La Regione Marche alla Bit di Milano, questo il comunicato stampa dell’evento.
Domani saremo in diretta Facebook dagli stand della Fiera di Milano.
Un territorio da scoprire in bicicletta, pedalando con Vincenzo Nibali: uno dei sei corridori al mondo, secondo italiano dopo Felice Gimondi, ad aver conquistato un’edizione di tutti i “grandi giri” (Vuelta Espana 2010, Giro d’Italia 2013, Tour de France 2014). Di origini messinesi, ma il cuore un po’ marchigiano, è il testimonial delle Marche che invita tutti a salire sulle “due ruote” per vivere, da cicloturista, le emozioni che il territorio sa offrire. Alla Bit di Milano sono stati presentati i due progetti clou del bike che contraddistingueranno il 2020: “Marche Outdoor” e “5Mila Marche – Gran Fondo Nibali”: gara di ciclismo ed evento internazionale per atleti professionisti, amatori e famiglie. Le iniziative sono state illustrate dal presidente della Regione Luca Ceriscioli, da Giuseppe Saronni (vincitore del Giro d’Italia 1979 e 1983, Campione del mondo 1982, vincitore delle Tirreno – Adriatico 1978 e 1982), Beppe Conti (giornalista sportivo), Johnny Carera (manager di Nibali. Vincenzo era in collegamento dal ritiro del team Trek-Segafredo) e Andrea Tonti (organizzatore eventi ciclistici). Lo stand delle Marche ha ospitato anche la presentazione della 55a edizione della Tirreno – Adriatico, da parte di Stefano Allocchio (direttore della manifestazione). La Corsa dei Due Mari si svolgerà dall’11 al 17 marzo, da Lido di Camaiore a San Benedetto del Tronto, con l’annunciata partecipazione di Nibali (ultimo vincitore italiano della gara, dove ha trionfato nel 2012 e 2013). “C’è un’attenzione forte verso le Marche che vogliamo cogliere raccontandole attraverso la bicicletta, con Vincenzo Nibali che pedala per noi – ha detto il presidente Ceriscioli nel saluto rivolto agli ospiti dello stand – Già a Sanremo abbiamo avuto 60 milioni di contatti, come se tutti gli italiani lo avessero visto, con uno spot di grande efficacia che parla di un territorio fatto per essere visitato in maniera dolce. La bicicletta racconta non solo un cluster turistico in crescita, ma l’intera regione”. Dal ritiro di Tenerife per preparare la stagione agonistica, Nibali ha inviato un video saluto: “Mi spiace non essere lì con voi, sono felice che gli spot girati stiano riscuotendo successo, come a Sanremo e siano piaciuti. Spero che ci possa essere un’altra occasione per incontrarci, magari al prossimo Giro d’italia”. Beppe Saronni ha rivelato di avere “bellissimi ricordi sportivi delle Marche, perché vi ho vinto tanto e con grandi soddisfazioni, correndo gare animate dagli scontri leggendari con Francesco Moser e altri ciclisti. Sono una regione bellissima, con strade sicure e adatte a tutte le modalità di ciclismo: da quello agonistico, al cicloturismo. Non potevano non puntare sulla bicicletta e su ciclismo per promuoversi”. Ha ribadito che le Marche”sono state una regione fondamentale per la mia carriera. Quando corri, preso dall’agonismo, non sei in grado di apprezzarne la bellezza. È una delle poche che non ho rivisto e mi riprometto di visitarle nel 2020 perché conservo ancora bellissimi ricordi di questa terra”. Beppe Conti ha rivelato che “nelle Marche è nata la più bella rivalità ciclistica, dopo quella fra Fausto Coppi e Gino Bartali. È nata al 43° Giro d’Italia con l’arrivo in solitaria a Civitanova Marche dei due ciclisti. In volata vinse Saronni. Moser non la prese bene e nella tappa successiva provò a staccarlo, ma Saronni lo avverti che lo avrebbe ripreso anche pedalando con le scarpe da tennis”. Ha concluso affermando che “nel podio delle tre regioni d’eccellenza da visitare in bicicletta, ci sono sicuramente le Marche”. Carera ha detto che “visitando le Marche per girare gli spot, insieme a Nibali siamo rimasti affascinati delle località attorno a noi, con percorsi stupendi, poco trafficati dalle auto”. Allocchio ha anticipato che “la Tirreno Adriatico sarà seguita da 170 Paesi collegati. Rappresenta quindi un importante volano turistico per il mercato estero, con incrementi turistici del 30 per cento registrati in alcune località che hanno già ospito arrivi di tappa”.
SCHEDA – Marche Outdoor è un progetto di rinascita post sisma caratterizzato dalla messa in rete del territorio e dalla valorizzazione delle strade secondarie che attraversano il paesaggio marchigiano, dal mare alla montagna. Percorsi in bicicletta alla portata di tutti i ciclisti, principianti ed esperti. I percorsi ciclabili sono 24, in continuo aumento e aggiornamento, collegati con numerosi punti di interesse culturale, economico e sociale. La bicicletta diventa un mezzo e l’occasione per vivere le emozioni proposte. Un sistema composto da percorsi tematici e georeferenziati, servito da strutture ricettive specializzate, integrato da accompagnatori e servizi pensati per gli amanti della bicicletta, con sito dedicato (www.marcheoutdoor.it) e app interattiva. All’interno di “Marche Outdoor”, il 2020 vedrà nascere la “5Mila Marche”: evento di durata triennale, con tre tipologie di percorsi, alla portata di tutti e la Gran Fondo Nibali (con Vincenzo a tirare il gruppo). Dal 5 al 7 giugno, i cicloamatori che non sanno resistere al fascino della competizione e alla voglia di sfida avranno un motivo in più per immergersi nelle bellezze marchigiane. Il 6 giugno si potrà pedalare lungo tre percorsi (partenza ed arrivo a Loreto), attraversando le province di Ancona e Macerata e affrontando anche le difficili cime di Sassotetto e del San Vicino. “5Mila Marche” (www.5milamarche.com) toccherà le province di Ascoli Piceno e Fermo nel 2021, Pesaro e Urbino nel 2022. L’edizione di quest’anno partirà il 5 giugno con l’inaugurazione Area expo prodotti artigianali ed enogastronomici delle Marche, il 6 la gara, il 7 con l’apertura Area Expo Villaggio dello Squalo per bambini e famiglie. “5Mila Marche” deve il nome a due caratteristiche fondamentali: cinque sono le province marchigiane attraversate nel triennio e 5.000 i metri di dislivello che verranno affrontati dal percorso più lungo: 255 km, non agonistico, ma con i tratti più importanti cronometrati. Il percorso medio, agonistico, quello con la Gran Fondo Nibali (corso anche da Vincenzo), si snoderà per 120 km e 2.200 metri di dislivello. Il “corto”, sempre agonistico, sarà di 80 km, con un dislivello di 1.200 metri.
Molte strade sono impraticabili e sono state chiuse. Alcune frazioni sono rimase isolate a causa di frane e smottamenti. Il fosso Sant’Angelo a Senigallia è tracimato. Nel pesarese fa paura l’Arzilla. Fango a San Benedetto del Tronto.
ANCONA – L’ondata di maltempo che ha messo in ginocchio l’Emilia-Romagna, non ha risparmiato le Marche, non soltanto nelle zone settentrionali. Ad Ancona è straripato il torrente Aspio e in diversi comuni ubicati lungo il suo corso si sono verificati allagamenti.
Gli argini del torrente Aspio hanno ceduto questa mattina intorno alle 8:30. La parte meridionale di Ancona è stata invasa dall’acqua e le frazioni Sappanico, Montesicuro, Gallignano e Casine di Paterno sono rimaste isolate a causa delle frane. A Castelferretti diverse persone sono state evacuate dalle proprie abitazioni a causa dell’esondazione di alcuni canali.
In autostrada sono state disposte chiusure temporanee, mentre in città il traffico è andato in tilt per via della chiusura di diverse strade, tra cui l’arteria via Primo Maggio. Anche il trasporto pubblico ha subito pesanti disagi. La circolazione ferroviaria è stata sospesa tra Loreto e Varano per un paio d’ore.
A Senigallia è tracimato il fosso Sant’Angelo, in diversi punti, causando allagamenti in alcune zone. Il Misa al momento non desta particolare preoccupazione, ma lo si tiene d’occhio
Anche nel pesarese, dove è esondato l’Arzilla, sono stati segnalati allagamenti. Adesso è nella zona di Fano che il torrente si è fatto più minaccioso.
Più in generale, il maltempo ha provocato danni e disagi in tutta la regione e sono state circa 300 le richieste di intervento giunte ai Vigili del Fuoco. Anche a San Benedetto del Tronto scantinati e appartamenti al piano terra sono stati invasi da acqua e fango e alcuni alberi sono caduti sulla sede stradale. Ieri, in serata, alcuni automobilisti sono rimasti bloccati sulla SP 36 nella zona di Ponterotto, tra i comuni di San Benedetto del Tronto e Acquaviva Picena. Il Comune raccomanda di «Evitare assolutamente di scendere in scantinati, garage e altri spazi chiusi posti a livello sotto il piano stradale, anche soltanto per verificare eventuali danni».
Il giovane di 23 anni è piantonato all’ospedale di Ancona. Quando stara meglio sarà trasferito in carcere con l’accusa di tentato omicidio. In base alle testimonianze, il ragazzo si stava tagliando, in casa a Gagliole, quando i genitori sono intervenuti per fermarlo e lui ha reagito con violenza.
ANCONA – E’ ancora sedato e non può respirare autonomamente il ragazzo di 23 anni di Gagliole, nel maceratese, accusato del tentato omicidio dei genitori. Dopo essersi inferto alcune ferite, ai polsi ed alla trachea, si è scagliato contro il padre e la madre, intervenuti per fermarlo. I genitori ora stanno meglio. La madre è quella che ha riportato le conseguenze minori. Il padre invece è stato sottoposto ad un delicato intervento e sebbene sia ancora in prognosi riservata, non sarebbe in pericolo di vita.
In base a quanto trapelato fino ad ora, il ragazzo si stava tagliando, quando i genitori hanno cercato di fermarlo. E lui ha reagito con violenza. Il tentato omicidio è avvenuto lo scorso venerdì 6 settembre, a Gagliole, comunità di 500 anime in provincia di Macerata. Quando i genitori lo hanno visto infliggersi quei tagli con un coltello da cucina, hanno cercato di fermarlo. E lui ha rivolto l’arma contro di loro.
«Urlava in modo disperato, sovrumano, mai sentita una cosa simile» hanno affermato i vicini, come riporta Il Resto del Carlino, i quali hanno chiamato i soccorsi. Il giovane, ancora in prognosi riservata, si trova in stato d’arresto per tentato omicidio aggravato dal vincolo di parentela.
Proseguono le indagini per capire cosa abbia potuto spingere il ragazzo ad agire così. Descritto come una persona mite ed educata, non aveva mai mostrato segnali di squilibrio o pericolosità. Durante quei momenti si sarebbe inferto dapprima alcuni tagli, per poi colpire ripetutamente la madre in vari punti del corpo, fortunatamente solo a livello superficiale, ed il padre al torace e all’addome, molto più in profondità, prima di portarsi la lama al collo.
Diramata la lista dei vincitori del XX Premio Nazionale Franco Enriquez. Premiazione venerdì 30 agosto al Teatro Cortesi di Sirolo.
ANCONA – La XX edizione del Premio Nazionale Franco Enriquez, diretta da Maestro Paolo Larici, si svolgerà, anche quest’anno, il 30 agosto alle ore 21:00, presso il Teatro Cortesi di Sirolo. Nella serata saranno premiati personaggi, imprenditori, esponenti del mondo della cultura e del teatro che attraverso la loro professione sono diventati ambasciatori dell’Italia nel mondo. Il direttore artistico illustrerà lo stato di “salute del teatro” oggi, riferendosi anche all’importante ruolo svolto dai personaggi in platea. «Nell’ambito scolastico credo – ha annotato Larici nella presentazione del programma 2024 – sia giunto il momento di inserirlo come materia principale in ogni istituto, rientrando in un programma didattico formativo con una programmata frequentazione dei teatri e dei luoghi di spettacolo».
È dunque il XX Premio Nazionale Franco Enriquez andrà a Brunello Cucinelli (cat. Arte Cultura e Mestiere Sez. Grandi Personaggi e Filantropi). «L’opera di Cucinelli si riassume in un concentrato di filantropia che ha il sapore di una rinascita dello spirito per un futuro luminoso dove, parafrasando Benedetto Croce, i valori ideali di pensiero, di bellezza, dignità morale vivono eterni… ».
A Geppy Gleijeses (cat. Teatro Classico e Contemporaneo Sez. Grandi personaggi, Attori, Registi, Drammaturghi e Produttori) – Premio alla Carriera.Nella lunga “cavalcata artistica” di Gleijeses, si ricorda che «ha fondato e diretto il Teatro Acacia di Napoli, Il Teatro Nazionale di Milano, Il Teatro Stabile di Calabria; presidente e direttore artistico del Teatro Quirino-Vittorio Gassman. Nel 2021 ha fondato e dirige il Festival Internazionale di Capri…». Invece a Manuela Kurstermann (cat. Teatro Classico e Contemporaneo, Cinema e Tv Sez. Grandi Attrici e Direttrici Artistiche) – Premio alla carriera. Kustermann è una «attrice simbolo del Teatro italiano e internazionale…. Accanto alle sue interpretazioni teatrali, sono numerose e significative anche le presenze televisive e radiofoniche».
Per lo spettacolo Circe diretto a Giuseppe Dipasquale a Luciano Violante (cat. Teatro Classico e Contemporaneo Sez. Nuova Drammaturgia) – Premio per la drammaturgia perché nella «sua versione dei fatti, [emerge] la versione di una donna imprigionata dal volere altrui che cerca di liberarsi dai vincoli patriarcali» e a Viola Graziosi (cat. Teatro Classico e Contemporaneo Sez. Miglior Attrice) per l’interprete-protagonista. Invece a Giuseppe Dipasquale (cat. Teatro Classico e Contemporaneo Sez. Regia e Scenografia), direttore di Marche Teatro (Teatro di rilevante interesse culturale)di Ancona, per lo stesso spettacolo. Il suo lavoro «ci offre uno sguardo caleidoscopico che ci rimanda ad un linguaggio cinematografico, all’immagine inconscia e metafisica. Circe è parte di un mondo fluido, Circe tra mito e realtà; prigioniera del suo abito crisalide e del suo stesso incantamento che le impedisce la piena libertà: ricca di rimandi iconografici da Bottazzi a Waterhouse in una sinergia tra mitologia e lirismo, il percorso di una donna alla ricerca dell’essenza dell’essere».
Premio a Luca Micheletti (cat. Teatro Classico e Contemporaneo Sez. Miglior attore protagonista) per la sua interpretazione nello spettacolo Il Misantropo di J. P. detto Molière diretto da Andrèe Ruth Shammah perché riesce a mostrare come «gli uomini vivono fra di loro. Dappertutto non trovo se non bassa adulazione, ingiustizia, avidità, inganni, frodi, birbonate; non resisto più, io scoppio e voglio gridare il mio schifo sul muso a tutta la razza umana».
A Paola Fresa (cat. Teatro Classico e Contemporaneo Sez. Miglior Attrice e Autrice) nello spettacolo P come Penelope di /con Paola Fresa con la seguente motivazione:«Fresa ci racconta di una donna che è figlia di un padre che forse voleva ucciderla,… l’illusione di un interesse paterno che non c’è… ».
Per lo spettacolo Edipo a Colono di Sofocle con la regia di Giuseppe Argirò a Micol Pambieri (cat. Teatro Classico e Contemporaneo Sez. Miglior Attrice) e a Vinicio Argirò (cat. Teatro Classico e Contemporaneo Sez. Miglior Attore) «per maturità e compostezza espressiva, una presenza scenica che si fa riconoscere, confluendo armoniosamente in una coralità di gruppo davvero notevole…».
A Silvia Siravo (cat. Teatro Classico e Contemporaneo Sez. Miglior interprete) nello spettacolo Giorgia di Silvia Siravo L’Amori Rubati di Dacia Maraini. L’attrice «ci consegna una grande prova …una prova di impegno civile che solo il teatro può regalare…. Una denuncia chiara e forte contro gli effetti di uno stupro che annichilisce non solo il corpo ma anche la mente, e che mette la vittima in conflitto con il suo doppio di fronte all’accettazione di se stessa». A Carlotta Proietti (cat. Teatro Classico e Contemporaneo Sez. Miglior interprete) per lo spettacolo La concessione del telefono di Andrea Camilleri e Giuseppe Dipasquale di regia dello stesso Giuseppe Dipasquale. La concessione del telefono è «indiscutibilmente vitale nel suo essere intricato e intrigante, nei suoi ritmi vorticosi colorati da un siciliano stretto e avvolgente, così tonico e sonoro da trascinare anche quando sembra nascondere il significato delle parole…». Invece, a Chiara Salvucci (cat. Teatro Classico e Contemporaneo Sez. Miglior Attrice) protagonista nello spettacolo Otello di Shakespeare – drammaturgia e regia di Corrado D’Elia con la seguente motivazione: l’attrice « attira su di sé, tutto il peso della tragedia, con una eleganza e una leggerezza che incanta come quel fazzoletto perduto, pretestuoso messaggero di morte».
E ancora Alberto Onofrietti (cat. Teatro Classico e Contemporaneo Sez. Attori protagonisti) nello spettacolo La Storia (tratta dal romanzo) di Elsa Morante; drammaturgia di Marco Archetti e regia di Fausto Cabra. L’umanità custodita «all’interno di questo capolavoro che mette in luce due parti di una stessa medaglia in tempo di guerra e di pace; una coraggiosa interpretazione e celebrazione della vita in tempo di morte e della morte durante la vita».
A Giuseppe Marini (cat. Teatro Classico e Contemporaneo Sez. Miglior Regia) per lo spettacolo La Morte della Pizia. La rappresentazione«…è piccolo capolavoro di ingegno e ironia di Frederich Dürrenmatt… che riesce mirabilmente a conservare la leggerezza del testo e nello stesso tempo la sua complessità». Anche Giuseppe Argirò (cat. Teatro Classico e Contemporaneo Sez. Drammaturgia e Regia) per lo spettacolo Centomila, Uno e nessuno. Giuseppe Argirò compie un «viaggio ironico e profondo nel mondo pirandelliano, un ritratto inedito attraverso le figure più significative della sua vita, delle sue opere e del suo pensiero… [dove si trovano] tutte le sfaccettature dell’uomo pirandelliano, la sua autenticità sospesa tra il surreale e il faceto che ne determina la grandezza intuitiva e il racconto drammaturgico, meravigliosa e leggiadra l’interpretazione di Giuseppe Pambieri». A Federico Grassi e Alberto Oliva (cat. Teatro Classico e Contemporaneo Sez. Direzione Artistica e regia) per la direzione artistica della stagione di Prosa 23/24 del Teatro Sociale «Delia Cajelli» di Busto Arsizio e per la regia di Baruffe, Sottane e Zecchini la vita in commedia di Carlo Goldoni. « … Bravi tutti gli interpreti a partire dallo stesso Federico Grassi nel ruolo di Goldoni, vogliamo menzionare: Claudia Donadoni, Gustavo Volpe, Silvia Giulia Mendola, Gea Rambelli». A Franco Giuffrè (cat. Cinema d’Autore Sez. Miglior Regia) per il lungometraggio Amleto è mio fratello che «…ci coinvolge in una follia collettiva che porta quattro diversamente abili ad una fuga in pulmino alla volta del teatro San Ferdinando di Napoli…». Al Teatro Basilica di Roma (cat. Teatri e luoghi di spettacolo Sez. Programmazione e Nuovi Linguaggi) per la Direzione Artisticaa Daniela Giovanetti che ha dimostrato «Una particolare attenzione rivolta alla scrittura drammaturgica che di questo teatro è il punto di partenza e di arrivo, senza la scrittura i pensieri non hanno memoria, la drammaturgia è il sale del teatro. Il nostro plauso per la direzione artistica a Daniela Giovannetti e Alessandro Di Murro».
A Federica Luna Vincenti (cat. Teatro,Cinema e tv Sez. Attrici, Produttori e Compositori) cui non possiamo elencare tutti i suoi numerosi e personali successi, ma citare la «sua creatura più preziosa: La Goldenart Production, impresa di produzione, centro sinergico di multiformi arti sceniche, in collaborazione con il maestro Michele Placido». A Pino Strabioli e Fabio Masi (cat. Cinema Contemporaneo Sez. Documentari o Docufilm) per il Docufilm dal titolo Via Sicilia 57-59. “Il Teatro è vita” nell’anniversario dei cento anni dalla nascita di Giorgio Albertazzi. Nella pellicola, i due registi riescono a fare emergere «il disincanto e le speranze di un grande attore come Giorgio Albertazzi, il racconto di una vita vissuta attraverso le vesti di tanti personaggi e le speranze di alcuni giovani attori che progettano il loro domani artistico… Un pensiero va anche a Franco Enriquez che di Albertazzi era un fratello acquisito e che ai teatri di Roma e agli spazi alternativi della capitale e a molti altri teatri italiani, diede vigore e slancio…».
A Matteo Mancuso (cat. Musica classica, Jazz e Contaminazione Sez. Grandi interpreti) per l’album The Journey “primo album di inediti del 2023 dal titolo. «The Journey” è un … [lavoro] affinato e maturo che mette in risalto le sue doti creative ed esalta il suo genio espressivo, al servizio di una esecuzione mai ostentata ma sapientemente dosata e unica». A Giovanni Nuti e Grazia Di Michele (Cat. Canzone d’autore Sez. Miglior Album) per l’album “Una storia d’Amor” – omaggio a Luigi Tenco e Dalidà. L’album è un omaggio «alla memoria di chi voleva essere conosciuto attraverso le sue canzoni…» .Infine, un riconoscimento è particolare è andato all’Archivio Basaglia (Cat. Conquiste sociali e rivoluzioni culturali Sez. Archivi e Biblioteche di impegno sociale e civile) alla memorai di Franco Basaglia nel Centenario della nascita (1924-2024) affinché si ricordi «…l’opera di questo straordinario uomo e psichiatra attraverso l’esistenza dell’Archivio Basaglia e delle testimonianze artistiche, letterarie, cinematografiche e teatrali che ne rievocano l’opera e la grande conquista sociale e civile». L’ultimo riconosciemnto del XX Premio Nazionale Franco Enriquez va alla rivista «Hystrio» (cat. Editoria e Informazione teatrale Sez. Riviste, Giornali e Collane) che rappresenta un «“farmaco” salvavita che protegge e cura…. », il teatro.