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Focus

Ponte ciclopedonale sul Tronto. Una cerniera per unire Martinsicuro a San Benedetto del Tronto

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Da Il Martino n. 27 del 22.02.2016

Il collegamento ciclopedonale con la Riviera delle Palme, si inscrive nel più ampio contesto della realizzazione di una Macroregione Adriatica, nonché con la necessità di realizzare un percorso ciclopedonale con San Benedetto del Tronto e di adeguamento delle piste esistenti a Martinsicuro, il tutto finanziato dalla Regione Abruzzo.

Del ponte ciclopedonale sul Tronto si cominciò a parlare negli anni 2005/2006  quando, nel programmazione di alcuni interventi che avrebbero interessato le due città coinvolte – Martinsicuro e San Benedetto del Tronto – venne stipulato un accordo tra Provincia di Ascoli Piceno e Teramo e Autorità di Bacino. Ciò prevedeva, tra le altre cose, anche lo spostamento del depuratore di Martinsicuro e la realizzazione di canalizzazioni verso il depuratore della Sentina con condotte che sarebbero passate su un ponte di legno e che avrebbe garantito il collegamento ciclopedonale tra l’area archeologica di Martinsicuro e il Parco Sentina. L’allora amministrazione martinsicurese di centrosinistra lavorò assieme alla Giuta targata Gaspari per la realizzazione di questa ipotesi di lavoro ma il tavolo fu interrotto a causa del modificarsi degli assetti politici tra province e amministrazioni comunali.

Tornando ai giorni nostri, cerchiamo di riassumere le ultime tre importantissime tappe di questa vicenda. La prima riguarda l’approvazione dello studio di fattibilità, avvenuta il 4 gennaio 2016, da parte della Provincia di Teramo e che colloca l’infrastruttura a valle del ponte ferroviario, nei pressi della foce del Tronto, nell’area della Sentina. Il progetto costerà 2 milioni e 200 mila euro, dei quali oltre 1 milione e mezzo sono destinati al ponte ciclopedonale sul Tronto, mentre la somma rimanente sarà utilizzata per spese tecniche, espropri e spese accessorie. Questo studio di fattibilità, realizzato dalla provincia di Teramo, servirà per arrivare in tempi brevi ad un esecutivo.

La seconda importante tappa è datata invece, 5 febbraio 2016 e si tratta della firma del famoso protocollo d’intesa. Seppur visto come un passaggio formale, esso è servito per ribadire l’impegno di tutti gli enti coinvolti a far si che il progetto prendi vita e non resti solo fermo sulla carta. A sottoscrivere l’accordo, per Martinsicuro, il Sindaco di Martinsicuro, Paolo Camaioni che, subito dopo lo storico incontro ha dichiarato: “Con questa firma abbiamo stipulato un’alleanza strategica per la costruzione di una cerniera che avrà riflessi importanti anche sul piano turistico”. Mentre, per San Benedetto era presente l’Assessore comunale Luca Spadoni, che ha affermato: “Questo è finalmente la concretizzazione di un modello di viabilità sostenibile nel solco di una programmazione che stiamo portando avanti da qualche anno”. Hanno preso parte al tavolo anche: il Presidente Renzo di Sabatino, il vicepresidente della Regione Marche Anna Casini, l’assessore regionale abruzzese Dino Pepe, il presidente della provincia di Ascoli Piceno Paolo D’Erasmo. A rappresentare la provincia di Teramo, il consigliere delegato alla viabilità Mauro Scarpantonio e il consigliere delegato all’ambiente per la provincia di Teramo, Massimo Vagnoni, che abbiamo voluto interpellare perché, da sempre ha giocato un ruolo da protagonista nella vicenda. Infatti, stando a quanto dichiarato dal Consigliere provinciale, “nel 2013, tramite un’istanza fatta alla provincia di Teramo, la regione Abruzzo decise di stanziare un contributo di €. 420.000 per finanziare il primo intervento di realizzazione di piste ciclabili presso il nel Comune di Martinsicuro”. E continua: “Poi, nel 2014, quando ricoprivo l’incarico di Assessore ai lavori pubblici della provincia di Teramo, ho dato mandato agli uffici tecnici della provincia  di predisporre uno studio di fattibilità per un percorso ciclo pedonale sul lungo fiume Tronto che si ricongiungesse con la pista insistente sul ponte stradale sulla SS 16”. In tale contesto, si è iniziato a coinvolgere i comuni di San Benedetto e Martinsicuro al fine di individuare la localizzazione e modalità di realizzazione dell’opera.

Successivamente, “insieme alla Regione Abruzzo, nella persona dell’Assessore regionale Dino Pepe, e alla regione Marche, abbiamo instaurato un tavolo tecnico-politico  permanente che coinvolgesse anche la provincia di Ascoli Piceno e i comuni di San Benedetto e Martinsicuro, al fine di definire i termini della collaborazione tra le istituzioni”.

Per quanto riguarda la parte finanziaria, Vagnoni ci conferma che: “l’opera verrà finanziata dalle due Regioni coinvolte (Abruzzo e Marche) mentre dovranno essere i Comuni ad occuparsi delle spese di manutenzione ordinaria.  Il costo complessivo dovrebbe essere di €. 2.200.000,00”.

“La firma del protocollo – commenta Vagnoni – rappresenta l’ennesima tappa di un percorso comune che vede le istituzioni interessate impegnate a porre in essere tutto quanto sarà necessario per rendere concreto un collegamento tra due realtà limitrofe atteso ormai da tanti anni”.  E ancora: “Sono certo che la continuità tra i due territori, garantita dal nuovo ponte, costituirà un forte attrattore turistico per tutti gli attori interessati. La sinergia tra le due Regioni, Province e Comuni, sarà quindi un valore aggiunto per la messa in opera di tale importantissima infrastruttura. Un bell’esempio di politica che funziona e che cerca di dare risposte concrete alle istanze delle diverse comunità, mettendo da parte ogni campanilismo e personalismo, ed affrontando la sfida lavorando insieme nell’interesse generale.

Un bel passo avanti, dunque, ma che dovrà essere seguito nei prossimi mesi da azioni volte a finanziare l’opera in modo da non rendere inutile tutto il lavoro fatto sinora, e certificare così la credibilità di tutti coloro che ci hanno messo la faccia impegnandosi in tal senso”. Infatti, ricordiamo che, subito dopo la firma dell’accordo, le parole di entusiasmo del Sindaco martinsicurese Paolo Camaioni, vennero smorzate da una dichiarazione a caldo, rilasciata dallo dello consigliere provinciale. “Pur nella soddisfazione del lavoro svolto sinora – affermava Vagnoni – dobbiamo essere tutti consapevoli della necessità di trovare al più presto le risorse necessarie per trasformare in realtà ciò che per tanti anni è stato solo argomento di campagna elettorale”. E continuava: “Il progetto, ora, dovrà essere adeguatamente sostenuto con ulteriori risorse che le amministrazioni locali dovranno stanziare e reperire per dotare finalmente la nostra Città di un opera pubblica di qualità e che valorizzi ancora di più il nostro territorio”.

Risorse che, stando a quanto dichiarato dal Sindaco Paolo Camaioni, “verranno garantite per la maggior parte dalle due Regioni (Abruzzo e Marche). I due Comuni coinvolti, Martinsicuro e San Benedetto, potranno solo compartecipare. Per questo – continua il Sindaco – continueremo a fare affidamento sull’azione di sinergia tra Province e Regioni”.

Piene di soddisfazione anche  le parole rilasciate dal Pd Martinsicuro che però, tramite il suo segretario, Elisa Foglia, non manca di rivendicare la paternità del progetto. “Il lavoro – dichiara il Segretario Foglia – da sempre svolto dal circolo locale del Partito Democratico, per portare a Martinsicuro un’opera così strategica e di rilancio per il nostro territorio e di cui si parla da oltre 10 anni, ha dato e sta dando i suoi frutti. Dalle parole, ai fatti. Ringraziamo i referenti regionali del partito democratico Pepe e Casini, il presidente della provincia di Teramo Di Sabatino e tutti gli Enti coinvolti per aver dato una risposta concreta e veloce alle istanze di un territorio che come circolo abbiamo cercato sempre di rappresentare e sostenere”.

La terza ed ultima tappa, risale a qualche giorno fa e precisamente al 16 Febbraio 2016, quando in Giunta regionale è stato definitivamente approvato il protocollo d’intesa. Attualmente dell’infrastruttura, al cui progetto definitivo stanno lavorando tre ingegneri, c’è solo uno studio di fattibilità, che ha collocato l’infrastruttura a valle del ponte ferroviario, nei pressi della foce del Tronto, nell’area della Sentina. Sappiamo inoltre che il ponte ciclopedonale sarà lungo 180 metri con una struttura in legno lamellare e acciaio con tre campate appoggiate su due “pile” in cemento armato.

 

Focus

70 anni dalla scoperta del mammut di Scoppito: gli eventi in programma

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mammut 70 anni l'aquila scoppito

Il Museo Nazionale d’Abruzzo a 70 anni dall’eccezionale ritrovamento del fossile nella cava Santarelli di Madonna della Strada, località del Comune di Scoppito, ha organizzato una serie di eventi per celebrare la scoperta.

L’AQUILA – Nel marzo del 1954, presso la cava Santarelli, ubicata in località Madonna della Strada nel Comune di Scoppito, è stato portato alla luce un eccezionale ritrovamento: il mammut oggi esposto al Munda, Museo nazionale d’Abruzzo. Per celebrare i 70 anni della scoperta del mammut di Scoppito, il Munda ha organizzato una serie di eventi.

Il fossile, di 1.300.000 anni, reperto importantissimo della preistoria italiana, fra i più completi d’Europa, ha arricchito enormemente la conoscenza del Patrimonio paleontologico dei grandi mammiferi nel Quaternario sul suolo italiano.

La Mostra documentaria

Le recenti ricerche d’archivio impongono la revisione della data della scoperta. È infatti del 17 marzo 1954 l’informativa dell’Anonima Materiali Argillosi alla Soprintendenza alle Antichità degli Abruzzi e del Molise con la quale si comunicava il ritrovamento, da parte degli operai della fornace, dei primi resti. La notizia fu poi diffusa qualche giorno dopo, il 25 marzo, dal Corriere della Sera e ripreso da altre testate i giorni successivi.

Questi passaggi, oltre alle recenti donazioni di foto inedite, oggetto di una mostra documentaria visitabile dal 19 aprile nel Bastione Est del Castello Cinquecentesco, permettono di ripercorrere le fasi della scoperta, recupero e studio dell’esemplare sotto la direzione della professoressa Angiola Maria Maccagno, direttrice dell’Istituto di Geologia e Paleontologia dell’Università di Roma, con la collaborazione di Antonio Ferri nel restauro.

È del 15 novembre 1957 l’importante documento del Direttore Generale delle Antichità e Belle Arti, Guglielmo de Angelis d’Ossat, per conto del Ministro della Pubblica Istruzione Aldo Moro, che dichiara il suo interessamento nel garantire l’allestimento di una sezione di paleontologia presso il Museo Nazionale d’Abruzzo con il Mammut, poi esposto al pubblico dal 1960 nel Bastione Est del Castello Cinquecentesco.

L’accessibilità inclusiva

Grazie ad una consolidata collaborazione con l’Accademia di Belle Arti è in corso la realizzazione di due prototipi 3D: uno con  il particolare del cranio e della zanna e l’altro è un modellino di 30 cm del Mammut che vanno ad integrare il disegno in braille già presente nell’attuale allestimento. La progettazione è a cura dei docenti dell’ABAQ Simone Rasetti, Tecniche di modellazione digitale, e Marco Cortopassi, Scenotecnica. È stato effettuato, durante la conferenza stampa, un test di leggibilità con le tecniche di esplorazione tattile di un modellino di prova del cranio e della zanna del Mammut condotte dalla tiflologa non vedente Deborah Tramentozzi. Questa attività di ricerca sulle modalità di apprendimento dell’immagine e dei processi cognitivi nelle persone non vedenti e ipovedenti si avvale della professionalità accademiche del laboratorio di modellazione dell’Accademia di Belle Arti e della tiflodidattica, tramite le tecniche di percezione tattile del rilievo operate dalla tiflologa,  volte a verificare il grado di acquisizione e restituzione dell’immagine, esperita al tatto e successivamente ricostruita nella mente dell’utente.

I modelli 3D tattili potranno essere fruiti anche dai visitatori normovedenti, preziosa opportunità per attivare una sensorialità troppo spesso inibita, anche per la consapevolezza dell’impossibilità di toccare le opere d’arte nel contesto di una visita museale.

Video

Due documenti storici del 1954 appartenenti all’Archivio Luce Cinecittà, che si ringrazia per la concessione di utilizzo: Uscito dalla preistoria, durata 55’’e Lo scheletro di un grosso mammuth trovato presso L’Aquila, segnalato dal Presidente del CdA di Abruzzo film Commission Piercesare Stagni, Rep. Incom. senza sonoro, durata 3’, completano la suggestiva ricostruzione animata del Mammut già in proiezione nel Bastione realizzata dal Segretariato Regionale MiC per l’Abruzzo.

Tecnologia realtà aumentata

È stata possibile la produzione di contenuti digitali 3D fruibili con tecnologia AR core per la ricostruzione 1:1 del Mammuthus Meridionalis. Tramite un QR code sulla pedana, i visitatori potranno avere un’esperienza di visita più dinamica ammirando il Mammut nelle affascinanti forme che aveva quando era in vita. RUP Maria Rita Copersino – Segretariato Regionale MiC -Abruzzo

Convegno scientifico

Nel mese di ottobre avrà luogo un convegno scientifico di rilevanza nazionale “Il Mammut del Castello – Settant’anni dalla sua scoperta. Nuovi dati nel quadro dell’evoluzione ambientale del Pleistocene” per condividere i risultati acquisiti attraverso nuove metodologie di indagine e  restauro. Verranno affrontati diversi aspetti scientifici quali l’evoluzione geologica del bacino aquilano, la paleobotanica e paleoclima; il confronto tra il Mammut meridionalis di Madonna della Strada con gli altri elefanti del Pleistocene; lo stato dell’arte della diagnostica e del restauro; l’esemplare nella realtà aumentata 3D e bodymass; i primi risultati della paleopatologia, nonché il tema del ruolo sociale attuale della divulgazione scientifica.

Annullo filatelico

Per rafforzare il potenziale narrativo è stato previsto un annullo filatelico dedicato al Mammut

Accompagnamento didattico

Si sta provvedendo, tramite formazione del personale AFAV curata dai funzionari del Museo, a fornire un servizio di accompagnamento  ai visitatori per una maggiore conoscenza del Mammut.

Premio Fossili regionali

Nel corso della conferenza stampa la direttrice del MuNDA Federica Zalabra ha ricevuto la targa di riconoscimento del Premio Fossili Regionali 2023 al Mammut per la Regione Abruzzo consegnata da due membri del comitato regionale della Società Paleontologica Italiana e la paleonotologa Maria Adelaide Rossi e Marco Romano dell’Università degli Studi della Sapienza. L’iniziativa è nata dalla sinergia tra il gruppo dei giovani della società Palaeontologist in Progress e il Consiglio SPI per favorire la divulgazione e la conoscenza delle ricchezze del patrimonio paleontologico italiano.

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Ancona

A Castelfidardo “Il Condominio Sogni” con Neri Marcorè, promosso dalla Lega del Filo d’Oro

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IL CONDOMINIO SOGNI

ANCONA – Il 13 marzo 2024 alle ore 21, presso il Teatro Astra di Castelfidardo, va in scena lo spettacolo “Il Condominio Sogni”, una produzione della compagnia Il Cantiere dei Sogni, per la regia di Gianni Giorgetti e Marinella Sbiroli, con l’adattamento testi di Francesco Mercurio, l’arrangiamento musicale di Alberto Bodini, i costumi di Fiorisa Bonifazi e le coreografie di Alessia Piscini.

La pièce teatrale, promossa dalla Fondazione Lega del Filo d’Oro E.T.S. – Ente Filantropico e patrocinata dal Comune di Castelfidardo, con il contributo di Neri Marcorè e il Maestro Leonardo De Amicis – rispettivamente testimonial e ambassador della Fondazione – rappresenta un viaggio emozionante che attraverso il potere dei sogni abbraccia un forte messaggio di inclusione.

La compagnia teatrale “Il Cantiere dei Sogni” è composta da ragazzi e ragazze con sordocecità e pluriminorazione psicosensoriale, volontari e attori amatoriali. Grazie alla forza creativa dell’immaginazione, i ragazzi della compagnia riescono a valicare i limiti imposti dalla disabilità: l’attività teatrale rappresenta la possibilità di andare oltre se stessi, oltre il buio e il silenzio, permettendo loro di esprimersi sviluppando le proprie capacità. Sul palcoscenico, infatti, va in scena l’attore, non la sua disabilità e con questo approccio positivo ed inclusivo la compagnia intende mettere sempre al centro la persona, valorizzandola nel suo percorso creativo, che trova espressione nel corpo e quindi nel movimento. Ecco che ogni gesto si trasforma in un potente strumento di comunicazione e autentica espressione, aiutando chi non vede e non sente ad uscire dall’isolamento imposto dalla propria condizione.

“Il lavoro della Lega del Filo d’Oro è da sempre orientato a valorizzare le potenzialità di ciascuna persona, andando oltre i limiti tracciati dalla minorazione – dichiara Rossano Bartoli, Presidente della Fondazione Lega del Filo d’Oro ETS – Questo stesso approccio inclusivo accomuna la compagnia teatrale Il Cantiere dei Sogni, che porterà in scena un sogno diventato realtà: quello dei nostri ragazzi, che tutti i giorni affrontano la complessa sfida di andare oltre il buio e il silenzio facendoci emozionare per ogni traguardo raggiunto, come questo spettacolo che li vede protagonisti di una importante iniziativa di inclusione”.

“Il Condominio Sogni” è uno spettacolo che con la sua semplicità tocca nel profondo il cuore del pubblico. La trama, ambientata in un condominio, fa riferimento ad un tempo passato, in cui persino sognare era diventato difficile, fino a quando il divino Morfeo, accompagnato dai suoi fratelli Fantaso e Fobetore, decide di intervenire rivoluzionando le vite dei protagonisti, aprendo loro le porte dell’immaginazione onirica e della speranza. L’opera è, di fatto, un’allegoria: racconta dell’isolamento vissuto dalle persone sordocieche durante il lockdown e di quella luce di speranza, rappresentata dalla Lega del Filo d’Oro, che a sua volta è nata da un sogno ambizioso, ovvero quello di portare la luce del sogno a chi, vivendo isolato, non aveva il diritto di sognare. L’opera intende diffondere un forte messaggio di speranza sottolineando che “se puoi sognarlo, allora puoi farlo”. Lo spettacolo è ad ingresso libero.

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Abruzzo

Il New York Times celebra i vini abruzzesi: «scena vitivinicola entusiasmante»

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articolo del new york times sui vini abruzzesi

Eric Asimov, uno dei più importanti scrittori enoici del panorama statunitense, ha dedicato un articolo del New York Times ai vini abruzzesi: «L’Abruzzo produce tra i migliori vini bianchi d’Italia e i suoi Cerasuolo d’Abruzzo hanno grande personalità».

TERAMO – Cerasuolo e Montepulciano fanno girare la testa anche oltreoceano. Il New York Times ha dedicato un articolo entusiasta ai vini abruzzesi. La penna che l’ha firmato è quella di Eric Asimov, uno dei più celebri e stimati critici enoici a livello globale.

Il suo articolo intitolato “To Find Great Values in Italian Wine, Look to Abruzzo” (Per trovare grandi valori nel vino italiano, guarda all’Abruzzo, ndr) così comincia: «Ciò che sta succedendo nella scena vitivinicola abruzzese è entusiasmante e non solo per quanto riguarda i vini rossi. L’Abruzzo produce tra i migliori vini bianchi d’Italia e i suoi Cerasuolo d’Abruzzo hanno grande personalità».

Nel suo articolo celebra alcune delle tante famiglie che, con grande coraggio e innovazione, stanno apportando un cambiamento all’interno del panorama enologico della regione, esprimendo – al contempo – identità e coerenza con quelle che sono la storia e le tradizioni.

Un ritratto che esprime tenacia ma anche attaccamento al territorio e la voglia di emergere con vini che possono esprimere il carattere delle uve autoctone, dal Montepulciano D’Abruzzo al Trebbiano D’Abruzzo, con vini moderni e profondamente identitari.

“Questo genere di endorsement conferma che stiamo andando nella giusta direzione – dichiara Alessandro Nicodemi, presidente del Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo – la spinta verso la qualità, la definizione delle sottozone e la revisione dei disciplinari con l’introduzione della menzione superiore aiuteranno i nostri produttori a specializzarsi sempre di più. Auspichiamo una grande crescita per il nostro territorio e siamo contenti che anche Oltreoceano si stiano sempre più interessando ai nostri progetti vitivinicoli.”

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