Un nuovo caso aziendale agita il Ministero dello Sviluppo economico: la direzione aziendale della Honeywell ha comunicato oggi ai sindacati la chiusura dello stabilimento di Atessa (Chieti) che produce turbo diesel e dove sono impiegati 420 lavoratori. L’azienda – colosso che spazia dai termostati per gli appartamenti alle tecnologie applicate alla sanità – ha sostenuto che, a conclusione della procedura di solidarietà che scade il prossimo 2 aprile, verrà aperto il percorso di mobilità.
I sindacati hanno immediatamente convocato un’assemblea, mentre i lavoratori Honeywell stanno attuando da 60 giorni il presidio permanente dello stabilimento.
Dopo la notizia, si è mossa la politica. Un’interrogazione – a prima firma Bersani – presentata al ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, ha chiesto l’intervento del Governo per chiedere “un ripensamento della scelta” alla Honeywell e “l’apertura di un tavolo negoziale”.
E la rezione di Calenda non si è fatta attendere: una nota del Mise dice che “ha ricevuto ieri come previsto i vertici della Honeywell ed ha rinnovato la disponibilità piena del governo a sostenere programmi di investimento in innovazione e ricerca per mantenere l’attività produttiva nello stabilimento di Atessa. I vertici di Honeywell hanno ritenuto di non accogliere la proposta avanzata dal Ministro e hanno comunicato la decisione di cessare l’attività. Si tratta di una decisione estremamente grave”.
Prosegue la nota del Ministero: “In accordo con le organizzazioni sindacali e le istituzioni territoriali il Ministero continuerà a seguire la vicenda con l’obiettivo di trovare soluzioni che possano garantire gli attuali livelli occupazionali. Già nei prossimi giorni verrà convocato al Mise un tavolo con tutti i soggetti coinvolti”.
L’annuncio da parte della Honeywell della chiusura dello stabilimento di Atessa, a partire dalla prossima primavera, è una catastrofe sociale, economica e industriale per l’Abruzzo, la Provincia di Chieti e l’intero comprensorio Frentano”. E’ quanto ha dichiarato Mario Pupillo, sindaco di Lanciano e presidente della Provincia di Chieti, poche ore dopo la comunicazione fatta dall’azienda ai sindacati in un incontro informale al Castel di Septe, a Mozzagrogna(Chieti). “La chiusura della Honeywell è una notizia che non avremmo mai voluto ricevere – aggiunge Pupillo – soprattutto dopo le ripetute occasioni di incontro con l’azienda e il management, di cui si ricorderà la sordità a qualsiasi proposta di dialogo con i rappresentanti dei 420 lavoratori e con le istituzioni governative, sia centrali che locali, interessatesi direttamente alla vertenza. I 60 giorni di sciopero continuo, una lotta nel segno della solidarietà che ha visto stringersi un intero territorio intorno al coraggio e alla determinazione dei lavoratori, meritavano ben altro finale che l’incomprensibile decisione unilaterale dell’azienda di chiudere uno dei migliori stabilimenti al mondo del gruppo. Tutti, a partire dalla politica e dal Governo nazionale, dobbiamo farci carico del presente e del futuro di ogni singola persona che paga le conseguenze di questa infausta scelta, che colpisce al cuore il motore produttivo dell’intero Abruzzo. Questo pomeriggio in qualità di sindaco di Lanciano e presidente della Provincia di Chieti parteciperò all’assemblea convocata dai lavoratori alle ore 18 nella sala polifunzionale di Atessa”.