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Il menù per una mente sana

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Da Il Martino cartaceo n. 13 – luglio 2016

“ Ciao Stefano , appena puoi mi mandi il tuo articolo. Grazie” ore 15,51 di venerdì 1 luglio, il messaggio Di Noris , caporedattrice del Il Martino, arriva puntuale per ricordarmi che devo consegnare il secondo articolo : non molla mai. Grazie!!! Sono già passati 15 giorni dalla consegna del mio primo articolo che di fatto ha sancito  la nascita della rubrica. Come si suol dire: Il tempo è volato, Ho pensato che sono stati pochi i giorni per conoscerci e creare un contatto tramite l’ e-mail, allora nel frattempo che impariamo a conoscerci mi sono chiesto che fare . Nel silenzio del mio studio, sono entrato in uno spazio di ascolto profondo e o trovato la risposta . deciso  di presentarvi , fra i temi che sto affrontando nella mia ricerca sul benessere emotivo, uno studio di uno neuroscienziato americano , di fama internazionale , D. J Siegel : il menu’ per una mente sana. Una metafora che ci riporta al grande tema di attualità : l’alimentazione. Dopo l’Expò , o forse da pochissimi anni, si parla in modo diffuso e in diversi contesti di alimentazione bilanciata o equilibrata , di alimentazione corretta dal punto di vista quantitativo e qualitativo, di come garantire un apporto adeguato di energia e di nutrienti . Io stesso ho iniziato, ad interessarmi della mia alimentazione , prima grazie alla mia dietista e poi con delle letture fortemente formative e illuminati. Una di queste è stato il libro del monaco vietnamita Thich Nhat Hanh Mangiare Zen. Una lettura che ha stimolato in me una nuova consapevolezza ed educazione alimentare. Tutti ormai sappiamo che bisogna mangiare in modo più sano ed equilibrato, per fortuna il modo di alimentarsi , il rapporto con il cibo e l ‘ambiente sta cambiando. Questa nuova coscienza e le nuove abitudini contribuiranno a cambiare in positivo il Pianeta , la nostra Terra. Una rivoluzione pacifica ma sicuramente potente basata su una nuova coscienza ecologica, sia individuale che collettiva. Stili di vita che includono che coinvolgo diversi aspetti della nostra vita : il corpo, attività fisica , alimentazione e non solo.

La metafora di D. J. Siegel , va oltre il “ menù alimentare” , introduce altri nutrimenti del corpo e della mente . Partendo da una scoperta abbastanza recente, relativa alla branca della scienza che studia il cervello, le neuroscienze, Siegel, ci aiuta, ci dà dei consigli pratici per sviluppare la neuroplasticità , cioè l ’abilità del cervello di modificarsi, dal punto di vista strutturale e funzionale, in risposta all’esperienza. Nelle giuste condizioni, le neuroscienza ci dicono che un cervello può ristrutturarsi in modo considerevole non solo nei bambini ma anche in età adulta. Noi modelliamo continuamente il nostro cervello in base al nostro stile di vita, alle nostre abitudini. E’ evidente che se adottiamo uno stile di vita malsano, il nostro cervello potra’ deteriorarsi ed invecchiare più precocemente e di conseguenza condurci a malesseri emozionali, depressione, stati ansiosi, ipersensibilità al dolore, apatia.

Ma ecco la buona notizia che Siegel ci regala:

Il menù per un mente sana , ideato da Daniel J. Siegel e David Rock, viene proposto attraverso 7 nutrienti , 7 pietanze  da assumere regolarmente ogni giorno affinchè possiamo ottenere uno sviluppo cerebrale ottimale e migliorare la una salute fisiologica, fisica, psicologica, emotiva.

1. Il tempo della interiorità :

Sviluppare la capacità di concentrarsi su meccanismi interiori e interpersonali, Imparare ad essere più consapevoli di quello che viviamo ed esperiamo, non solo favorirà la regolazione emotiva, una maggiore presenza mentale e coscienziale, ma ci aiuterà ad essere più empatici e non giudicanti verso noi stessi e gli altri.

2. Il tempo della concentrazione

Sviluppare la capacità di concentrarsi su un processo per volta , un aspetto che contrasta fortemente con la tendenza multitasking della cultura accelerata di oggi, che ci richiede di dedicarci simultaneamente a più attività. La concentrazione , la capacità di dedicarsi ad un azione per volta, favorendo la neurpoplasticità del cervello, ci aiuterà nei processi di apprendimento e memoria a lungo termine

3.Il tempo del gioco

Sviluppare un atteggiamento di curiosità e di scoperta, senza un mente giudicante.   Il gioco fine a stesso, dedicarsi ad esperienze di divertimento in modo libero, spontaneo genuino, semplice, favorisce l’apprendimento creativo

4.Il tempo del movimento

Sviluppare la sana abitudine di fare attività fisica aerobica, in base alle proprie capacità, età e soprattutto dopo visite mediche appropriate che ci permettono di conoscere il nostro stato di salute L’attività fisica fa bene alla salute del corpo, all’umore e favorisce l ‘apprendimento.

5.Il tempo dell’ozio

Forse questo pietanza per qualcuno dei miei lettori o di loro conoscenti è una pietanza ben conosciuta , ma per le persone iperattive non è così scontato. Essere capaci di viver momenti senza programmazione obiettivi da raggiungere, performance da mostrare. Vivere momenti in cui il nostro cervello può riposare e rifornirsi di nuove energie

6.Il tempo del sonno

Nella vita odierna, spesso si ha poco tempo per riposare, dormire. Ma Dormire è fondamentale l’integrazione celebrale e il rafforzamento di ciò che abbiano acquisito, appreso durante la giornata. Occorre a questo proposito che non guardare la TV in camera, non stare sino a tarda notte a navigare, chattare al computer, e prendere altri accorgimenti che creano una condizione ambientale e mentale tranquilla

 7. Il tempo della relazione

 

Tutti i grandi pensatori, scienziati, psicologi concordano che le relazioni potenziano la nostra salute. Costruire buone e soddisfacenti relazioni affettive, amicali stimolano la produzione di neuromodulatori,( sostanze secreta dal cervello, modulando l’attività ) che favoriscono una vita emotiva equilibrata e gioisa.

Questa pietanza è veramente speciale perché trascende i rapporti esclusivamente umani. A questo proposito Siegel ci propone una formula ( da imparare a memoria ) 3G 2P. = generosità, gentilezza, e gratitudine per le persone e per il pianeta.

Cari lettori, in questo articoli , ho voluto solamente presentarvi il menù , nei prossimi numeri, se siete interessati potrò presentare meglio le pietanza . Intanto potete fermarmi a riflettere per comprendere quali di queste pietanza mangiate più spesso nella vostra vita quotidiana . In attesa delle vostre e- mail vi auguro buona lettura!

Ancona

A Castelfidardo “Il Condominio Sogni” con Neri Marcorè, promosso dalla Lega del Filo d’Oro

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IL CONDOMINIO SOGNI

ANCONA – Il 13 marzo 2024 alle ore 21, presso il Teatro Astra di Castelfidardo, va in scena lo spettacolo “Il Condominio Sogni”, una produzione della compagnia Il Cantiere dei Sogni, per la regia di Gianni Giorgetti e Marinella Sbiroli, con l’adattamento testi di Francesco Mercurio, l’arrangiamento musicale di Alberto Bodini, i costumi di Fiorisa Bonifazi e le coreografie di Alessia Piscini.

La pièce teatrale, promossa dalla Fondazione Lega del Filo d’Oro E.T.S. – Ente Filantropico e patrocinata dal Comune di Castelfidardo, con il contributo di Neri Marcorè e il Maestro Leonardo De Amicis – rispettivamente testimonial e ambassador della Fondazione – rappresenta un viaggio emozionante che attraverso il potere dei sogni abbraccia un forte messaggio di inclusione.

La compagnia teatrale “Il Cantiere dei Sogni” è composta da ragazzi e ragazze con sordocecità e pluriminorazione psicosensoriale, volontari e attori amatoriali. Grazie alla forza creativa dell’immaginazione, i ragazzi della compagnia riescono a valicare i limiti imposti dalla disabilità: l’attività teatrale rappresenta la possibilità di andare oltre se stessi, oltre il buio e il silenzio, permettendo loro di esprimersi sviluppando le proprie capacità. Sul palcoscenico, infatti, va in scena l’attore, non la sua disabilità e con questo approccio positivo ed inclusivo la compagnia intende mettere sempre al centro la persona, valorizzandola nel suo percorso creativo, che trova espressione nel corpo e quindi nel movimento. Ecco che ogni gesto si trasforma in un potente strumento di comunicazione e autentica espressione, aiutando chi non vede e non sente ad uscire dall’isolamento imposto dalla propria condizione.

“Il lavoro della Lega del Filo d’Oro è da sempre orientato a valorizzare le potenzialità di ciascuna persona, andando oltre i limiti tracciati dalla minorazione – dichiara Rossano Bartoli, Presidente della Fondazione Lega del Filo d’Oro ETS – Questo stesso approccio inclusivo accomuna la compagnia teatrale Il Cantiere dei Sogni, che porterà in scena un sogno diventato realtà: quello dei nostri ragazzi, che tutti i giorni affrontano la complessa sfida di andare oltre il buio e il silenzio facendoci emozionare per ogni traguardo raggiunto, come questo spettacolo che li vede protagonisti di una importante iniziativa di inclusione”.

“Il Condominio Sogni” è uno spettacolo che con la sua semplicità tocca nel profondo il cuore del pubblico. La trama, ambientata in un condominio, fa riferimento ad un tempo passato, in cui persino sognare era diventato difficile, fino a quando il divino Morfeo, accompagnato dai suoi fratelli Fantaso e Fobetore, decide di intervenire rivoluzionando le vite dei protagonisti, aprendo loro le porte dell’immaginazione onirica e della speranza. L’opera è, di fatto, un’allegoria: racconta dell’isolamento vissuto dalle persone sordocieche durante il lockdown e di quella luce di speranza, rappresentata dalla Lega del Filo d’Oro, che a sua volta è nata da un sogno ambizioso, ovvero quello di portare la luce del sogno a chi, vivendo isolato, non aveva il diritto di sognare. L’opera intende diffondere un forte messaggio di speranza sottolineando che “se puoi sognarlo, allora puoi farlo”. Lo spettacolo è ad ingresso libero.

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Abruzzo

Il New York Times celebra i vini abruzzesi: «scena vitivinicola entusiasmante»

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articolo del new york times sui vini abruzzesi

Eric Asimov, uno dei più importanti scrittori enoici del panorama statunitense, ha dedicato un articolo del New York Times ai vini abruzzesi: «L’Abruzzo produce tra i migliori vini bianchi d’Italia e i suoi Cerasuolo d’Abruzzo hanno grande personalità».

TERAMO – Cerasuolo e Montepulciano fanno girare la testa anche oltreoceano. Il New York Times ha dedicato un articolo entusiasta ai vini abruzzesi. La penna che l’ha firmato è quella di Eric Asimov, uno dei più celebri e stimati critici enoici a livello globale.

Il suo articolo intitolato “To Find Great Values in Italian Wine, Look to Abruzzo” (Per trovare grandi valori nel vino italiano, guarda all’Abruzzo, ndr) così comincia: «Ciò che sta succedendo nella scena vitivinicola abruzzese è entusiasmante e non solo per quanto riguarda i vini rossi. L’Abruzzo produce tra i migliori vini bianchi d’Italia e i suoi Cerasuolo d’Abruzzo hanno grande personalità».

Nel suo articolo celebra alcune delle tante famiglie che, con grande coraggio e innovazione, stanno apportando un cambiamento all’interno del panorama enologico della regione, esprimendo – al contempo – identità e coerenza con quelle che sono la storia e le tradizioni.

Un ritratto che esprime tenacia ma anche attaccamento al territorio e la voglia di emergere con vini che possono esprimere il carattere delle uve autoctone, dal Montepulciano D’Abruzzo al Trebbiano D’Abruzzo, con vini moderni e profondamente identitari.

“Questo genere di endorsement conferma che stiamo andando nella giusta direzione – dichiara Alessandro Nicodemi, presidente del Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo – la spinta verso la qualità, la definizione delle sottozone e la revisione dei disciplinari con l’introduzione della menzione superiore aiuteranno i nostri produttori a specializzarsi sempre di più. Auspichiamo una grande crescita per il nostro territorio e siamo contenti che anche Oltreoceano si stiano sempre più interessando ai nostri progetti vitivinicoli.”

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Ancona

Giornata delle Malattie Rare, Lega del Filo d’Oro: «casi in aumento, importante l’intervento precoce nei bambini»

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lega filo d'oro giornata malattie rare

Nel 2023, il Centro Diagnostico della Lega del Filo d’Oro ha trattato 145 utenti, erogando 90 valutazioni psicodiagnostiche e 55 interventi precoci, e quasi la metà, 44%, delle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali arrivate da tutta Italia presentava malattie rare, registrando un +13% dal 2010.

ANCONA – Il 29 febbraio ricorre la Giornata mondiale delle Malattie Rare (Rare Disease Day), un ampio ed eterogeneo gruppo di patologie accomunate da una bassa prevalenza nella popolazione (inferiore a 5 individui su 10mila), ma che in realtà sono molto più diffuse di quanto si immagini. Nel loro insieme, infatti, le oltre 6.000 patologie conosciute ad oggi colpiscono 300 milioni di persone in tutto il mondo. Soltanto in Italia si stima siano oltre un milione le persone che ne sono colpite. Inoltre, determinate malattie rare, come la Sindrome di Usher, di Charge, di Norrie e di Goldenhar sono tra le principali cause di sordocecità. La Fondazione Lega del Filo d’Oro ETS – Ente Filantropico è punto di riferimento in Italia in campo educativo riabilitativo per le patologie che danno problematiche sensoriali. Nel 2023, infatti, il Centro Diagnostico della Lega del Filo d’Oro ha trattato 145 utenti, erogando 90 valutazioni psicodiagnostiche e 55 interventi precoci, e quasi la metà, 44%, delle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali arrivate da tutta Italia presentava malattie rare, registrando un +13% dal 2010.

Le persone con malattia rara e le loro famiglie affrontano quotidianamente sfide durissime per la complessità dei loro bisogni e la carenza di cure risolutive: per questo motivo un percorso educativo riabilitativo specifico per lo sviluppo dei sensi residui e non solo, rappresenta per loro l’unica via in grado di garantire il raggiungimento del maggior livello di autonomia possibile. Nella presa in carico di un bambino con malattia rara l’intervento precoce diventa fondamentale e necessita di percorso interdisciplinare e multiprofessionale.Negli ultimi anni, inoltre, grazie all’introduzione dello screening prenatale e neonatale è stato possibile diagnosticare un numero sempre maggiore di patologie dismorfiche/malformative o patologie metaboliche.

«I dati degli accessi al nostro Centro Diagnostico ci mostrano, di anno in anno, come la percentuale di persone con malattia rara sia sempre molto alta: oggi le malattie rare sono diventate tra le prime cause di sordocecità e pluriminorazione psicosensoriale. In molti casi, si tratta di situazioni complesse da affrontare, perché avere a che fare con una malattia rara può generare in chi ne è colpito e nei suoi familiari insicurezza e senso di smarrimento, a causa della carenza di cure risolutive e in alcuni casi delle difficoltà per il raggiungimento di una diagnosi definitiva – dichiara Patrizia Ceccarani, Direttore Tecnico Scientifico della Fondazione Lega del Filo d’Oro ETS – Per rispondere ai bisogni di salute dei nostri utenti, la metodologia adottata può fare la differenza: il metodo educativo riabilitativo della Lega del Filo d’Oro si basa su un approccio specifico per insegnare ai bambini ad utilizzare al meglio le loro potenzialità e abilità residue. Inoltre, i nostri operatori lavorano per facilitare l’autonomia, l’inclusione, l’utilizzo delle tecnologie assistive e l’interazione con l’ambiente, e mettono l’esperienza della Fondazione anche al servizio delle famiglie che, in questo percorso, svolgono un ruolo cruciale. Da un lato, infatti, sono parte integrante del percorso di educazione e riabilitazione dei loro figli, dall’altro hanno bisogno loro stesse di aiuto, sostegno e vicinanza per potersi orientare nella complessa condizione di dover prendersi cura di una persona con pluridisabilità».

Quella delle malattie rare è una sfida articolata che coinvolge l’intera comunità nazionale ed internazionale. Molto è stato fatto, ma tanto resta ancora da fare. Sono stati raggiunti traguardi molto importanti tra cui, a livello internazionale, la Risoluzione ONU sulle Malattie Rare e, a livello nazionale, l’entrata in vigore della Legge 175/2021, che punta a garantire cure innovative e screening attraverso l’uniformità dell’erogazione di prestazioni e medicinali; ad aggiornare costantemente l’elenco delle malattie rare e dei livelli essenziali di assistenza; a riordinare e potenziare la “Rete nazionale per la prevenzione, la sorveglianza, la diagnosi e la terapia delle malattie rare”; e a sostenere la ricerca scientifica.

Per agire tempestivamente e prevenire gli eventuali effetti secondari della pluriminorazione psicosensoriale, alla Lega del Filo d’Oro, con i bambini al di sotto dei 6 anni, si opera attraverso l’intervento precoce che ha una durata di tre settimane. Perché è proprio dalle prime fasi dello sviluppo del bambino che si possono ottenere le migliori risposte, identificando e valorizzando tempestivamente le potenzialità e le abilità residue. Una volta giunti al Centro Diagnostico della Fondazione, un’équipe interdisciplinare effettua un’approfondita valutazione delle abilità, potenzialità e caratteristiche di ogni bambino/a ed imposta un progetto di vita affinché sia in grado di trarre il meglio da ogni elemento e da ogni risorsa a sua disposizione. Fondamentale è il lavoro sui prerequisiti, che permette di costruire una serie di abilità, lavorando sul fronte sensoriale, cognitivo e motorio, ovvero su tutte le tappe dello sviluppo. Al termine delle settimane di soggiorno vengono restituiti una diagnosi funzionale e il programma educativo-riabilitativo personalizzato che proseguirà a casa, in collaborazione con la famiglia. Il trattamento viene poi ripetuto periodicamente. I metodi e gli strumenti utilizzati sono studiati e adattati caso per caso e fra questi non mancano le tecnologie assistive, ausili tecnologici a supporto dell’intervento educativo-riabilitativo che ampliano le possibilità e le potenzialità della persona offrendo, ad esempio, l’opportunità di apprendere un sistema comunicativo (attraverso comunicatori e switches).

L’autorevolezza e l’esperienza della Lega del Filo d’Oro sono riconosciute a livello nazionale ed internazionale e sono frutto della sinergia continua fra know how acquisito nel tempo e costante attività di ricerca scientifica in campo educativo riabilitativo e sociale. La ricerca e la sperimentazione sono aree di grande importanza per la Lega del Filo d’Oro, e lo testimonia la presenza presso la Sede nazionale di Osimo di un Centro di Ricerca per l’area psicopedagogica e tecnologico-riabilitativa che, su richiesta dei servizi riabilitativi e in base alle esigenze degli utenti, progetta, costruisce e sperimenta metodologie e strumenti di supporto alle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali per permettere loro di interagire con l’ambiente circostante e acquisire la maggiore autonomia possibile. Intensa e costante è anche la collaborazione e il dialogo con il mondo scientifico e universitario, fondamentale nel campo delle malattie rare, con il quale il Comitato Tecnico Scientifico ed Etico lavora da oltre 40 anni per definire le linee di ricerca in campo biomedico, psicopedagogico e tecnologico-riabilitativo e per promuovere una cultura scientifica che si traduca in approcci operativi omogenei e coerenti.

Con l’obiettivo di rispondere in maniera sempre più adeguata ai bisogni di salute dei propri utenti affetti da malattie rare, la Lega del Filo d’Oro dal 2022 ha rafforzato la collaborazione con la Scuola di Pediatria dell’Università Politecnica delle Marche: gli specializzandi prestano la loro attività per un mese al Centro Nazionale di Osimo, immergendosi anche negli aspetti infermieristici, educativi e riabilitativi del percorso. Inoltre il 7 e 8 giugno 2024 giunge alla sua terza edizione il convegno “Il bambino con malattia rara e disabilità” – organizzato in collaborazione con la Clinica Pediatrica di Ancona, a conferma di quanto sia importante fare rete per garantire una maggiore conoscenza e promuovere modelli di intervento corrispondenti alle esigenze reali delle persone con malattia rara. A livello nazionale la Lega del Filo d’Oro è un Ente affiliato ad UNIAMO F.I.M.R. (Federazione Italiana Malattie Rare) e il Direttore Tecnico Scientifico della Fondazione, Patrizia Ceccarani, è membro del Comitato Scientifico del progetto di comunicazione sulle malattie rare “Scienza partecipata” promosso dall’Istituto Superiore di Sanità, volto a diffondere la conoscenza delle malattie rare e raccogliere idee concrete per migliorare la vita quotidiana di chi ne è affetto. Da giugno 2023, la dott.ssa Ceccarani è anche ambasciatrice dell’iniziativa e questo importante ruolo permette alla Fondazione di organizzare, in raccordo con il Centro Nazionale Malattie Rare, eventi dedicati a queste patologie sempre più diffuse.

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