ROMA – Quando Bahebeck, al primo scatto della partita, si è fermato accusando un’altra ricaduta muscolare, l’odore acre della sorte avversa (e della goleada in arrivo) ha iniziato chiaramente ad aleggiare sulla Capitale. Oddo ha dovuto rivedere subito i suoi piani, inserendo un Caprari non al meglio per affiancare Pepe, attaccante improvvisato.
Dominio Roma nei primi minuti: al sesto Pepe effettua un retropassaggio folle; Dzeko imbuca per Salah che, da solo, spreca malamente.
Settimo minuto, angolo per i padroni di casa. Salah appoggia il pallone a Perotti che di prima trova Dzeko in area. Il bosniaco sposta fisicamente Biraghi e insacca con il piattone. Il Pescara è immobile. Passano tre minuti e la Lupa raddoppia. Perotti porta a spasso Crescenzi e calcia un pallone leggibile verso l’area; Zuparic tenta un fuorigioco improbabile lasciando Dzeko libero di colpire: 2-0 e partita in ghiaccio per gli uomini di Spalletti. La difesa del Pescara fa acqua da tutte le parti, ma l’attacco comincia ad ingranare.
Al 16esimo prima convincente discesa di Crescenzi, l’ex capitolino trova Pepe al limite dell’area, il piattone dell’albanense è centrale. 22esimo, spettacolare azione in velocità degli abruzzesi: Benali – Zampano – Pepe – Benali; dal dischetto del rigore il libico non riesce a dare forza. La prima frazione si chiude con un’ottima pressione del Pescara: due punizioni ed un angolo in fase offensiva. La Roma prova a chiuderla con Nainggolan da fuori e Dzeko di testa.
La ripresa inizia con una novità fondamentale: Verre al posto di Vitturini. Oddo torna al modulo più usato quest’anno (4-3-2-1) e finalmente il Pescara si sveglia.
All’ottavo un’incredibile disattenzione di Fazio lascia Caprari libero di involarsi e di trovare Pepe; Szczęsny è miracoloso. Al 13esimo bel contropiede del Delfino, Verre – ben servito da uno splendido Memushaj – trova ancora pronto il portiere polacco. Al 15esimo arriva il meritato gol abruzzese: spettacolare triangolo Zampano – Verre – Zampano, il terzino arriva sul fondo e vede arrivare capitan Memushaj; l’albanese non sbaglia di sinistro.
Il Pescara è vivo, dinamico, gioca bene; ma le disattenzione non mancano mai. Minuto 24: Perotti punta Crescenzi e si allunga il pallone verso il fondo, il difensore scuola Roma lo tocca inutilmente. Calcio di rigore. Dal dischetto, lo stesso argentino è ancora una volta implacabile: 3-1 Roma. Non tarda ad arrivare – ed è un gran segnale – la reazione del Pescara. Minuto 29; Pepe scappa sulla sinistra e appoggia per l’accorrente Crescenzi, il terzino si riscatta con un bel cross che la difesa giallorossa respinge male: Caprari – finalmente – ritrova il bersaglio grosso. Secondo gol in campionato e partita riaperta.
L’ultimo quarto d’ora, senza più tattica, è un inno al contropiede e alle occasioni sprecate: due volte Verre ed una Pepe sfiorano il colpaccio; la Roma non riesce a chiudere la pratica con Salah e Strootman.
Al fischio finale, la sensazione che resta è quella di una Roma spaventata da un Pescara vigoroso. Gli uomini di Oddo, dopo alcune prestazioni avvilenti, sembrano aver ritrovato la cattiveria necessaria per cercare l’impresa-salvezza a partire dal prossimo match casalingo con il Cagliari. Diminuendo le sviste difensive e confermando l’intensità e la sicurezza del secondo tempo di Roma, la squadra di Oddo può salvarsi: Empoli, Crotone e Palermo – quantomeno – non sembrano superiori.