Le associazioni studentesche marchigiane, attraverso un comunicato, chiedono che siano riviste le tariffe del trasporto pubblico extraurbano che recentemente hanno subito dei rincari. La Conerobus, principale azienda di trasporto regionale, ha applicato fedelmente le disposizioni previste nella delibera emessa dalla Regione alla fine di agosto: i biglietti aumenteranno dai 10 ai 30 centesimi a seconda delle fasce di chilometraggio delle tratte coperte; stessa cosa per gli abbonamenti mensili, con una fascia che va dai 2,40 euro ai 7,10 euro, sempre rapportate alle fasce chilometriche.
La Scuola e l’Università da anni stanno vivendo le criticità di un impoverimento umano e strutturale, adesso anche per arrivarci si creano delle difficoltà, con aumenti che di certo non favoriscono gli studenti, specie i fuorisede. Non semplici lamentele, le varie sigle studentesche entrano nel merito della questione. Di seguito riportiamo i passaggi più importanti del comunicato stampa.
– La decisione di aumentare i tetti massimi delle tariffe per il trasporto pubblico su gomma nella nostra regione è un altro segno di come la nuova amministrazione regionale non abbia ancora compreso che sul fronte del welfare studentesco, sono necessarie delle politiche diametralmente opposte.
La giunta regionale infatti, con un decreto del 27 agosto, ha disposto un aumento delle tariffe di circa del 10%, sia relativamente alle corse singole che agli abbonamenti.
Acu Gulliver Sinistra Universitaria, ADI Ancona, Officina Universitaria e Rete degli Studenti Medi Marche si oppongono fermamente a questo aumento. In primis perché all’incremento dei prezzi non corrisponde un miglioramento della qualità del servizio. In secondo luogo, non possiamo accettare ulteriori aumenti dei prezzi quando la situazione precedente era già estremamente svantaggiosa per gli studenti, sia da un punto di vista della qualità che del costo del servizio erogato. Poche corse, orari non corrispondenti alle esigenze degli studenti, continui ritardi dei mezzi, sovraffollamento, per non parlare poi dei prezzi già troppo elevati. Da anni chiediamo una riorganizzazione del trasporto pubblico su scala regionale, collegamenti più capillari con il territorio, agevolazioni per muoversi su tutto il territorio regionale indipendentemente dalla tratta casa – scuola/università. Quello che chiediamo è soprattutto un abbattimento dei costi del servizio in capo a studenti e famiglie, e la previsione di agevolazioni in base al reddito. La risposta della regione, invece, è stata quella di aumentare ulteriormente i prezzi, senza peraltro migliorare in alcun modo il servizio offerto. –
“Ogni anno le famiglie, per poter mandare i propri figli a scuola, sono costrette a pagare una cifra che spesso raggiunge i mille euro, tra libri di testo, contributi volontari, materiale scolastico e trasporti”, dichiara Elena Lippi, Coordinatore della Rete degli Studenti Medi Marche, “L’ulteriore aumento del costo dei trasporti, unito anche al ritardo con il quale la Regione ha autorizzato gli abbonamenti agevolati, è sicuramente motivo di ulteriore disagio per gli studenti marchigiani e per le loro famiglie. Per Elisa Marchetti, Coordinatore dell’Associazione Gulliver – Sinistra Universitaria dell’UnivPM, “E’ senza dubbio positivo che il comune di Ancona, pur avendone la possibilità, non stia andando nella direzione di aumentare le tariffe, ma questo di certo non pone fine alle nostre preoccupazioni. Gli studenti pendolari sono tantissimi nel nostro ateneo, e crescono di anno in anno perchè ora molti preferiscono spostarsi tutti i giorni piuttosto che prendere casa ad Ancona, che diventa una soluzione sempre più economicamente insostenibile per le famiglie”. Dichiara Emanuele Storti, coordinatore di Adi Ancona: “Tra i numerosi pendolari che ogni giorno usufruiscono del trasporto pubblico regionale ci sono anche centinaia di dottorandi di ricerca, giovani ricercatori in formazione negli atenei delle Marche. L’aumento delle tariffe pesa in modo particolarmente gravoso sui dottorandi che non percepiscono una borsa di studio e che, non potendo spesso sostenere i costi per gli affitti, si trovano già ad affrontare ingenti spese per spostarsi”.
Conerobus dal suo canto fa sapere che spetta a Regione e Comune stabilire le tariffe per il servizio di trasporto pubblico. Per quanto gli compete l’azienda dice di essere comunque andata in contro all’utenza, introducendo delle agevolazioni per le fasce reddituali più deboli (sotto i 18mila euro), che vanno a beneficio soprattutto di famiglie numerose, anziani e studenti.
La questione del trasporto pubblico è protagonista ormai da giorni. Ad inizio settimana, in coincidenza con l’avvio dell’anno scolastico, vi erano stati problemi per l’acquisto degli abbonamenti integrati urbano + extraurbano a tariffa agevolata per gli studenti, costretti ad acquistare i biglietti, a causa del ritardo della delibera da parte della Regione. I motivi? La Provincia non contribuisce più al pagamento per coprire il costo degli abbonamenti integrati per studenti. Il suo 25%, all’ultimo, su decisione della Regione è stato finanziato da Conerobus che già contribuiva con un altro 25% (la restante parte è coperta propria dalla Regione e dagli utenti).