Espressione individuale, consapevolezza del territorio, pennellate che attingono da innumerevoli stili creandone uno proprio. Sono alcuni dei requisiti più spiccati di uno dei panorami artistici più vividi della storia pittorica d’Abruzzo: i Celommi. Hanno segnato una delle pagine più profonde e incarnate della storia dell’arte, col loro pennello inimitabile, colori soavi e decisi, le figure classiche, il gusto esotico, i soggetti maschili e femminili raffigurati al lavoro nei campi, addentrati nel mare, nelle campagne, alle prese con la tipica forza terrestre abruzzese che fa da padrone in qualsiasi sguardo. Il primo Celommi ad incantare gli occhi degli osservatori è Pasquale, originario di Montepagano, la più antica frazione di Roseto degli Abruzzi; sorge sulla collina che fronteggia la città. Ben presto la famiglia si trasferisce sul litorale ed il mare diviene certamente l’anima del luogo e di Pasquale, che inizia ad impugnare i primi carboni per disegnare. I quadri marini rimarranno per sempre scolpiti nella psiche di tutti gli occhi che ne hanno goduto. ”Lo stile, o maniera, del Celommi è suo proprio, imitatore di nessuno: puro nel disegno, semplice nelle linee, vero attraente e grandioso nell’effetto che produce il colorito dal pennello facile scorrevole e geniale”, queste le parole preziose di Raffaello Pagliaccetti, stimato scultore fiorentino, che così definì il suo lavoro.
Raffaello nasce a Firenze nel 1881, ed è il secondogenito di Pasquale. Nel nuovo secolo nasce il figlio di Raffaello, Luigi; nel 1933 vede la luce a Roseto degli Abruzzi, in quel luogo profondamente iniziatico per il nonno. Sin da piccolo evidenzia le sue qualità pittoriche e molto spesso si reca nella studio paterno per disegnare con grafite e pastelli. I suoi tratti saranno variegati, dipingerà volti femminili, paesaggi, nature morte, nudi, nonché le sue numerose “Maternità”.
Giungiamo lenti ma decisi ai giorni odierni. L’ultimo della dinastia dei Celommi è Riccardo. Classe 1967, fin da piccolo, entrando nello studio del padre Luigi, cercava di captare i segreti della pittura. Finita la scuola media inferiore, si iscrive al liceo classico; ma non riesce a concepire altri studi se non quelli artistici, tanto che lascia il liceo classico e si iscrive a quello artistico. Frequenta il liceo artistico sotto la guida del professor Sandro Melarangelo. Conseguita la maturità inizia la sua avventura artistica e i suoi viaggi a Parigi, Atene, Madrid e Barcellona. Attratto dall’arte classica greca prima e dalla pittura metafisica di Dalì poi, queste correnti trovano nei suoi segni uno straordinario moto di liberazione espressiva. I suoi dipinti raccolgono alcuni semi dalla pittura realista, con paesaggi ed immancabili marine, altri che certamente si ispirano all’arte classica greca (ricordiamo Bacco, il Principe), ed altri il mondo dei nudi femminili. Il suo pennello è ricchissimo, improvvisamente si popola di personaggi con un’umanità alla ricerca del proprio Io: tra mondo incantato e scenari orridi, i dipinti aprono ad una visione onirica della vita. Ora i colori si rincorrono e si superano; le pennellate sono precisissime e inquiete. L’attuale periodo pittorico è condito da un’atmosfera diversa. I colori assumono prima l’aspetto del bianco e del nero e poi, del bleu e dell’arancio. Il pennello si tinge di erotico e inquieto, le sue opere si rivestono di un’aria sensuale: restano popolate dai medesimi personaggi, quasi pirandelliani.
Durante il cammino artistico partecipa a numerose rassegne e mostre. Le più significative si svolgono a Roseto degli Abruzzi (Personale nei saloni della villa comunale, Concorso Arti figurative Sport per la vita, Settimana Culturale Palladiana), Atri (Centro Servizi Culturali), Trevi (Trevi flash Art), Teramo (Percorsi tra presente e passato), Giulianova (Kursal – artisti della fascia costiera), Ascoli Piceno (Artefici Sodali), Civitella del Tronto (Fortezza Borbonica), Napoli (notte Bianca Piazza San Pasquale a Chiara). Milano (in corso Como, nello spazio ypsilon), Pineto (Villa Filone – Luigi e Riccardo Celommi espongonoVilla Filone – Luigi e Riccardo Celommi espongono). Di lui hanno scritto alcune firme imponenti del panorama italiano: Braccili, Cianciotta, Cimini, Musini, Politi, Tentarelli.
Dal 14 ottobre al 15 marzo sarà possibile abbattere 469 cervi in due aree dell’aquilano. Per i giudici amministrativi la delibera di giunta dello scorso 8 agosto è legittima.
L’AQUILA – La caccia al cervo in Abruzzo, più precisamente in due aree dell’aquilano, sta per cominciare, dopo che la sentenza del Tar dell’Abruzzo di ieri, mercoledì 9 ottobre, ha rigettato il ricorso presentato da diverse associazioni ambientaliste. Appare dunque segnata la sorte di 469 mammiferi che tra ottobre e marzo saranno abbattuti. I contrari tenteranno la strada dell’appello al Consiglio di Stato, ma l’ordinanza è immediatamente esecutiva.
Lo scorso 8 agosto la Giunta regionale ha deliberato l’abbattimento di 469 esemplari di cervo in due comprensori in provincia di L’Aquila, per proteggere le colture e prevenire pericoli agli automobilisti. La decisione ha subito scatenato una mobilitazione da parte degli animalisti, che ha superato i confini regionali e che ha attratto anche volti noti e celebrità.
Il Tar dell’Abruzzo ha però rigettato il ricorso presentato e riconosciuto valida la delibera della Giunta regionale. Secondo i giudici i cervi sono una specie cacciabile, in base alla legge 157/92 e non c’è un pericolo di estinzione dell’animale, anzi, «il numero ottenuto è certamente una sottostima del numero di cervi attualmente presenti». Dunque, secondo il Tribunale, la Regione è legittimata ad intraprendere azioni per contenere il loro numero.
Soddisfatto il presidente Marco Marsilio: «L’ordinanza del Tar riporta la corretta gestione avviata dall’assessorato all’agricoltura e alla caccia, confermando la necessità di contenere il numero dei cervi e tutelare il lavoro degli agricoltori e conferma la legittimità delle nostre decisioni. Ringrazio il personale dell’assessorato e l’avvocatura regionale per il prezioso lavoro preparatorio che hanno svolto in queste settimane e l’importante conferma ottenuta davanti al tribunale amministrativo. La Regione riconosce l’importanza della tutela delle specie protette ma ribadisce la necessità di un giusto equilibrio sul territorio».
Le associazioni che hanno presentato il ricorso rigettato dal Tar dell’Abruzzo cercheranno di fermare, o quantomeno sospendere, la caccia al cervo appellandosi al Consiglio di Stato. In linea teorica hanno 30 giorni di tempo per impugnare l’ordinanza in fase cautelare o chiedere la fissazione di un’udienza di merito, ma in realtà sanno che devono anticipare i tempi: dal 14 ottobre, si comincia a sparare.
I Carabinieri la settimana scorsa sono intervenuti presso l’abitazione di un uomo a Silvi Marina in seguito alla denuncia per minacce presentata dall’ex convivente: in casa i militari gli hanno trovato un vero e proprio arsenale.
TERAMO – L’uomo, a cui la scorsa settimana è stato sequestrato un arsenale custodito in casa a Silvi Marina, era stato precedentemente affidato in prova ai Servizi Sociali per reati legati agli stupefacenti. Tuttavia, a seguito della segnalazione dei Carabinieri, l’Autorità Giudiziaria di Pescara ha revocato tale misura, disponendo l’immediata carcerazione dell’uomo.
I Carabinieri sono arrivati nel suo appartamento, lo scorso 4 ottobre, in seguito ad una denuncia per minacce presentata dall’ex convivente. Qui custodiva una pistola a tamburo di grosso calibro con regolare matricola ma non denunciata, sette armi bianche, una replica di un fucile da caccia e 2 pistole da “soft air” con munizionamento prive del tappo rosso. L’arsenale trovato in casa a Silvi Marina è stato posto sotto sequestro.
L’uomo era stato denunciato per detenzione abusiva di armi, ma la segnalazione di tale atto criminoso ha comportato la revoca dell’affidamento in prova ai servizi sociali e l’aperura delle porte del carcere.
Il Museo delle Armi Antiche di Martinsicuro ha registrato il tutto esaurito per la serata dedicata ai cuochi celebri delle Marche e dell’Abruzzo.
TERAMO – La scorsa domenica 6 ottobre, in tanti si sono presentati al Museo delle Armi di Martinsicuro per l’evento dedicato alla cucina storica ed alla tradizione gastronomica di Marche ed Abruzzo.
Mariano Pallottini, scrittore prolifico e ricercatore esperto in cucina storica delle corti barocche, durante la conferenza “Dalla cucina alla cantina: professioni, società e cultura nelle opere gastronomiche dal Cinquecento al Settecento di autori marchigiani” ha deliziato il pubblico raccontando di personaggi straordinari e delle loro ricette eccezionali.
Roberto Ferretti ha proseguito parlando di turismo relazionale, illustrando il suo progetto pluriennale “Le Marche in valigia”, che accoglie turisti da tutto il mondo nei caratteristici borghi marchigiani.
La serata dedicata ai vini ed alla cucina storica al Museo delle Armi di Martinsicuro è stata arricchita da un intermezzo musicale dei lirici Eleonora Drudi De Berardinis, soprano, e Joshua Bertollini, tenore di Seattle (USA), vestiti in abiti d’epoca. I due, accompagnati dalla pianista Sara Torquati, sono allievi del Conservatorio Statale di Musica G.B. Pergolesi di Fermo e hanno intrattenuto il pubblico con la loro performance.
L’evento si è concluso con l’intervento dell’enologo Enrico Caponi, responsabile della Cantina petritolese Caponi & Marsili, che ha raccontato la genesi della sua impresa e presentato le sue creazioni vinicole. Al termine dell’evento, i partecipanti hanno avuto l’opportunità di assaggiare i vini prodotti da Caponi durante il consueto conviviale.
Per gli appassionati di letteratura e musica, segnaliamo che sabato 12 ottobre alle 21:00 si terrà un incontro-intervista con la nota scrittrice martinsicurese di libri erotici Antonella Aigle, accompagnato dal sottofondo musicale della fisarmonica di Maurizio di Romagna. Il libro di Antonella Aigle verrà presentato durante la serata dal pittore Leonardo Carapucci.
Domenica 13 ottobre 2024 alle 18:00 ci sarà la presentazione del libro “L’Urlo degli Innocenti” di Fabio Carlini, edito dalla Casa Editrice Artemia Nova, seguita da una chiacchierata tra il pittore Leonardo Carapucci e Tiziana Ciampetti, martinsicurese residente a Roma, sul suo libro “Perdersi in guerra”. A concludere la serata, il concerto del giovane pianista elpidiense Lorenzo Revel, che eseguirà un programma di musiche di Liszt.