SAN BENEDETTO DEL TRONTO – All’alba del suo 35° compleanno (inaugurazione il 13 agosto 1985 in amichevole contro il Milan) lo stadio “Riviera delle Palme” è ufficialmente in concessione quinquennale alla Sambenedettese.
Questo l’accordo sottoscritto nero su bianco tra il club rossoblu e il Comune di San Benedetto del Tronto.
La stipula concessione è avvenuta nella mattinata di ieri, alla presenza tra gli altri del sindaco Pasqualino Piunti e del neo presidente rossoblu Domenico Serafino.
L’associazione AMBALT (Associazione Marchigiana Bimbi Affetti da Leucemia e Tumore) nasce nel 1984 per aiutare ed assistere tutti i bambini marchigiani oncoematologici. Partecipando allo spettacolo “Del Nostro Peggio” del 16 novembre si potrà aiutare l’organizzazione di volontariato.
ASCOLI PICENO – Sabato 16 novembre 2024 alle ore 17:30 e 21:00 al Palariviera di San Benedetto del Tronto Pino Insegno e Roberto Ciufoli porteranno in scena “Del Nostro Peggio”, uno spettacolo tutto da ridere a favore dell’associazione AMBALT ODV organizzato dalla società L’Agenzia Teatrale srl.
L’associazione AMBALT (Associazione Marchigiana Bimbi Affetti da Leucemia e Tumore) nasce nel 1984 per aiutare ed assistere tutti i bambini marchigiani oncoematologici e le loro famiglie affinché venissero loro garantite le migliori terapie, la necessaria capacità professionale di medici ed infermieri, l’ottimale trattamento nel rispetto della qualità della vita e della dignità umana e un adeguato sostegno sul piano sociale ed economico.
Negli anni immediatamente successivi alla nascita dell’Associazione, grazie ai tanti contributi portati specialmente dai genitori di bambini che avevano frequentato il Reparto e dalle segnalazioni fatte dai volontari a seguito di quanto emergeva come esigenze da risolvere, il primo grande sogno che l’AMBALT si è prefissa di realizzare è stato quello di svincolare il trattamento terapeutico del bambino da quello degli adulti e di creare uno spazio esclusivo dove curarli. Nel 1993, su proposta presentata proprio dall’Associazione e redatta seguendo le esigenze specifiche delle famiglie di bambini oncologici, la Regione Marche all’unanimità ha votato e varato la Legge regionale n° 133 del 25 maggio 1993, con la quale è stato ufficialmente istituito il servizio di Oncoematologia pediatrica nell’Ospedale “Salesi” di Ancona. Nel 1994, dopo aver vinto numerose battaglie per superare le resistenze delle varie Istituzioni interessate ed aver superato tutte le difficoltà tecniche legate alla realizzazione della struttura, l’AMBALT, coprendo un enorme terrazzo inutilizzato, ha costruito, arredato e corredato l’intero Reparto di Oncoematologia Pediatrica all’interno dell’Ospedale “Salesi”, ora fiore all’occhiello della Sanità regionale, e l’ha donato alla Regione.
I volontari, nel reparto, supportano e intrattengono i bambini con giochi e animazioni e li aiutano, ove necessario, nei loro studi scolastici e, a domicilio, li seguono anche nelle fasi di remissione o di controllo extra ospedaliero. L’associazione aiuta infine le famiglie anche nel disbrigo di incombenze burocratiche idonee al riconoscimento ed all’ottenimento di quanto di diritto è previsto nelle varie leggi. Nel tempo Ambalt si è trovata nella necessità di contribuire all’assistenza delle famiglie dei piccoli degenti realizzando una casa chiamata “Casa Arcobaleno” (Giugno 2005). Dopo averla utilizzata per 12 anni ed aver accolto tante famiglie, Ambalt l’ha venduta per realizzarne un’altra di 300mq: la “Casa della Vita”, in via Madre Teresa di Calcutta, 1 ad Ancona, inaugurata il 19/04/2019, per ospitare gratuitamente le famiglie di bambini provenienti anche da altre regioni o dall’estero.
All’interno della “Casa della Vita” nel 2024 è stato realizzato uno Studio Odontoiatrico Popolare di Implantologia Sociale, una organizzazione tra medici dentisti attenti alle esigenze sociali ed al bene comune che passa anche attraverso un bel sorriso. L’organizzazione in particolare si pregia di promuovere l’iniziativa a pensionati, operai, casalinghe, disoccupati, extracomunitari con regolare permesso di soggiorno e tutte le persone che hanno un ISEE basso. Sono previste prossime aperture anche a Civitanova Marche e San Benedetto del Tronto.
Grazie all’AMBALT presso il Parco Della Cittadella di Ancona è già attivo un totem con defibrillatore.
Partecipando allo spettacolo di Pino Insegno e Roberto Ciufoli del 16 novembre a San Benedetto del Tronto si potrà dare un aiuto concreto all’AMBALT. L’acquisto dei biglietti teatrali in prevendita (telefonando allo 0735/435110 dalle 9.00 alle 17.00) contribuirà al raggiungimento della cifra che annualmente L’Agenzia Teatrale versa all’AMBALT. Le modalità di ammissione per il pubblico sono le seguenti: intero pomeridiano ore 17.30 €25,00 – biglietto ridotto ore 17.30 (ragazzi fino a 12 anni e adulti oltre 65 anni) €15,00 – biglietto unico serale ore 21.00 € 35,00.
Massimiliano Galletti, 59 anni, dipendente comunale di San Benedetto del Tronto in aspettativa, si trovava in Ucraina per motivi umanitari. Non sono chiare le cause del decesso. Da circa un mese si erano interrotte le comunicazioni.
ASCOLI PICENO – Sono ancora da chiarire le circostanze che hanno portato al decesso di Massimiliano Galletti, il dipendente comunale di San Benedetto del Tronto morto lunedì scorso in Ucraina, in un ospedale di Kiev. La notizia è stata trasmessa dalla Farnesina due giorni dopo.
Galletti, esperto operatore cinofilo della Protezione Civile, era conosciuto per il suo impegno nelle operazioni di soccorso, inclusi i recuperi seguiti al sisma del 2016 in Umbria e Marche e al tragico incidente dei Tornado dell’Aeronautica militare nel 2014. Proprio il suo cane molecolare è rimasto vittima di un tragico incidente, rimanendo folgorato dopo essere passato su un tombino elettrificato, in via Giovanni XXIII.
Era partito per l’Ucraina per offrire il proprio contributo alla popolazione in una zona al confine con la Polonia, nel dicembre dello scorso anno. Aveva chiesto un’aspettativa per motivi umanitari ed al termine di questa è tornato. Questa estate il secondo viaggio verso l’Ucraina. Anche in questo caso ha chiesto una nuova aspettativa, questa volta però per motivi personali. Alla scadenza di questo periodo tuttavia, non si è ripresentato, tanto che l’Amministrazione Comunale stava considerando un richiamo disciplinare. Una fonte del comune ha rivelato ai microfoni Rai che il messo aveva spiegato di aver incontrato difficoltà nel rientrare.
La famiglia però ne aveva nel frattempo denunciato la scomparsa. Da circa un mese infatti, le comunicazioni si erano bruscamente interrotte. In base ai dettagli che stanno trapelando in queste ore, Galletti sarebbe stato portato privo di conoscenza in ospedale a Kiev, dove sarebbe rimasto in stato di coma fino al decesso.
La Farnesina non ha reso noti i dettagli: «Stiamo seguendo da vicino il caso in stretto contatto con la nostra Ambasciata a Kiev. Siamo anche in contatto con la famiglia della vittima cui stiamo offrendo la massima assistenza». Il sindaco Spazzafumo ha commentato: «Siamo tutti attoniti dinanzi alla notizia, che ci ha raggiunti in Comune nella tarda mattinata, della morte in Ucraina del nostro dipendente Massimiliano Galletti. Ovviamente nulla possiamo dire su cosa sia accaduto. Posso solo unirmi ai ricordi che tanti suoi colleghi stanno pubblicando in queste ore e confermare che Massimiliano era un lavoratore coscienzioso e una persona molto sensibile, che non si risparmiava quando c’era da portare soccorso a persone in difficoltà partecipando a missioni di ricerca e salvataggio con il suo amato e rimpianto cane. Attendiamo notizie sul rientro in Italia per potergli dare l’ultimo saluto».
Massimiliano Galletti, il dipendente del Comune di San Benedetto morto in Ucraina in circostanze ancora da chiarire, lascia una moglie ed una figlia. Quest’ultima ha dedicato un pensiero al genitore scomparso sui social: «Sei sempre stato il mio punto di riferimento, la persona sulla quale sapevo di poter sempre contare. Da bambina sognavo in futuro di avere un marito come te che mi hai sempre trattata da principessa, hai sempre trovato le parole giuste per confortarmi, anche quando non avevo voglia di sentirti eri lì per me. In questo momento che non ci sei, più che mai ho bisogno di te ma so che sei volato via da eroe, l’eroe che sei sempre stato per me e per tutte le persone che hai salvato in questi anni. Sono orgogliosa di te come padre ma soprattutto come uomo, sarai sempre nel mio cuore».
Il giovane di 22 anni di origine albanese arrestato a Porto d’Ascoli per spaccio di cocaina aveva ricevuto poche settimane fa un Divieto di Ritorno nel Comune di San Benedetto del Tronto.
ACOLI PICENO – Ha cercato di disfarsi di 17 grammi di cocaina, non riuscendo a passare inosservato, e nel covo ne nascondeva un altro etto. Un ragazzo di 22 anni di origine albanese è stato arrestato per spaccio di cocaina dai Carabinieri di Porto d’Ascoli, in collaborazione con i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile di San Benedetto del Tronto.
Durante il pattugliamento del litorale, il giovane è stato notato per il suo comportamento sospetto. Alla vista dei carabinieri, ha cercato di liberarsi di un pacchetto, prontamente recuperato dai militari. Il giovane ha mostrato reticenza e si è rifiutato di indicare il luogo di domicilio, ma in seguito agli approfondimenti del NORM, il suo covo è stato individuato. Qui nascondeva altre 112 dosi, per un peso complessivo di un etto circa di cocaina.
Ulteriori controlli hanno rivelato che il Questore di Ascoli Piceno aveva emesso, su proposta della Compagnia Carabinieri di San Benedetto del Tronto, un Divieto di Ritorno a San Benedetto del Tronto per il giovane poche settimane fa.
Il giovane albanese trovato con la cocaina a Porto d’Ascoli è stato arrestato per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio e con il deferimento all’Autorità Giudiziaria per la violazione del Divieto di Ritorno. Lo stupefacente, lo Smartphone in suo possesso e una somma contante di oltre 1000 euro sono stati sequestrati.
Il 25 ottobre il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Ascoli Piceno ha convalidato l’arresto ed applicato, per l’indagato, la misura cautelare degli arresti domiciliari presso il luogo di residenza.