“L’Abruzzo contro” sta ormai diventando una rubrica fissa. Troppo spesso – ultimamente – internet e la televisione hanno leso l’orgoglio (prettamente culinario) del popolo abruzzese. Giovedì scorso, su Rai Uno, è stato mandato in onda il film TV “Purché finisca bene”, una commedia ambientata – parzialmente – in Abruzzo, a Santo Stefano di Sessanio (AQ). L’incredibile borgo aquilano è stato giustamente omaggiato con alcune belle panoramiche e con l’evidente pubblicità dell’Albergo Diffuso Sextantio (splendida iniziativa per mantenere in vita il paese), ma una scena è rimasta impressa nella mente e nel cuore degli abruzzesi…
Il protagonista ed un suo amico cucinano delle “rustelle” in casa. Commettono tre errori imperdonabili: 1) Cuociono la nobile carne su una griglia/padella. 2) Condiscono la pecora con del vergognoso ketchup 3) Accompagnano il frugale pasto con del demoniaco pan carré.
Un paio di attenuanti: 1) il protagonista scansa il ketchup dai suoi arrosticini (l’amico invece li gusta fieramente). 2) La cottura su griglia – in mancanza di fornacella – è a volte obbligatoria (lo sanno bene gli abruzzesi fuori sede).
Grazie alla pagina L’Abruzzese fuori sede, abbiamo raccolto – come al solito – i migliori commenti abruzzesi contro la RAI e la pellicola:
– Se sapet addò ve lu mettess ij lu ketchup… Mbapì!
– E je duvess pagà pur lu canone? Sti ndundit.
– Puzza piscià lu ketchup da mo fin a Pasqua!
– Ragazzi, l’unica cosa da fare è mettere una dogana tra il fiume Tronto e il fiume Trigno e controllare chiunque trasporti arrosticini. Se sulla carta di identità non risulta nessun comune di nascita o residenza abruzzese sequestro del bene! Soluzione drastica ma utile per salvaguardare il nostro patrimonio!
– E niente praticamente hanno intrapreso una battaglia contro la nostra amata terra!
Forgiate lance e giavellotti ng li cipp de li rustell…
Sellate pastori abruzzesi e cinghiali…
Abbiamo dalla nostra la forza delle maree e la protezione della bella addrormentata.
Pronti a difendere ad ogni costo la nostra regione.
FORTI E GENTILI.
SIGNORI MIEI SIAMO IN GUERRA.
– Abbiamo dichiarato guerra all’Islanda per molto meno (Bjarnason).
SELLATE I DESTRIERI, AFFILATE LE SPADE!
SI INDICA UNA CROCIATA ALLA DIFESA DELL’ONOR REGIONALE!
– Siamo passati da Cannavacciuolo che dice che sono napoletani a sto sturdillito che ci mette lu checiàpp! Chiudiamo le frontiere! Peppiacir!
– Assassino! Per quelle rostelle sono state sacrificate delle pecore! Abbi almeno la decenza di dargli degna cottura!
– Immagini di una violenza inaudita. Vergognoso trasmetterle in prima serata alla presenza di minori.
– Cac’t n’man e pijt a scaffatun da sol!
– Trattasi di “arrosticidio”.
– Ridatemi il canone voccapè!
– Mio nonno giace in una tomba da anni…. L’ho sentito bestemmiare.
– Quando ho visto che stava prendendo il ketchup ho urlato e quando lo ha messo sugli arrosticini con disinvoltura ho sentito una fitta al cuore.
– M’ha fatt venì voja de li rustelle impanate ng li cipolline… Pinsa mbù!