SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Continua la preparazione dei rossoblu in vista della gara secca dei PlayOff a Padova (porte chiuse) il prossimo 1° luglio.
Squadra in campo nella mattinata per il terzo giorno di allenamenti collettivi.
Inizio della seduta che si è svolta in palestra con esercizi di rinforzo addominale combinati con attività di forza esplosiva.
Rossoblu poi sul terreno di gioco per un lavoro tattico con mister Montero.
Pomeriggio: dopo un’iniziale percorso propiocettivo, mirato all’irrobustimento delle caviglie, la seduta di allenamento si è aperta con una serie di circuiti di passaggi per poi passare a partitine a ranghi ridotti basate sul possesso palla.
Per domani è prevista solo la seduta del mattino, si comunica, infine, che sia il secondo ciclo di tamponi che i primi test seriologici, effettuati lunedì scorso, hanno dato tutti esito negativo.
Il terzo ciclo di tamponi è previsto invece per venerdì 19 giugno.
IL MICROFONO A CAPITAN RAPISARDA
Mesi difficili.
Mesi che non avremmo mai creduto di dover vivere: e il campionato che rimane in sospeso nell’incertezza di quello che sarebbe accaduto.
Non è stato facile neppure per capitan Rapisarda che si fa portavoce delle emozioni dei suoi compagni: “Speravamo tutti nella ripresa che avrebbe significato ritorno alla vita di tutti i giorni: abbiamo passato dei mesi difficili in casa come tutti, ma abbiamo continuato a credere che avremmo potuto finire questo campionato.
Ci siamo allenati singolarmente, abbiamo cercato di rimanere sempre pronti sebbene la situazione era difficile.
Ma adesso tornare in gruppo è tornare a respirare anche gli obiettivi di tutti: significa consapevolezza di poter arrivare fisicamente e mentalmente pronti per i playoff”.
Poter disputare gli spareggi promozione ripaga comunque degli sforzi fatti: “Sappiamo che non è facile, ma ce la metteremo tutta.
E poi dobbiamo dire grazie al presidente che ci ha dato una grande opportunità per disputare questa seconda fase: ci ha chiesto di impegnarci il più possibile e di dare il massimo per passare il turno”.
Oltre 200 le persone che da tutta Italia si sono radunati a Jesi per l’11° Forum dei Volontari della Lega del filo d’Oro, tornato in presenza dopo la pandemia.
ANCONA – Si è aperto sabato 25 novembre all’hotel Federico II di Jesi, l’11° Forum nazionale dei volontari della Lega del Filo d’Oro. Circa 200 le persone che da tutta Italia sono arrivate nelle Marche per partecipare al raduno che si è tenuto nell’arco di tre giorni.
Il raduno dei volontari della fondazione sono tornati a svolgersi in presenza, dopo gli stop imposti dalla pandemia. La Lega del Filo d’Oro, un’eccellenza nazionale multidisciplinare, dal 1964 è punto di riferimento in Italia per l’assistenza, l’educazione, la riabilitazione, il recupero e la valorizzazione delle potenzialità residue e il sostegno alla ricerca della maggiore autonomia possibile delle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali.
Rossano Bartoli presidente della Lega del Filo d’Oro dal 2018, ha commentato: «I volontari sono una risorsa fondamentale e rappresentano un supporto importantissimo nelle attività dei Centri Residenziali e dei Servizi e Sedi Territoriali. Ognuno di loro è prezioso e indispensabile, perché aiuta la persona sordocieca a sentirsi più partecipe della propria vita, consentendole di vivere nuove relazioni».
E sul raduno del fine settimana scorso Bartoli afferma: «per la Lega del Filo d’Oro si tratta di un appuntamento molto importante perché ci permette di favorire lo scambio di esperienze ed il senso di appartenenza a una realtà, la nostra, fondata su quella condivisione di valori che da quasi 60 anni costituiscono il nostro spirito».
Il Forum dei volontari della Lega del Filo d’Oro aveva come titolo “Tempo: dono prezioso” e verteva proprio sull’importanza del saper donare sé stessi, il proprio impegno e la propria dedizione.
L’uomo è indagato per lesioni e maltrattamenti ed era già sottoposto al divieto di allontanamento dal comune di residenza e di avvicinamento all’ex compagna.
ASCOLI PICENO – Nonostante le misure cautelari alle quali era sottoposto, che gli impedivano di lasciare il proprio comune e di avvicinare l’ex compagna, ha pedinato la donna a Castel di Lama e dopo aver chiesto ripetutamente di pranzare insieme, ha tentato di baciarla quando lei ha declinato l’insistente invito. Pertanto, il Gip di Ascoli Piceno ha inasprito le misure nei suoi confronti e l’uomo, già indagato per maltrattamenti, lesioni personali aggravate e violenza privata, è stato sottoposto agli arresti domiciliari, a San Benedetto del Tronto.
La donna stava attendendo un’amica, quando lui si è improvvisamente materializzato ed ha cominciato a d avanzare le sue pressanti richieste. Quando ha provato a baciarla lei si è divincolata e si è allontanata. Poi, nel corso della stessa giornata, ha sporto querela presso i Carabinieri di Castigano.
Le indagini non sono state lunghe e gli atti sono stati trasmessi in Procura, che ha richiesto l’aggravamento della misura, il giorno stesso, mentre quello successivo la richiesta è stata accolta ed i Carabinieri hanno rintracciato l’uomo indagato per maltrattamenti e lo hanno posto agli arresti domiciliari a San Benedetto del Tronto.
Si è tenuta in Vaticano questa mattina, l’udienza privata con Papa Francesco della comunità dell’Appennino Centrale. Castelli: «giornata da ricordare, linfa all’unità e alla coesione».
ROMA – Questa mattina, venerdì 24 novembre, Sua Santità Papa Francesco ha ricevuto in udienza in Vaticano la comunità dell’Appennino Centrale, colpita dai gravi danni del sisma del 2016. Presenti i presidenti di Regione di Abruzzo (Marco Marsilio), Marche (Francesco Acquaroli), Lazio (Francesco Rocca) e Umbria (Donatella Tesei), i sindaci dei 138 comuni del cratere sismico, il Commissario alla Ricostruzione Guido Castelli, vescovi, prefetti, rettori e rappresentanti delle professioni tecniche coinvolti nella ricostruzione dopo il terremoto.
«Quella di oggi è stata una giornata davvero speciale, di forte spiritualità che ha dato ulteriore linfa all’unità e alla coesione che lega la grande comunità dell’Appennino centrale, oggi riunita in udienza con Sua Santità Papa Francesco. Questa esperienza, che porterò sempre con me, ha reso palese il senso di quel ‘metodo sinodale’, che significa ‘camminare insieme’, attraverso il quale dobbiamo compiere l’opera di ricostruzione e di riparazione dell’Appennino centrale. Dopo undici mesi da Commissario i dati parlano finalmente di un cambio di passo. Vedere riuniti insieme tutti i livelli degli enti locali, dai Presidenti delle quattro Regioni del sisma ai 138 Sindaci del cratere, i Vescovi delle nostre diocesi, i Prefetti, i Rettori e i rappresentanti delle professionalità tecniche che contribuiscono alla grande opera alla quale siamo chiamati, restituisce il modo evidente il senso del ‘camminare insieme’ verso un futuro di nuova speranza e di sviluppo per le nostre comunità» ha dichiarato Castelli.
Il Commissario prosegue: «Il Santo Padre ha rivolto parole di vicinanza e di sostegno nei confronti delle nostre comunità, verso le quali, sin dal 2016, ha manifestato grande vicinanza ed empatia. Nel suo intervento Papa Francesco ha toccato temi decisivi, che riguardano molto da vicino il lavoro che quotidianamente svolgiamo. In particolare – aggiunge Castelli -, quello legato alla sostenibilità ambientale, che è strettamente connessa con la ricostruzione nel cratere, che si sviluppa attraverso il rinnovo del nostro patrimonio edilizio. Non a caso anche noi, così come Papa Francesco, saremo alla Cop 28 a Dubai dove la Struttura commissariale presenterà il suo modello di ricostruzione: una buona prassi che prevede di affrontare e gestire l’avanzare della crisi climatica favorendo la presenza dell’uomo e il ripopolamento di questi territori. Il contrasto alla crisi demografica, che da tempo affligge l’Appennino centrale, e il contrasto alla crisi climatica sono due facce della stessa medaglia. Particolarmente rilevante è il fatto che il Sommo Pontefice ha fatto riferimento al Programma NextAppennino, la strategia tesa ad accompagnare il rilancio economico e sociale alla ricostruzione materiale. Le persone che voglio restare, o venire a vivere in queste terre, devono beneficiare di adeguati servizi, opportunità di lavoro e condividere un ambiente comunitario. Attraverso NextAppennino è proprio ciò che stiamo facendo. Il carattere ‘comunitario’ che abbiamo dato a questa ricostruzione è davvero il tratto distintivo che è alla base del cambio di passo che abbiamo impresso alla ricostruzione. Poter ascoltare insieme le esortazioni e le parole di sostegno di Papa Francesco – conclude il Commissario – ci fa tornare a casa arricchiti nello spirito e ancora più di desiderosi di compiere il nostro dovere fino in fondo, senza risparmiarci mai».
«Una grande emozione, un momento sicuramente simbolico che rappresenta un forte segnale di attenzione e vicinanza da parte del Santo Padre per le nostre comunità che hanno grande volontà di rinascere» è stato invece il commento di Francesco Acquaroli.