ASCOLI PICENO – Oggi, sabato 13 luglio, alle ore 17,30 verrà inaugurata nell’Area Archeologica del Palazzo dei Capitani la mostra ‘Rivelazioni’ del maestro Leopoldo Tomassini, dedicata alla figura della Sibilla Appenninica ed alle leggende legate alla sua figura, delle quali si nutre l’immaginario delle popolazioni picene: intermediaria fra il mondo degli dei e quello umano, la Sibilla ha assunto nell’età cristiana un ruolo di annunciatrice della venuta in terra del Salvatore ed è così entrata nell’iconografia sacra, come attestano le immagini delle Sibille dipinte dal Bonfini presso il Santuario dell’Ambro o scolpite nel rivestimento marmoreo della Santa Casa a Loreto.
Bio:
Leopoldo Tomassini nasce a San Benedetto del Tronto il 24 gennaio del 1937; risiede ad Ascoli Piceno ed opera all’interno dello studio di C.so Mazzini n°355.
Trasferitosi giovanissimo in Argentina a Buenos Aires inizia la carriera di pittore come allievo del notissimo maestro Quinchela Martin; nel giro di pochi anni consegue brillanti affermazioni presso le più note gallerie d’arte di Buenos Aires, ottenendo il 2° premio nella mostra di pittura e grafica ‘Presidente Peron’e il 1° premio nella mostra di pittura sacra ‘Città di Buenos Aires’.
Il ritorno in Italia lo decide a completare gli studi per l’insegnamento del disegno e la storia dell’arte e ad approfondire l’interesse maturato per le antiche civiltà presso l’Accademia Archeologica Vaticana nella sezione ‘militante’ a Roma.
Sempre a Roma, frequenta l’Accademia delle Belle Arti e i laboratori dei restauratori più noti di via Margutta, in particolare lo Studio del famoso restauratore Giuseppe Latini, acquisendo notevoli capacità tecniche nel restauro.
Frequentando l’Is.M.E.O., Istituto per i Medio ed Estremo Oriente, conosce il Direttore dell’Is.M.E.O. di Roma, il prof. Tucci, con il quale partecipa come restauratore per conto dell’Istituto Italiano dei Beni Culturali ad una spedizione archeologica in Afghanistan; tornato in Italia, si abilita all’insegnamento del disegno e della storia dell’arte.
Ha partecipato alla spedizione speleo-archeologica indetta dall’Istituto Militare e dalla Soprintendenza Archeologica di Ancona, diretta dal prof. Annibaldi, con il compito di rintracciare quanto fosse rimasto dell’antro della Sibilla e di eventuali tracce storiche e/o documentazione.
Seguono una serie di mostre di pittura, tra cui la 49° Biennale di Venezia, La medaglia del Senato della Repubblica quale 1° premio nel 1968 nella città di Salerno, un 1° premio nel 1974 alla mostra collettiva di pittura e grafica.
Saltinbanchi – ‘Senerata alla Luna’, Leopoldo Tomassini
Nel 1974 il catalogo Bolaffi lo inserisce nell’edizione Artisti Marche e Umbria e nel 1976 la Casa Editrice ‘Il Quadrato’ lo riporta nella pubblicazione ‘pittori e pittura contemporanea’; nel 1976 viene ammesso a partecipare alla 1° Quadriennale Europea di Arte Contemporanea a Roma, riportando una segnalazione di merito e l’inserimento permanente alle successive mostre tenutesi nelle altre capitali europee.
Ammesso per invito a partecipare alla 3° rassegna Internazionale ‘Grandi Artisti del ‘900’ a Genova presso la Galleria di palazzo Doria, unitamente ai maestri più affermati della pittura italiana quali: P. Annigoni, R. Brindisi, E. Treccani; nella sua città di Ascoli Piceno la stampa lo riporta spesso.
Tiene stretta amicizia con i pittori locali quali: Ferrari, Anastasi, Marinucci e, in particolare, con Pericle Fazzini, partecipando a collettive locali.
Su invito dell’Istituto per la Diffusione della Cultura Italiana in Grecia ad Atene, unitamente ad altri artisti come A. Carminiati, A. Sassu, O. Tamburi, D. Cantatore, riporta un 4° premio speciale assegnato dalla giuria per: ‘… la straordinaria attenzione e l’indiscusso favore incontrato presso il pubblico…’.
In Sardegna, nella chiesa dedicata a San Lussorio, ubicata presso Arzachena (Costa Smeralda) ha eseguito un affresco sul tema ‘la lotta tra il bene e il male’, l’opera è stata divulgata da più testi, tra cui ‘Le chiese rurali della Sardegna’.
Nell 1995 ha eseguito un dipinto murale sull’abside del Santuario intitolato alla Madonna delle Grazie in Sant’Egidio alla Vibrata (TE); tale dipinto è stato realizzato con una particolare tecnica che ha definito “cromo-cinetica”, necessaria a correggere le deformazioni prospettiche attraverso l’effetto parabola data dalla accentuatissima curvatura dell’abside rispetto l’osservatore, il tema del dipinto è l’Apocalisse, intesa quale ‘Tempo Intermedio’; l’opera ha ricevuto vive congratulazioni da Sua Eminenza Card. Francesco Marchisano, Presidente della Commissione Beni Culturali del Vaticano.
Presso il Polo Culturale Sant’Agostino di Ascoli Piceno ha realizzato una personale pittura intitolata ‘Trasmigrazione di forme nello spazio’. Ha contribuito alla ricostruzione della Quintana moderna attraverso la ricerca delle usanze storiche e del costume; nel 2002 ha realizzato il Palio della Quintana di Ascoli Piceno e n. 2 palii per i campionati italiani del gioco della bandiera; uno per la seria A1 e uno per la serie A2 in occasione del cinquantenario della rievocazione storica ascolana.
Il 15/11/2003 ha realizzato una personale di pittura allestita nelle sale del Palazzo dei Capitani di Ascoli Piceno, progettata come un exursus all’interno della propria produzione pittorica che va dal 1970 al 2003.
Successivamente, presso le vetrine del noto ‘caffè Meletti’, in Piazza del Popolo di Ascoli Piceno, durante la gestione del sig. Paride Vagnoni, in occasione del carnevale ha esposto un’opera sul tema ‘Arlecchino musicista’.
Nell’anno 2015 ha organizzato, presso le sale del Palazzo dei Capitani di Ascoli Piceno, una personale di pittura denominata ‘Il colore della Luce’.
Nel 2016 ha esposto presso le vetrine dei negozi di Piazza del Popolo di Ascoli Piceno una serie di dipinti rievocanti il ‘Mito delle Sibille degli Appennini’.
Il 23 dicembre del 2017 ha organizzato, presso le sale del Palazzo dei Capitani di Ascoli Piceno, la rassegna pittorica denominata ‘Maestri pittori ascolani del ‘900 – 100 anni di pittura ascolana’.
Il 17 luglio 2018 ha esposto nelle vetrine dello storico ‘caffè Meletti’ n. 16 opere che hanno ottenuto importanti riconoscimenti da parte della critica nazionale ed estera.
La stampa lo ha definito ‘… pittore della materia viva e della cromia fatta di luce … il tema dominante è ‘il saltimbanco’, visto come uomo, vinto e vincitore, vagante nell’universo alla ricerca di se stesso …’.
Fonte: Musei di Ascoli Piceno
Immagini e Bio: leopoldotomassini.it