E’ stato uno dei più grandi allenatori della Sambenedettese calcio. Per quanto mi riguarda, IL PIU’ GRANDE!
La sua forza determinante e vincente è stata quella di diventare prima di tutto un vero sambenedettese, lui che era nato a Trieste e che aveva messo su famiglia a Milano dove aveva lavorato al fianco del “paròn” Nereo Rocco e aveva vinto TUTTO con la squadra rossonera del Milan!!
Ha trovato in “Riviera” l’ambiente per lui congeniale, gente vera come il popolo rossoblu, i suoi tifosi, i dirigenti, tutto l’ambiente societario e sportivo in seno alla Samb, dal magazziniere ai vari presidenti, dal primo all’ultimo giocatore!
Avvolto in questo ambiente genuino e voglioso di vittorie con un “manipolo” di ragazzini cresciuti nel florido vivaio rossoblu e con giocatori più esperti a far loro da chioccia, ha costruito una vera e propria famiglia, molto più unita di quelle autentiche, supportata dalle migliaia di tifosi sambenedettesi e delle località limitrofe fino a spaziare in tutta la provincia ascolana, teramana, maceratese e anconetana!!
Con lui i successi sportivi (la memorabile promozione in serie B nel 1973-74, gli ottimi piazzamenti nei campionati cadetti, la valorizzazione dei giovani cresciuti nel vivaio, la quasi promozione in serie A e lo sfiorato miracolo di rimanere in cadetteria), potevano passare in secondo piano rispetto alla sua indole, al suo carattere umile e quindi vincente con il quale affrontava tutti gli incontri e gli impegni.
Ed infatti, prima dell’esaltante torneo di serie C vinto nel 1973-74, le uniche critiche mossegli dalla stampa locale furono dovute al fatto che la sua eccessiva umiltà fosse ritenuta un difetto e non un pregio!!
Ma il Signor Bergamasco li smentì tutti, perché oltre ad essere stato un Uomo Umile è stato anche un Uomo Coerente e convinto di ciò che stava costruendo; proseguì per quella strada intrapresa e vinse la sua personale scommessa dandoci gioie immense, indelebili, oneste e genuine!
Dietro ai suoi occhiali con quelle lenti mostruosamente spesse, si nascondeva un Grande Uomo, di idee pregevoli, di bontà d’animo e di nozioni calcistiche tecniche e tattiche molto lungimiranti, tali da precorrere di gran lunga quelle del calcio moderno!!!
Altro che miope!!!
Il Signor Bergamasco ci vedeva molto bene, sicuramente molto più della maggiorparte dei suoi colleghi!!
Su di lui si potrebbero scrivere infiniti volumi di storie e aneddoti, calcistici e non calcistici!
A San Benedetto del Tronto ha lasciato il suo Cuore e noi abbiamo l’obbligo di custodirlo, ricordarlo e onorarlo, sempre!!
Guidaci e proteggici da lassù, il popolo rossoblù non ti dimentica!!
Oggi, 27 novembre, giorno della tua nascita, Marino!
IN ROSSOBLU:
TORNEI: 6 (4 in serie B 1974/75, 1975/76, 1977/78 e 1979/80, 2 in serie C 1972/73 e 1973/74).
ESORDIO: 5 novembre 1972, Serie C, Pisa-Samb 0-1 (17’pt Chimenti).
ULTIMA GARA: 8 giugno 1980, Serie B, Pisa-Samb 1-0 (36’st Cantarutti).
TOTALE GARE: 215 (146 in B e 69 in C).
VITTORIE: 84 totali (46 in B, 38 in C); 65 in casa (40 in B, 25 in C); 19 fuori (6 in B, 13 in C).
PAREGGI: 72 totali (53 in B, 19 in C); 34 in casa (27 in B, 7 in C); 38 fuori (26 in B, 12 in C).
SCONFITTE: 59 totali (47 in B, 12 in C); 9 in casa (6 in B, 3 in C); 50 fuori (41 in B, 9 in C).
RETI FATTE: 202 totali (114 in B, 88 in C); 135 in casa (79 in B, 56 in C); 67 fuori (35 in B, 32 in C).
RETI SUBITE: 170 totali (124 in B, 46 in C); 45 in casa (28 in B, 17 in C); 125 fuori (96 in B, 29 in C).
Settembre 1974, Stadio “Ballarin”: si inaugura la nuova “Gradinata Sud” in cemento.
Uno dei tantissimi Club rossoblu dell’epoca: si riconoscono “Bomber” Chimenti, Gigi Traini e il presidente della Samb l’ing. Arduino Caioni.
MARINO BERGAMASCO (Trieste, 27 novembre 1925-Milano, 22 gennaio 2010)
LA CARRIERA DA CALCIATORE
Esordio in Serie A con la maglia del Siena: 21/10/45, Siena-Salernitana 2-2 (al 7′ realizza il goal del momentaneo vantaggio toscano!!) Ruolo Interno
Anno Squadra Serie Presenze Reti
1945-46 Siena A 19 2
1946-47 Triestina A 17 1
1947-48 Pro Gorizia C 32 2
1948-49 Piacenza C 26 –
1949-50 Udinese B 32 2
1950-51 Udinese A 28 1
1951-52 Marzotto B 31 1
1952-53 Marzotto B 9 –
1954-55 Pavia B 10 –
1956-57 Pistoiese IV 12 2
Marino Bergamasco con la maglia dell’Udinese.
CARRIERA DA ALLENATORE
1961-1963 Milan Vice
1963-1966 Torino Vice
1966-1967 Torino
1967-1971 Milan Vice
1971-1972 Lucchese
nov.1972-1976 SAMBENEDETTESE
1976-1977 Padova
1977-1978 SAMBENEDETTESE
1978-1979 Lucchese
ott.1979-1980 SAMBENEDETTESE
1980-1981 Giulianova
1981-1982 Francavilla
1982-1983 Giulianova
1984-1986 Omegna
Nereo Rocco, Roberto Rosato e Marino Bergamasco con la Coppa Campioni e la Coppa Intercontinentale 1969
Ottobre 1969, tre grandi: Nereo Rocco, Roberto Rosato e Marino Bergamasco con la Coppa dei Campioni vinta dal Milan contro l’Ajax 4-1 a Madrid il 28 maggio 1969, e la Coppa Intercontinentale vinta dai rossoneri a Buenos Aires nella cruenta gara di ritorno del doppio confronto contro l’Estudiantes il 22 ottobre 1969.
La SamBergamasco
31 gennaio 2010, Stadio “Riviera delle Palme”. I ragazzi di Mister Bergamasco ricordano la scomparsa del loro Maestro, prima della gara del torneo d’Eccellenza Marche contro la Fulgor Maceratese 2-0 (31’pt Zazzetta, 41’pt Cacciatore).
La collezione di opere dense di suggestioni dell’artista jesino Patrizio Di Massimo, che vive e lavora a Londra, resteranno in mostra fino al prossimo 3 settembre.
ANCONA – Realtà e irrealtà, fantasia e ragione, trascendenza e immanenza possono consapevolmente e inconsapevolmente coesistere. Immagini improvvise, ricordi e intuizioni, parole dette e non dette attraversano a volte in un baleno la mente, svaniscono in un attimo o lasciano una persistente, indelebile memoria. Il mondo interiore è immenso e libero, riteneva Byron, privo quindi di innate contraddizioni. È l’immediata considerazione che è possibile formulare visitando la mostra, allestita a Palazzo Bisaccioni e alla Galleria Pianetti e visitabile fino al 3 settembre, di Patrizio Di Massimo, artista jesino che vive e lavora a Londra, di cui è presentata una collezione di opere dense di significati e di suggestioni.
Patrizio di Massimo ha appunto dato forma a quanto di vero e assurdo, razionale e fantastico, sacro e profano, drammatico e bizzarro riconosce in lui o immagina sia negli altri. Già il manifesto della mostra ne rende idea. Lo strano personaggio raffigurato, ‘The Milliner’ (‘Il venditore di cappelli da donna’) richiama passato e presente. Appare subito come una reinterpretazione dell’angelo ritratto da Caravaggio nel ‘Riposo nella fuga in Egitto’. Simile è il panneggio, ma inversa è la torsione del dorso e del viso che ha tratti non più celestiali, pagani piuttosto e quasi fauneschi, riconoscibili come quelli dello stesso autore. Il vincastro è sostituito da una canna in parte nascosta tra variopinti cappelli, forse un simbolico riferimento alla ‘vetrina’ delle sue opere. Una dissacrazione? Piuttosto un gioco vagamente ironico, una combinazione libera di ricordi, rimandi, suggestioni.
Lungo il percorso della mostra ci si accorgerà che oltre a Caravaggio e al suo vivido colorismo sono evidenti richiami anche ad altri pittori: a Bosch, soprattutto, ma anche a Dalì, De Chirico, Kirkner, F. Kahlo e chissà quanti altri. Molte sono le opere in cui l’immagine dell’autore appare sotto specie, situazioni, travestimenti, metamorfosi diverse: in maschere enigmatiche, clownesche, in lotte furibonde contro demoni e animali fantastici che lo attanagliano per assimilarlo a loro; o come un ‘Caino’ che si accapiglia con un ‘Abele’ che è un altro se stesso; o stremato come un Ulisse naufrago su una remota scogliera; o, in immagini patinate, come un giovane cavaliere in armatura splendente che salva da un incantesimo una preziosa prigioniera: o in ambienti domestici, in riposo fra morbidi cuscini, travestito da fantasma o in costume da illusionista o da Dracula.
È così che Patrizio di Massimo vede se stesso e gli altri in una ironica e autoironica fantasmagoria di immagini. È così pure che riesce a trasformare in fiaba e magia anche le più semplici esperienze quotidiane. Una sezione della mostra riguarda ‘Baruffe e conflitti d’interesse’ con opere in cui inserisce amici e familiari che, sotto la sua regia, si contrastano umoristicamente in lotte ridicole. In tema di pandemia raffigura ancora demoni attorno a lui disteso sul letto di una sala operatoria, nascosti fra le lenzuola, insinuati in una ferita o nelle pieghe di un camice o trasformati nel sogno di una Medusa che incombe minacciosa su di lui addormentato. Orripilanti sono quelli di un grande trittico, ‘Alla rosa bianca e al pettirosso’, che allude alla ‘Deposizione’ di L. Lotto. La ‘rosa bianca’ è una ragazza ucraina pronta a difendersi con in braccio un fucile: il ‘pettirosso’ è, sulla destra, un ragazzo russo solo, triste, pensoso. Al centro, sul lenzuolo, invece del Cristo è distesa una donna in tuta militare che sta per essere gettata in una fossa da due ambigui personaggi. È palese che all’artista la donna appare come la più innocente, sacrificata vittima della guerra. Cornice alla scena è un recinto di lapidi abbattute, su una delle quali è posato un tenero pettirosso fra orribili mostri digrignanti che spuntano ovunque. In terra, solo qualche pallido, effimero petalo di rosa, memoria di una Bellezza perduta.
Preferibile forse lasciare la mostra di Patrizio Di Massimo con impressioni più serene; come le immagini della sua bambina ad occhi sgranati che fissa con stupore chi la guarda, che strilla alla disperata o sfoglia assorta un libro, o dorme placidamente nel lettone accanto alla mamma. Nella più poetica delle immagini, ‘On the rocks’ è ritratta sorridente, senza timori, distesa su uno sperone di roccia sospeso nel cielo notturno accanto alla mamma addormentata e al papà che guarda incantato la luna. Nell’immenso spazio celeste, il miracolo della vita.
L’evento formativo organizzato da Anvu e dedicato alla Riforma Cartabia applicata alle attività di polizia giudiziaria, si terrà all’auditorium Tebaldini di San Benedetto alle 9 di sabato mattina.
ASCOLI PICENO – Il prossimo sabato 27 maggio, presso l’Auditorium Tebaldini di San Benedetto del Tronto si terrà convegno nazionale dedicato alla Riforma Cartabia applicata alle attività di polizia giudiziaria, organizzata da Anvu, l’Associazione Professionale delle Polizie Locali d’Italia.
All’evento formativo parteciperà anche il sindaco Antonio Spazzafumo, mentre i relatori saranno la presidente nazionale Anvu Silvana Paci e la presidente regionale Anna Grasso. Gli accreditamenti cominceranno a partire dalle ore 8:30, mentre, dopo i saluti istituzionali del primo cittadino, i lavori del convegno nazionale sulla Riforma Cartabia applicata alle attività di polizia giudiziaria che si terrà a San Benedetto del Tronto prenderanno avvio alle ore 9:00 per poi concludersi alle 13:20.
MACERATA – Ha conosciuto una ragazza su TikTok, nel 2019, e dopo averla convinta a inviarle foto intime, l’ha ricattata per 4 anni, chiedendole altre foto, costringendola ad atti di autolesionismo come tagli e incisioni con spilli, autoerotismo e comportamenti lesionisti, come docce fredde notturne e induzione al vomito. Ogni volta pretendeva video e foto dei gesti della ragazzina. Oggi, l’uomo che ha perseguitato per anni con ricatti e abusi una ragazzina minorenne è stato arrestato.
Le indagini sono partite in seguito alla segnalazione della scuola frequentata dalla ragazzina, che all’epoca in cui è stata irretita era minorenne ed aveva appena 14 anni. La giovane proviene dal Bangladesh, così come il suo persecutore.
In diverse occasioni l’uomo, residente in un’altra provincia fuori regione, la raggiungeva in treno a Recanati o a Porto Recanati, dove la costringeva a subire abusi sessuali in qualche posto isolato delle due località. La frequenza di questo tipo di incontri era di circa una volta al mese. Oggi però, ad attenderlo a Recanati c’erano anche i poliziotti.
In un episodio, il ragazzo avrebbe picchiato e minacciato con alcuni coltellini la sua giovane connazionale. L’intimidazione era sempre la stessa: se non faceva quello che le chiedeva, lui avrebbe pubblicato sul web tutto il materiale acquisito nel corso degli anni.
Il Gip di Macerata ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere e questa mattina gli agenti della Mobile sono andati a prelevare l’autore dei ricatti e degli abusi sulla ragazzina minorenne e lo hanno condotto nel carcere di Pesaro.