Analisi tattica del pareggio prezioso per i rossoblù e deludente per il Grifone.
Lo aveva detto Montero il giorno prima della trasferta umbra: “Bisognerà lottare, dobbiamo essere consapevoli della realtà”. Il tecnico uruguayano sapeva che avrebbe dovuto affrontare una partita prevalentemente difensiva e fin da subito ha dato indicazioni chiare in questo senso. Le esclusioni eccellenti hanno riguardato Laborda nel ruolo (perso) di vice-Nobile e due dei tre centrali schierati contro il Südtirol, ovvero Biondi e soprattutto D’Ambrosio. Tornava quindi Cristini, autore di una buonissima prova al “Curi”, e tornava soprattutto la difesa a 4 dopo il naufragio di sabato scorso con il 3-5-2.
Ma Montero aveva studiato molto bene il tipo di costruzione del Perugia e per lunghissime fasi la Samb si è chiusa, partendo dal 4-4-2 iniziale, in una sorta di 6-2-2. Il Grifone, infatti, partendo dal 4-3-1-2 imposta allargando sempre i due difensori centrali quasi sulla linea laterale e lasciando praticamente al portiere Fulignati il compito di effettuare la prima regia. Con i centrali larghissimi si apre un ampio spazio in zona luce per il mediano di turno per ricevere (stavolta era Moscati e non Burrai) ma soprattutto i terzini si alzano praticamente sulla linea degli attaccanti. Ecco quindi che Montero fin da subito ha chiesto ai due esterni di centrocampo (Fazzi a destra, un ottimo Liporace a sinistra) di seguire praticamente a uomo i due terzini del Perugia e di abbassarsi quindi spesso sulla linea difensiva, facendo stringere i 4 dietro in una sorta di difesa a 6.
Ma come spiegato anche da Caserta nel post-gara, la Samb è stata brava contemporaneamente anche a schermare gli spazi centrali tra le linee, soprattutto per le temibili ricezioni di Falzerano. Dopo qualche minuto il fantasista del Grifone ha capito che avrebbe avuto pochissimi spazi di manovra nelle zone centrali e ha iniziato ad allargarsi di più verso destra. Falzerano ha creato due occasioni pericolose proprio partendo da destra: la combinazione che ha portato al tiro Rosi al 19′ e la conclusione a giro dello stesso Falzerano al 40′.
Ed è stata proprio l’uscita di Falzerano all’intervallo ad aver condizionato negativamente la partita del Perugia. Melchiorri ha offerto la solita prova generosa e di qualità e ha avuto sul suo piede anche la grande occasione su cui Fusco ha risposto con un miracolo. Ma con l’uscita successiva di Elia e la scelta di far entrare due punte di peso (Vano e Bianchimano) anziché un raccordatore come Minesso, il Perugia ha cominciato a sviluppare di più il suo gioco attraverso i palloni lunghi, sui quali la Samb ha saputo resistere bene, e ha sempre più rinunciato alle combinazioni che avrebbero potuto invece mettere in crisi gli uomini di Montero. Che invece incassano un punto che può davvero significare molto per il morale di tutto il gruppo.