Riceviamo e pubblichiamo.
In prossimità delle festività natalizie e in vista della scadenza dell’ultimo decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, fissata al 3 dicembre, è annunciata l’adozione di misure restrittive più adeguate alle esigenze del momento. Allo studio la composizione di un nuovo d.P.C.M.
Nell’ormai consueta confusione informativa, non è chiaro se la direzione del provvedimento sarà quella di scongiurare l’eventualità di spostamenti di massa, a potenziale vanificazione dei sacrifici dell’ultimo mese, ovvero quella di allargare le maglie con ragionevolezza per favorire attività commerciali e rientri in famiglia da parte dei fuorisede. Discordanti anche le voci sulle possibilità di riapertura di scuole e università entro la fine di dicembre.
Per certo, mortificata è ogni speranza di recupero della stagione turistica invernale.
Soprattutto bisogna evitare discriminazioni o favoritismi in ambito europeo consentendo la riapertura delle attività anche in ragione delle decisioni che saranno assunte dalle altre nazioni Europee.
Sono fondamentali, soprattutto in questa fase dell’epidemia, che siano assunte decisioni univoche dai partner europei con interventi intesi al prudente ripristino della quotidianità, anche al fine di evitare il definitivo collasso di interi comparti commerciali, imprenditoriali e delle libere professioni.
Per questo, oggi Meritocrazia Italia mostra ancor maggiore convinzione nella linea già condivisa nei tanti comunicati precedenti la fase di lockdown diversificato (per tutti, v. comunicato del 15 ottobre 2020) e insiste nella richiesta di
– riapertura delle attività di ristorazione senza limitazioni orarie, con obbligo di prenotazione, limitazione della capienza consentita e servizio esclusivamente al tavolo;
– allargamento della fascia oraria di apertura degli esercizi commerciali, per evitare affollamenti;
– riapertura dei centri commerciali nei fine settimana e nei giorni festivi, con contingentamento degli ingressi;
anche oltre il periodo natalizio.
Tra tutti, il settore turistico ha subito colpi durissimi e fatica a ritrovare la prospettiva anche per il prossimo futuro. La chiusura indiscriminata delle stazioni sciistiche aggiungerebbe affanno a un comparto già fortemente provato (fatto di scuole di scii, noleggio attrezzature, impianti di risalita, trasporto e servizi di ospitalità) e che vive di per sé una stagionalità limitata.
Più opportuno sarebbe ragionare su possibili cautele nella gestione dei flussi alla base di impianti di risalita e presso i luoghi di ristoro, al fine di mantenere gli impianti aperti e in sicurezza. Tra le altre:
– riduzione del 50% della capienza di cabinovie e funivie e obbligo di alternanza dei posti per le seggiovie;
– contenimento del numero massimo di presenze giornaliere, con previsione di un tetto di skypass vendibili al giorno;
– possibilità di acquisto di skypass soltanto online, con superamento del problema delle code alle casse;
– prenotazione obbligatoria, previsione di rigorosi limiti di capienza e regole di distanziamento per rifugi e punti ristoro, senza limiti orari di apertura.
Meriterebbe, altresì, di essere rafforzato il sostegno economico agli operatori dell’intera area, con
– incremento del contributo una tantum già previsto a beneficio dei lavoratori stagionali, fino a 2.000,00 euro, ed eliminazione del divieto di cumulo per i percettori di NASPI (ovvero, in alternativa, incremento delle somme NASPI a riequilibrio);
– eliminazione del requisito relativo al computo del reddito annuo a 5.000,00 euro per il 2019 per il sussidio agli incaricati alle vendite e consegne a domicilio;
– aumento della dotazione del fondo, dai previsti 100.000,00 euro a 150.000,00 euro, a beneficio delle attività alberghiere, oltre a ristori rapidi e commisurati all’effettiva perdita di fatturato (e non soltanto in relazione al c.d. codice Ateco);
– detassazione al 100% di spese e oneri sostenuti dalle strutture ricettive e della ristorazione per adeguamento alle norme sanitarie Covid;
– incremento del fondo per il sostegno al settore congressuale e fieristico, dai previsti 50.000,00 euro a 100.00,00 euro.
Il momento è delicato anche per il settore dei beni culturali, rispetto al quale è essenziale:
– non prorogare oltre il 4 dicembre 2020 la chiusura di cinema e musei, comunque fruibili attraverso accessi contingentati e capienza parametrata alla dimensione degli ambienti, sedute a scacchiera e distribuzione di dispositivi di sicurezza sanitaria;
– consentire la ripartenza di mostre ed esposizioni, a prenotazione d’accesso online obbligatoria e vincolo d’orario d’ingresso;
– incentivare le visite presso le aree archeologiche, specie se all’aperto, secondo le medesime modalità;
– disincentivare la pratica della distribuzione dei nuovi prodotti cinematografici direttamente per il tramite di piattaforme televisive a pagamento, senza passaggio dalle sale cinematografiche, e ampliare i fondi stanziati a favore delle nuove produzioni.
Si conferma anche la posizione già assunta con riferimento alla frequenza scolastica in presenza, nella consapevolezza dell’importanza del contatto umano e del confronto diretto ai fini del miglior processo di crescita e dei limiti già mostrati dalla didattica a distanza per come organizzata e svolta.
Ancora non è dato registrare quell’innalzamento del livello di sicurezza nello svolgimento delle attività didattiche e quel miglioramento del complementare sistema dei trasporti richiesti e attesi. Anche recupero infrastrutturale per la realizzazione di spazi adeguati, riduzione del digital divide, e adozione di misure di supporto per le disabilità e di sostegno alle famiglie sono ancora obiettivi non traguardati.
Meritocrazia Italia torna allora a chiedere la presta adozione dei provvedimenti di sicurezza (come da dettaglio tecnico del comunicato del 12 ottobre 2020), anche con
– determinazioni sulla riapertura differenziate in relazione all’indice di contagio e al livello di rischio registrato nelle singole aree locali;
– prioritaria attenzione per le scuole di grado inferiore;
– interventi mirati a una maggior cura degli alunni affetti da disAbilità.
In linea, fondamentale è anche intervenire in maniera più decisa sul funzionamento del sistema trasportistico, che garantisca facilità di spostamenti in sicurezza. Si propone, senza pretesa di esaustività, di:
– dare un’accelerazione alla distribuzione dei fondi già stanziati con d.l. n 34 del 19 maggio 2020 a favore delle imprese di trasporto scolastico e delle imprese di trasporto su ferro di passeggeri e merci che hanno subito una forte contrazione dei ricavi;
– incrementare le somme a riequilibrio dei minor ricavi attuali e in previsione nel lungo termine, conseguenti a contrazione della domanda di trasporto, maggiori spese straordinarie come quelle legate alla sanificazione di mezzi e strutture o alla distribuzione e/o affissione di materiale informativo, etc.;
– differire il pagamento dei pedaggi autostradali fino al termine dell’emergenza per le imprese di autotrasporto di cose per conto terzi;
– prorogare, per i veicoli Euro 3 e 4 adibiti al trasporto di cose per conto terzi, il rimborso delle accise sul gasolio per impossibilità di rinnovare il parco veicolare;
– sospendere le polizze assicurative dei mezzi adibiti al trasporto persone e merci e inutilizzati e/o prorogare il periodo di validità per quelli attivi i cui rischi d’incidentalità sono fortemente diminuiti in ragione del minor flusso traffico in circolazione;
– incrementare i servizi di TPL marittimi, agevolando i lavoratori pendolari da e per le isole.
Per una pronta ripresa economico-finanziaria, Meritocrazia propone:
– l’immediato rinvio degli acconti delle imposte, dell’Iva e delle ritenute a carico delle imprese con un fatturato fino a 50 milioni e con una perdita di almeno il 20% rispetto al precedente periodo d’imposta, fissato al 30 novembre 2020 al 30 aprile 2021;
– la sospensione dei pagamenti dei contributi relativi al mese di dicembre;
– il differimento del termine di invio delle dichiarazioni dei redditi e Irap, attualmente fissato al 30 novembre;
– il differimento dei pagamenti legati alla rottamazione delle cartelle e al saldo e stralcio;
– la Cassa gratuita per i datori di lavoro che hanno subito una riduzione di fatturato pari o superiore al 18%, per chi ha avviato l’attività dopo il 1° gennaio 2019 e per le imprese interessate dalle restrizioni del d.P.C.M. del 24 ottobre 2020;
– l’aumento del Reddito di Emergenza, dai previsti 400,00 euro a 600,00 euro, per i mesi di novembre e dicembre;
– l’estensione del supporto economico ai fornitori di esercizi commerciali di ristorazione;
– l’estensione del credito d’imposta sugli affitti commerciali già previsto per i mesi di ottobre e novembre anche ai mesi di dicembre e gennaio 2021, sempre con possibilità di cessione del bonus al proprietario del locale;
– il pagamento immediato dei debiti della p.a. o, a scelta del contribuente, la compensazione con i crediti della p.a.;
– agevolazioni fiscali per le Start up, con defiscalizzazione del 50% per i primi 3 anni anche per quanto riguarda i dipendenti assunti a tempo indeterminato;
– la creazione di 3 macroaree Free Zone No Tax, al nord al centro e al sud Italia, che possa garantire a multinazionali estere di insediarsi a costi minimali e con agevolazioni di Stato, purché venga garantita una occupazione stabile per un periodo non inferiore a 10 anni;
– il supporto normativo alla filiera della Canapa Light (con effetti non droganti), che possa alimentare il mercato del lavoro e le filiere produttive;
– la creazione di un polo scientifico nazionale permanente che possa prevenire e gestire eventuali future emergeze sanitarie;
– lo stanziamento di fondi straordinari per la creazione di nuove figure professionalizzanti e l’acquisizione di competenze aderenti alle nuove istanze connesse alla digitalizzazione e alla internazionalizzazione dei rapporti.
Non ultimo, Meritocrazia riporta l’attenzione ai dimenticati, alle categorie maggiormente in debolezza, che non hanno voce a sufficienza per gridare il disagio e chiede:
– l’immediata sospensione del pagamento delle utenze relative a servizi essenziali per le famiglie al limite della soglia di povertà;
– la predisposizione di test rapidi, gratuiti e periodici a beneficio dei ‘senza tetto’, presso mense o centri sociali.
Non abbassiamo l’attenzione rispetto alla lotta contro il Covid – 19 ma cerchiamo di non incidere irrimediabilmente sul tessuto economico sociale e psicologico del nostro Paese.
Mai nessuno rimanga indietro!