SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il Coronavirus, ed in particolare la seconda ondata, ha spento le luci nei luoghi del tempo libero come cinema, teatri, sale concerto ed anche in quelli della vita notturna. Abbiamo raccolto la testimonianza di un noto imprenditore del settore, Gianni Schiuma proprietario del Viniles, locale molto conosciuto di San Benedetto del Tronto, attivo dal 2012 con una doppia veste: estiva in giardino ed invernale come club simbolo della nightlife della Riviera delle Palme, grazie anche ad ospiti e Dj di fama nazionale e internazionale. Questo settore, importante anche dal punto di vista occupazionale, è stato uno dei più colpiti dalle note misure di contenimento anticovid e continua a vivere un momento di difficoltà ed incertezza.
Da operatore del settore come stai vivendo questo periodo di chiusura forzata?
La prima ondata a marzo ha colto tutti di sorpresa, eravamo impreparati e silentemente abbiamo aspettato per tre mesi di poter riaprire; abbiamo lavorato nella stagione estiva ma, pur mantenendo un atteggiamento guardingo e attento, non pensavamo di ritrovarci in una situazione addirittura peggiore. Finita l’estate stavamo infatti organizzando l’inverno e invece, a metà ottobre, abbiamo chiuso nuovamente.
Le prospettive-continua- allo stato attuale non ci sono e oltretutto la nostra zona, rispetto alla prima ondata, è stata molto colpita.
In previsione di una ripartenza, voi imprenditori della notte vi siete supportati cercando strategie comuni?
No, al momento c’è solo un disorientamento e un silenzio assordante. Ci si sente con qualcuno per un sostegno morale. Si potrà iniziare a pensare a strategie forse ad anno nuovo. Ora siamo in balia di un vaccino che arrivi il prima possibile e che permetta alle persone di fare una vita normale. Poter riaprire e mettere insieme le persone, anche senza ballare, per ascoltare un po’ di musica di qualità, mangiare e comunicare, sarebbe già qualcosa di significativo.
Stai lavorando a qualche progetto nel frattempo?
Ognuno cerca di sollevarsi con progetti futuri. Io sto preparando Radio Viniles, un’idea nata per mantenere un contatto con nostri clienti ed amici. Insieme a mio figlio e Sergio Dub, un mio collaboratore, stiamo lavorando a questo progetto ed appena possibile sarà on line.
Ci saranno collaborazioni con vari dj, musica di qualità h 24 dal mattino fino a notte, cambiando ritmo e situazione, da old style a musica nuova e un po’ di italiana. Tutto questo ci aiuta ad andare avanti.
Un tuo pensiero per il popolo della notte?
Penso che quello che stiamo vivendo sia qualcosa di epocale che riguarda tutto il pianeta. Non dobbiamo dare a questo momento il potere di deprimerci ma dobbiamo mantenere un pensiero positivo. Quando tutto ciò finirà probabilmente torneremo con più consapevolezza e daremo più valore ad ogni giorno.
Io sono abituato a regalare momenti di gioia attraverso la musica, le parole e ad incoraggiare le persone. Questa seconda ondata certamente è stata più dura della prima; ora abbiamo l’inverno davanti, le Feste- aggiunge- e il suo ricordo va allo scorso Capodanno, una notte magica e bellissima, dove organizzò un evento che richiamò moltissime persone in piazza a San Benedetto.
Cosa ti manca di più del tuo lavoro?
Mi mancano le persone, il dialogare, gli sguardi, la musica, i sorrisi, l’umanità del mio lavoro. Molti pensano alla notte come un mondo di perdizione ma in realtà la notte rappresenta nel suo riflesso quello che è la società, ci sono cose bellissime e si creano anche rapporti meravigliosi. Tutto questo manca.