock immobiliare destinato, invece, a quelle a lungo termine, che hanno un target totalmente diverso.

Gli alloggi in affitto a lungo termine, richiesti soprattutto da studenti e giovani lavoratori anche stranieri, sono talmente pochi da aver portato, nel corso dell’ultimo anno, i prezzi mensili al metro quadro ad alzarsi di oltre il 17%.

Le prospettive sulle compravendite

Tornando con il focus sulle compravendite immobiliari, rammentiamo che, per i prossimi mesi, si prevede una riduzione delle transazioni e una generale stabilizzazione delle quotazioni al metro quadro.

Secondo gli operatori del settore real estate, si avrà a che fare con una contrazione delle operazioni in campo immobiliare soprattutto sulla scia delle difficoltà che sempre più persone stanno incontrando e incontreranno nell’accesso al credito.

Circa il 75% delle famiglie, per acquistare la casa deve infatti procedere alla richiesta di un finanziamento in banca.

Cosa si può dire del quadro attuale dei prezzi? Che se si guarda a zone di particolare pregio, si possono trovare immobili a poco più di 3.000 euro al metro quadro (alloggi non nuovi). Inferiori, anche se di poco, sono le quotazioni in centro. In quella che è una delle zone simbolo di Bologna – i portici del centro felsineo sono Patrimonio UNESCO – è possibile trovare immobili attorno ai 2.700 euro al metro quadro.

Nel corso del mese di aprile 2023, le zone più economiche si sono rivelate quella di Pilastro e di San Donato, con una richiesta media, da parte di chi ha comprato, di 2.605 euro/metro quadro.

Sui colli, invece, si trovano gli immobili più costosi. Le quotazioni del mese di aprile, si sono rivelate pari a una media di 4.185 euro/metro quadro.

Come trovare la casa giusta a Bologna

Sia che si voglia un immobile per viverci con la propria famiglia, sia che si ricerchi una soluzione da investimento, trovare la casa giusta a Bologna può non essere semplice. Se si considera anche la necessità di cercare una casa con una buona efficienza energetica, la cosa si fa decisamente più ostica.

Per fortuna, oggi come oggi esistono strumenti che consentono di ovviare a questi ostacoli. Il principale è il web, piazza caratterizzata da fonti sempre più specializzate. Ricorda che, per esempio, puoi rivolgerti a ImmobiliOvunque.it per trovare appartamenti in vendita a Bologna e provincia.

Il portale appena citato, online dal 2018, si distingue dai competitor per un aspetto su tutti: la presenza esclusiva di annunci scritti e pubblicati da agenzie immobiliari. Ciascuna di esse è corredata con le recensioni di chi ne ha già provato i servizi, in modo da fornire all’utente informazioni chiare in un percorso delicato come quello di ricerca della casa.

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Ancona

Conferenza “Lo sviluppo urbanistico-edilizio di Jesi nel XVI secolo”

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conferenza jesi xvi secolo

Domenica 21 Maggio a Palazzo Bisaccioni durante la conferenza “Lo sviluppo urbanistico-edilizio di Jesi nel XVI secolosi è parlato della città di cinquecento anni fa, grazie ad un percorso che ha fatto rivivere le vie e i palazzi dell’epoca, tra le note di danze e balletti, per riappropriarsi di un passato che tanto ancora emerge nell’oggi.

ANCONA – L’Associazione Culturale Euterpe APS, grazie anche alla collaborazione con Quaderni Storici Esini “Riccardo Ceccarelli”, ha desiderato offrire alla cittadinanza un piacevole pomeriggio di studio sulle radici storiche, soffermandosi sulla Jesi del XVI secolo, un periodo di rinascita urbanistica e sociale. I presenti hanno potuto ascoltare le relazioni degli storici e autori locali Gianni Barchi, Maria Cristina Zanotti e Stefano Vignaroli, in una serata in cui le relazioni sono state alternate dalla musica e dalla lettura.

La voce dell’attrice jesina Roberta Javarone ha proposto l’ascolto di quattro brani tratti dalla trilogia di romanzi storici “Lo stampatore”, che Stefano Vignaroli ha scritto prendendo spunto da alcuni elementi architettonici della città di Jesi e da fatti realmente accaduti. Tra una relazione e l’altra, l’attrice ha proposto parti di “L’ombra del campanile”, “La corona bronzea” e “Nel segno del leone” a cui, ha annunciato l’autore, seguirà a breve il quarto episodio.

Gioia Casale, vicepresidente di Euterpe, nel portare il suo saluto ha evidenziato l’impegno dell’associazione nel promuovere occasioni di valorizzazione dell’arte e della storia locale e il neo presidente Stefano Vignaroli ha desiderato ringraziare Lorenzo Spurio che, per motivi di lavoro, ha dovuto lasciare la guida dell’associazione. Il direttore della rivista “Quaderni Storici Esini”, Gianni Barchi, ha spiegato come la rivista sia sempre disponibile a collaborare anche con altre associazioni per studiare e divulgare la storia locale.

La musica alla chitarra scelta e suonata dal Maestro Massimo Agostinelli di Ancona ha accompagnato tutto l’incontro, a partire dal primo brano, la Gagliarda, una danza del liutista inglese John Dowland (1563-1625) che visse tanti anni in Italia.

Le relazioni “Terravecchia, da borgo a città” di Gianni Barchi, “Evoluzione urbanistica della Jesi del Cinquecento” di Maria Cristina Zanotti e “Rendere il fiume Esini navigabile: un’opera sempre desiderata ma mai realizzata” di Stefano Vignaroli, hanno tutte evidenziato in maniera egregia lo sviluppo della città di Jesi, sia dal punto di vista edilizio, che sociale, nel XVI secolo, che hanno portato col tempo la città a prendere l’aspetto a tutti noi oggi familiare.

I presenti sono stati omaggiati della stampa di un disegno a china del prof. Mario Pasquinelli, concesso da suo figlio Fabrizio, e raffigurante i lavori per la costruzione della chiesa delle Grazie di Jesi.

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Ancona

Primo appuntamento di “Libri FuoriTeca” dedicato alle “Marche ghiottone”

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ANCONA – Lo scorso 10 maggio l’Istituto di Istruzione Superiore “Panzini” di Senigallia ha avuto il piacere di ospitare l’incontro legato alla rassegna itinerante “Libri FuoriTeca”, durante il quale è stato presentato il libro “Le Marche Ghiottone”.

L’Istituto d’Istruzione Superiore “A. Panzini” di Senigallia, sotto la Direzione del dottor Alessandro Impoco, ha continuato la sua lunga e importante tradizione, ad oggi è una scuola territoriale, dell’innovazione, aperta e concepita come laboratorio di ricerca, sperimentazione ed innovazione didattica. Rappresenta la frontiera di una nuova forma educativa e di istruzione internazionale, centrata sul concetto di consapevolezza ed autonomia degli studenti, un’opportunità di realizzare un nuovo modo di fare scuola attraverso concrete esperienze di vita.

In questa cornice il Presidente del Consiglio regionale Dino Latini ha aperto il primo appuntamento di “Libri FuoriTeca”, in cui è stato presentato il volume “Le Marche ghiottone – La sapienza dei sapori, i sapori della sapienza” di Francesca di Giorgio e Angela Pezzuto.

Intervenendo all’iniziativa il Presidente Latini ha evidenziato come la concezione di rassegna itinerante porti con sé un messaggio di auspicio con «l’intento di consegnare le opere letterarie a un pubblico più ampio, contestualizzandole nello stesso tempo nell’ambito in cui si formano», un’idea di diffusione della cultura a partire dai luoghi in cui la stessa origina.

La rassegna “Libri FuoriTeca” è curata dalla Biblioteca del Consiglio regionale. Attraverso il progetto si vuole promuovere e valorizzare gli autori e le case editrici marchigiane vuole significare un indirizzo quello di consegnare.

Oltre al presidente del consiglio regionale e al dirigente scolastico sono intervenuti la dirigente Maria Rosa Zampa, Gabriella Cinti poetessa, Nicoletta Tagliabracci Ambasciatrice Enogastronomia Territoriale, Angela Pezzuto fiduciaria Slow Fooed Ancona e Conero e coordinatrice del progetto. Ha presentato l’evento Paola Sturba.

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