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Abruzzo

“Nuovo progetto di cava da 309.500 mc a Campli, in zona archeologica secondo il PRG”

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Campli. Lo scorso 20 giugno è stato ripresentato al Comitato VIA della Regione Abruzzo il progetto per realizzare una nuova cava a Campli per 309.500 mc. di scavi complessivi.

Questo intervento era stato già esaminato il 21 febbraio 2017 dal Comitato VIA per la fase della Verifica di Assoggettabilità a VIA. Il comitato lo aveva ritenenuto meritevole di approfondimento mediante una Valutazione di Impatto Ambientale completa.

Infatti il Comitato regionale aveva rilevato che l’area dell’intervento è classificata quale zona di salvaguardia archeologica nel PRG del Comune di Campli, essendo praticamente limitrofa all’importantissimo sito della necropoli di Campovalano.

“Alleghiamo una mappa in cui abbiamo evidenziato in verde la necropoli. A pochissima distanza vi è il paese di Campli con il suo bellissimo centro storico. Nell’immagine si vedono cave già esistenti e per questo il Comitato VIA a febbraio evidenziò la necessità di approfondire l’aspetto dell’impatto cumulativo di questi interventi. In rosso l’area della nuova cava proposta dalla società Cave Canem srl.

Per quanto ci riguarda riteniamo che in contesti così importanti dal punto di vista archeologico, storico e paesaggistico le cave esistenti siano solo il frutto di errori di pianificazione fatti nel passato che non si dovrebbero reiterare con l’autorizzazione di nuove cave” afferma a proposito il Forum H2O.

“Bisogna adoperarsi per chiudere progressivamente la stagione della “cava selvaggia” visto che la Regione Abruzzo è tuttora priva di Piano cave. È indispensabile promuovere il riuso dei materiali inerti, stando attenti al recupero e alla rinaturalizzazione delle centinaia di cave esistenti mano a mano che andranno verso la chiusura.

In caso contrario rimarrebbero solo sulla carta e nelle interviste degli amministratori le idee e le proposte sulla valorizzazione dell’ambiente e dei beni culturali nella nostra regione visto che stiamo parlando di un territorio di enorme valore dal punto di vista archeologico e dal grande potenziale turistico che deve essere gestito adeguatamente” conclude il Forum H2O.

L'Aquila

Morto Matteo Messina Denaro: la Procura ha disposto l’autopsia

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Il boss di Cosa Nostra Matteo Messina Denaro, arrestato lo scorso dicembre dopo trent’anni di latitanza, è morto nella notte nell’ospedale San Salvatore di L’Aquila. dopo nove mesi detenzione

L’AQUILA – Non ha trascorso in carcere gli ultimi minuti della sua vita, Matteo Messina Denaro, il boss stragista di Cosa Nostra condannato all’ergastolo al 41bis. Il super latitante arrestato dopo trent’anni di fuga, si è spento dopo nove mesi di prigionia la notte scorsa, lunedì 25 settembre, all’ospedale San Salvatore di L’Aquila, nel quale si trovava ricoverato già da diverso tempo. Negli ultimi giorni le sue condizioni si sono aggravate e il boss, che ha rifiutato l’accanimento terapeutico nel suo testamento biologico, è entrato in coma irreversibile. Dopo la cessazione dell’alimentazione assistita, Matteo Messina Denaro è morto e la Procura ha disposto l’autopsia per accertarne la causa del decesso.

Il boss si trovava in ospedale in seguito ad un’operazione chirurgica, le cui complicazioni si sono rivelate fatali. Messina Denaro era affetto da un tumore al colon che gli era stato diagnosticato durante la latitanza. La sua malattia avrebbe avuto un ruolo chiave nella sua cattura. Dopo l’arresto è stato sottoposto a due operazioni chirurgiche: dalla prima si era ripreso, dopo la seconda non ha più lasciato l’ospedale, dove era stata allestita una stanza di massima sicurezza allestita apposta.

Al suo capezzale, nei giorni scorsi era arrivata anche la figlia naturale, Lorenza, riconosciuta solo pochi giorni fa. Durante la sua detenzione, avrebbe mantenuto un comportamento impeccabile senza mai creare disordini. E senza mai parlare: con lui, oltre ad un capitolo nero della storia della seconda Repubblica, se ne vanno tanti misteri sui quali bisogna ancora fare luce.

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Teramo

Fermati due giovani per un controllo a Silvi: spuntano 5 panetti di hashish e 18 grammi di cocaina

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I due giovani, di 21 e 22 anni, erano già gravati da precedenti in materia di precedenti. Prima del controlli si sono disfatti della droga che avevano con sé, ma gli agenti hanno proceduto con le perquisizioni domiciliari.

TERAMO – Quando hanno visto la paletta della polizia, hanno lanciato fuori dal finestrino un involucro nel quale gli agenti ipotizzano potesse trovarsi qualche stupefacente. Due ragazzi, di 21 e 22 anni residenti nel pescarese, sono stati arrestati a Silvi e sottoposti ai domiciliari per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. I due sono stati fermati per un controllo a Silvi, dal personale del Commissariato di Atri, lo scorso sabato 23 settembre.

Il loro gesto non è passato inosservato ai poliziotti che prima hanno eseguito le peqruisizioni personali e veicolare, trovando qualche grammo di hashish, e poi hanno esteso i controlli nelle abitazioni dei due. Qui è stato trovato il grosso della droga.

Nella casa del ventunenne, gli agenti hanno rinvenuto 5 panetti di hashish, per un peso complessivo di circa mezzo chilo, mentre in quella del ventiduenne hanno recuperato 16 involucri contenenti 18 grammi di cocaina e un’altra trentina di grammi tra marijuana ed hashish, oltre ad un bilancino di precisione.

I due ragazzi arrestati a Silvi sono stati posti agli arresti domiciliari in attesa dell’udienza per direttissima.

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Teramo

Controlli antispaccio sulla costa teramana: tre arresti e sette denunce

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Un uomo è stato sorpreso a spacciare a Martinsicuro, mentre a Giulianova i Carabinieri hanno rintracciato un evaso dai domiciliari ed un uomo condannato per furto. Nella casa di un ragazzo sorpreso alla guida sotto l’effetto di stupefacenti, i militi hanno trovato una piantina di marijuana. Sei le patenti ritirate.

TERAMO – I Carabinieri delle compagnie di Alba Adriatica e Giulianova hanno eseguito controlli antispaccio in tutta la costa della provincia teramana, da Martinsicuro a Silvi Marina. Tre persone sono state arrestate, in due differenti operazioni, mentre altre sette sono state denunciate. Durante i controlli poi, i militi hanno sorpreso un uomo che aveva evaso gli arresti domiciliari e rintracciato un altro nei cui confronti è stata emessa un’ordinanza di carcerazione.

A Martinsicuro i Carabinieri hanno visto un uomo cedere una dosa di cocaina ad un ragazzo. Lo spacciatore è stato arrestato ed incarcerato, mentre il giovane è stato segnalato alla Prefettura in qualità di assuntore di sostanze stupefacenti.

A Roseto degli Abruzzi i militi hanno fermato per un controllo un’auto con a bordo un ragazzo. Il suo comportamento ha suggerito che potesse aver assunto qualche sostanza, pertanto i militari hanno deciso di fare una perquisizione domiciliare. Hanno in questo modo trovato una piantina di marijuana in infiorescenza, dal peso di circa 100 grammi, ed il materiale per confezionare le dosi una volta pronta.

Durante i controlli antispaccio sulla costa teramana poi, i Carabinieri hanno anche rintracciato un uomo sottoposto alla misura degli arresti domiciliari, che non hanno trovato in casa, a Giulianova, al momento del controllo. Si era recato in un bar, dove è stato arrestato. Sempre a Giulianova, un’altra persona è stata arrestata su disposizione del Tribunale di Teramo: deve scontare un anno per furto.

Altri sei soggetti poi, sono stati deferiti durante i controlli sulle strade, perché trovati alla guida con un tasso alcolemico superiore al consentito. A tutti loro è stata levata la patente.

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