L’uomo era sorvegliato dai Carabinieri, che lo stavano tendo d’occhio attraverso alcune telecamere nascoste, piazzate nel suo appartamento. Appena è partita la violenza, si sono mossi ed hanno arrestato il quarantatreenne.
PESCARA – «Ho una carriera criminale di tutto rispetto, ma non farei mai un reato del genere». Sono queste le parole che Il Centro attribuisce all’uomo di 43 anni di origine siciliana, pluripregiudicato, arrestato in flagranza di reato a Pescara, con l’accusa di aver commesso abusi sessuali su una ragazzina di 12 anni, figlia della sua compagna. Per circa un anno avrebbe rivolto attenzioni inopportune alla minorenne, che sarebbe anche affetta da qualche disturbo psichico. Lui ha negato ogni accusa, mentre la madre della giovane è indagata a sua volta a piede libero.
Le indagini sono partite dalla denuncia del padre naturale della ragazzina. Questi, sarebbe stato informato da un’amichetta della figlia, alla quale la giovane aveva confidato qualcosa. Il padre allora ha prima parlato con sua figlia, che gli avrebbe rivelato di essere oggetto di attenzioni inopportune. La conferma definitiva l’ha avuta dopo aver trovato alcuni video inviati tramiti Facebook, che sono stati inseriti tra gli atti del processo. Secondo le accuse gli abusi si sarebbero ripetuti dal 2022 al 2023.
Per lo sviluppo delle indagini, I Carabinieri hanno piazzato alcune telecamere nascoste nell’appartamento dell’uomo. Questi ha raccontato agli inquirenti, in seguito al suo arresto, di esserne stato consapevole. Ha infatti riferito che una vicina di casa lo aveva informato che due persone erano entrate in casa mentre lui e la compagna erano assenti perché convocati in Caserma. Avrebbe dunque richiesto l’intervento di un amico, in possesso dell’attrezzatura necessaria, di dargli una mano a scovare le microcamere. Avrebbe così individuato quattro dispositivi.
Lo scorso 16 settembre, i Carabinieri però sono entrati in azione. Stavano tenendo d’occhio i movimenti all’interno della casa e non appena hanno assistito ad un approccio di tipo sessuale si sono precipitati verso l’appartamento. Ad aprir loro la porta sarebbe stata la madre. Il compagno sarebbe uscito dalla camera da letto, tirandosi su i calzoni. Sul letto, nella stanza dal quale era uscito, la ragazza di 12 anni, con indosso solo un paio di slip.
I Carabinieri poco prima lo hanno ascoltato dire frasi ed epiteti impronunciabili nei confronti della ragazzina ed hanno assistito a palpeggiamenti nelle parti intime. L’uomo è stato arrestato in flagranza di reato, in un appartamento di Pescara, per gli abusi sessuali compiuti sulla figlia della sua compagna, una ragazzina di 12 anni. In sede di interrogatorio però ha negato ogni accusa, affermando che ciò che hanno ascoltato i Carabinieri fosse una canzoncina sconcia cantata per scherzo.
Le sue ricostruzioni non sono state giudicate attendibili e l’uomo, che ha alle spalle una ventina di condanne, è stato sottoposto alla misura cautelare della detenzione in carcere: «Apparirebbe inoltre contrastante con la logica più elementare ordinare al carnefice di dimorare nella stessa abitazione della vittima» ha scritto il Gip.