PESCARA – Finalmente il camper Zen è arrivato in Abruzzo, alla Feltrinelli di Pescara, per presentare il nuovo album “Il Fuoco in una Stanza“, uscito il 2 marzo a poco più di un anno e mezzo dall’album “La Terza guerra mondiale”.
Il quartetto pisano, Andrea Appino, Karim Qqru, Massimiliano “Ufo” Schiavelli e Francesco “Il Maestro” Pellegrini in questo periodo, infatti, sta girando l’Italia, in un viaggio on the road, a bordo di un camper speciale per incontrare i fan che, nella data pescarese, sono stati davvero numerosi.
La band, che da vent’anni rappresenta un punto fermo nel panorama rock indie italiano, sabato scorso si è esibita dal vivo alla Feltrinelli, proponendo alcuni pezzi, per poi salutare il pubblico. Li abbiamo incontrati. Ecco cosa ci hanno raccontato.
Il 2 marzo è uscito il vostro nuovo album, “ Il fuoco in una stanza”, che state promuovendo in giro per l’Italia. Come sta andando il riscontro del pubblico?
“Siamo molto contenti. L’album sta andando bene, è settimo nella topten generale della FIMI e primo in quella dei vinili. C’è un pubblico molto attento che ha gradito anche il formato in vinile e questo ci fa molto piacere”.
Può essere definito l’album della “maturità” artistica?
“Maturità è un termine che abbiamo un po’ paura ad usare- ci dicono- in tono scherzoso. È solo un punto di vista diverso dagli album precedenti: abbiamo voluto lavorare sulla collettività, come sempre, partendo però da alcune stanze più piccole e più intime.”
Il riferimento al Cielo in una stanza di Gino Paoli?
“Ci siamo impadroniti della stanza di Paoli per inserirci le nostre storie intime che non sono solo nostre, ma possono essere anche quelle di altre persone; non è più la beatitudine del cielo in una stanza ma il fuoco che si è impadronito di essa; un fuoco ambivalente che può essere un piccolo focolare o un principio di incendio, dipende.”
Nei vostri testi, negli album passati e anche in questo, c’è spesso un riferimento all’universo femminile.
“Assolutamente sì. Le protagoniste sono ragazze che parlano di se stesse e non solo sotto l’aspetto amoroso ma attraverso altre sfaccettature; è cominciato con “Ilenia” (pezzo contenuto nell’album La terza guerra mondiale, ndr) che è una ragazza che ci scrisse una lettera alla quale noi rispondemmo.
Si tratta di persone che abbiamo conosciuto nel nostro percorso musicale. Sono delle figure iconiche che cerchiamo di far vivere al di fuori del solito schema “io e te”, perché non c’è solo quello. Esistono tanti altri tipi di intimità: nelle stanze ci sono sia coppie, genitori e tante radici che ci legano a qualcosa.”
Quali ascolti hanno influenzato questo nuovo progetto?
“Veniamo da una formazione molto varia, eterogenea. Questa varietà di ascolti si riflette certamente nei nostri dischi. C’è un versante più pop, in altri punti è più abrasivo mentre in altri più vagamente psichedelico. Una differenziazione che vuole dare ad ogni brano una sua identità. C’è una tensione continua tra il recupero di un certo passato e l’ ascolto attento a tutto quello che sta succedendo oggi, anche in ambiti al di fuori del rock.”
Che ne pensate della musica attuale?
“Se parliamo di musica attuale siamo molto soddisfatti di quello che sta accadendo in questi ultimi anni, poiché vediamo un’abolizione di quel principio di gavetta eterna. Ci sono tanti progetti musicali che riescono a decollare. Questo ci riempie di soddisfazione perché pensiamo che, per ogni band o artista che si afferma, che riempie piazze e locali, ci sia un ritorno positivo per tutta la scena musicale italiana.”
Com’è cambiato il vostro pubblico negli anni?
“Più che cambiare è un pubblico che si è stratificato. Ai concerti vediamo davvero generazioni che si avvicendano. Pensa che quando uscì “Andate Tutti Affanculo”, i bambini che venivano assieme ai genitori, nostri fan, ora a distanza di anni ce li ritroviamo adulti ai nostri concerti. Tutto questo è molto bello.”
Siete arrivati a Pescara con il vostro inconfondibile camper. Avete avuto modo di apprezzare le bellezze del territorio abruzzese?
“Abbiano una frequentazione molto lunga con l’Abruzzo. Ci piace il calore, la generosità della gente e apprezziamo anche lo sforzo di tante piccole realtà che qui, anche in tempi non sospetti, ci hanno dato la possibilità di suonare.”
Dopo l’Instore partirà il Tour nei grandi club italiani. Ci sarà la possibilità di rivedervi live dalle nostre parti?
“Certo, dopo le date già stabilite nei club italiani, con buone probabilità in estate toccheremo anche le altre zone d’Italia.”
Di seguito riportiamo le date del Tour
13 Aprile Bologna – ESTRAGON
19 Aprile Milano – ALCATRAZ
20 Aprile Torino – TEATRO DELLA CONCORDIA
21 Aprile Genova – SUPERNOVA FESTIVAL
27 Aprile Firenze – OBIHALL
28 Aprile Venezia – RIVOLTA
4 Maggio Roma – ATLANTICO