PESCARA – Fra le tante banalità che si potrebbero utilizzare per descrivere gli accadimenti di ieri pomeriggio in quel di Pescara, ce n’è una che si sposa particolarmente bene all’incredibile girandola di emozioni che ha saputo regalare l’incontro fra il CT Pescara e il CT Martinsicuro: “Non c’è sconfitta nel cuore di chi lotta”.
I rimpianti, però, sono molto più dolorosi di una sconfitta eroica contro una squadra sulla carta più forte: i rimpianti sono eterni, la delusione è passeggera. E di rimpianti la squadra truentina ne ha davvero troppi: se Ciriaco avesse concretizzato la palla del 4-1 nel primo singolare; se Brunozzi e Ciriaco avessero sfruttato due incredibile match point nel doppio decisivo sul 3-2 Martinsicuro; se nel doppio di spareggio Celestini e il solito infinito Ciriaco avessero vinto il primo set (tre set point)… Ora non saremmo qui: CT Pescara def. CT Martinsicuro 4-3 al doppio di spareggio.
Mi arriva un SMS, è il giovane DB, redivivo e gozzaniano: “Non amo che le rose che non colsi. Non amo che le cose che potevano essere e non sono state…”
Ivan Ripani scende in campo con il piglio virile di chi ne ha viste tante; ancora imbattuto nei quattro precedenti incontri, il Rullo si trova di fronte un avversario muscolare e potente da far paura. Ferroni bombarda senza pietà e – per la prima volta in stagione – il leggendario uomo dell’est deve arrendersi in due set senza storia.
Lorenzo Ciriaco – vero eroe di giornata insieme a Brunozzi – affronta con coraggio un avversario di categoria superiore e si regala una partenza da campione: 3-1 e palla del 4-1. La luce magica dell’ispirazione, suo malgrado, si offusca con sorprendente rapidità: il valente Valente reagisce da par suo e Lorenzo non ritrova più il suo tennis: Valente def. Ciriaco 6/3 6/0.
Operazione Remuntada – Sotto 2-0, il CT Martinsicuro non si arrende. Il maestro Celestini prima (comoda e regale vittoria per 6/3 6/0) e Brunozzi poi (primo set di livello altissimo, giocato da fenomeno, e secondo set passeggiato: 7/5 6/0), ristabiliscono le giuste distanze: 2-2.
Il dramma vero inizia con i doppi – o meglio – con il secondo doppio: dopo la bella vittoria di Celestini e Ripani (6/3 7/5), Brunozzi e Ciriaco scendono sulla terra pescarese per regalare le semifinali agli uomini del fu Capitan Tommolini. La partenza non è delle migliori: 6/1 Pescara. La reazione, al contrario, è magnifica: Brunozzi “El Cid” conduce il suo uomo di fiducia ad un livello di gioco mai raggiunto prima. Ciriaco si trasforma in un 3.1 di valore e i truentini dominano: 1/6 6/3 6/5 40-15 due match point. Una volèe sbagliata e un doppio fallo, il resto è storia. Nel tie break le forze psicologiche scemano e Pescara sigla un incredibile punto del pareggio: 3-3, doppio di spareggio.
Per una discutibile regolare della federazione, uno stremato Lorenzo Ciriaco è costretto a scendere nuovamente in campo; con lui c’è il maestro Celestini. Ancora una volta – ben oltre le residue forze fisiche e mentali – il giovane truentino sfodera una prestazione commovente: la sicurezza di Celestini lo aiuta fino al 6-5 e lo guida verso un altro impensabile set point. Niente di fare, ancora un doppio fallo. La pallina si spegne in rete (dopo aver carezzato beffardamente il nastro) e con lei finiscono le speranze dei vibratiani. Pescara chiude i conti 7/6 6/3.
Eliminazione con tanti rimpianti, lo si è detto e lo si capisce, ma non solo. Restano le grandi vittorie e permane una sensazione di forza che mai nella storia del Circolo di Via Battisti si era potuta nemmeno immaginare. La Serie C martinsicurese ha una squadra degna di questo nome e – ne siamo certi – saprà scrivere ancora pagine importante per lo sport del nostro paese.
Ad Maiora; che i match point – alla fine – ritornano sempre: basta saperli attendere.