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Abruzzo

CoViD Abruzzo: vertice con il Governo su nuovo DPCM. La posizione del presidente Marsilio

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Nel corso dell’incontro tra Governo, Regioni, Province e Comuni, il Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, ha espresso la seguente posizione:

“Le modifiche che il Governo propone per restringere i criteri e rendere più ‘facile’ l’accesso alla zona arancione o rossa, prevedendo l’arrivo di una terza ondata già molto presente in gran parte dell’Europa, hanno un senso se si basano su criteri oggettivi e misurabili, e come tali comprensibili e intellegibili anche ai cittadini comuni. Tra questi criteri, non c’è dubbio che il tasso di occupazione dei posti letto sia quello meno manipolabile e di più chiara comprensione.
Soprattutto, le restrizioni sono sostenibili e possono essere accettate da famiglie e imprese già duramente provate, se i ristori e gli indennizzi saranno parallelamente congrui, veloci, adeguati. Ci sono categorie ormai al limite della capacità di resistere. Senza nuovi e più consistenti iniezioni di contante non potranno reggere ulteriormente l’urto. Una nuova ‘stretta’ sul settore della somministrazione e ristorazione non può ad esempio essere sostenuta senza nuovi interventi, anche sul resto della filiera (fornitori, distributori…) e non solo sugli esercenti. Analogo discorso vale per il settore del turismo, in questo periodo in particolare per quello legato alla neve. La proposta del Governo di rinviare l’apertura a dopo il 18 gennaio significa per molte stazioni (e per il loro indotto) la definitiva rinuncia all’intera stagione.
Nelle misure da confermare o rivedere con il prossimo DPCM, ho chiesto di non prorogare la misura di applicare la fascia arancione nei fine settimana per tutti, lasciando a ogni regione le misure relative alla rispettiva fascia di appartenenza”.


Per info su Il Martinohttps://ilmartino.it/ e la pagina Facebook:  https://www.https://www.facebook.com/ilMartino.it/

Teramo

Controlli antispaccio sulla costa teramana: tre arresti e sette denunce

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Un uomo è stato sorpreso a spacciare a Martinsicuro, mentre a Giulianova i Carabinieri hanno rintracciato un evaso dai domiciliari ed un uomo condannato per furto. Nella casa di un ragazzo sorpreso alla guida sotto l’effetto di stupefacenti, i militi hanno trovato una piantina di marijuana. Sei le patenti ritirate.

TERAMO – I Carabinieri delle compagnie di Alba Adriatica e Giulianova hanno eseguito controlli antispaccio in tutta la costa della provincia teramana, da Martinsicuro a Silvi Marina. Tre persone sono state arrestate, in due differenti operazioni, mentre altre sette sono state denunciate. Durante i controlli poi, i militi hanno sorpreso un uomo che aveva evaso gli arresti domiciliari e rintracciato un altro nei cui confronti è stata emessa un’ordinanza di carcerazione.

A Martinsicuro i Carabinieri hanno visto un uomo cedere una dosa di cocaina ad un ragazzo. Lo spacciatore è stato arrestato ed incarcerato, mentre il giovane è stato segnalato alla Prefettura in qualità di assuntore di sostanze stupefacenti.

A Roseto degli Abruzzi i militi hanno fermato per un controllo un’auto con a bordo un ragazzo. Il suo comportamento ha suggerito che potesse aver assunto qualche sostanza, pertanto i militari hanno deciso di fare una perquisizione domiciliare. Hanno in questo modo trovato una piantina di marijuana in infiorescenza, dal peso di circa 100 grammi, ed il materiale per confezionare le dosi una volta pronta.

Durante i controlli antispaccio sulla costa teramana poi, i Carabinieri hanno anche rintracciato un uomo sottoposto alla misura degli arresti domiciliari, che non hanno trovato in casa, a Giulianova, al momento del controllo. Si era recato in un bar, dove è stato arrestato. Sempre a Giulianova, un’altra persona è stata arrestata su disposizione del Tribunale di Teramo: deve scontare un anno per furto.

Altri sei soggetti poi, sono stati deferiti durante i controlli sulle strade, perché trovati alla guida con un tasso alcolemico superiore al consentito. A tutti loro è stata levata la patente.

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Pescara

Dai domiciliari al carcere per droga, a Penne: in casa aveva altro stupefacente

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I Carabinieri che sono andati a prenderlo hanno trovato nel suo appartamento altri 70 grammi di marijuana.

PESCARA – I Carabinieri della Stazione di Penne hanno dato esecuzione ad un’ordine di carcerazione emesso dal Tribunale di Civitavecchia nei confronti di un uomo di 43 anni già sottoposto alla misura degli arresti domiciliari e trasferito in carcere.

L’uomo, condotto nel penitenziario di Pescara, dovrà scontare una pena di un anno e quattro mesi di reclusione per reati collegati allo spaccio di sostanze stupefacenti commessi negli anni precedenti. Quando sono andati a prenderlo, i militati hanno trovato nella sua abitazione altro stupefacente, circa 70 grammi di marijuana che sono stati sequestrati. Per il possesso, l’uomo è stato denunciato a piede libero.

Completate le formalità di rito, l’uomo agli arresti domiciliari a Penne è stato trasferito in carcere a Pescara.

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Teramo

Detenuto evaso a Teramo, forse aiutato dall’esterno con un drone

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FP CGIL Polizia Penitenziaria: «la Polizia Penitenziaria è costretta a lavorare con ritardo tecnologico. Serve maggior attenzione da parte del governo».

TERAMO – «Si sospetta l’aiuto di un drone per la consegna di strumenti utili con i quali in detenuto albanese ha effettuato l’evasione in nottata dal carcere di Teramo. La scoperta della fuga solo questa mattina». Con queste parole Gino Ciampa di FP CGIL Polizia Penitenziaria per l’Abruzzo, ha reso noto che un detenuto è evaso dal carcere di Teramo la notte scorsa, martedì 25 settembre.

Secondo quanto si apprende, ma è ancora tutto da verificare, potrebbe aver ricevuto alcuni attrezzi dall’esterno, forse recapitati da un drone, con i quali avrebbe compiuto l’evasione: «In questo momento sono al vaglio le registrazioni di tutte le telecamere del penitenziario di Teramo per cercare di comprendere l’esatta dinamica dell’evasione messa in atto dal detenuto albanese, ristretto per reati comuni, che questa notte è evaso dal penitenziario. Dalle prime analisi, potrebbe essere stata fondamentale la consegna di strumenti con un drone».

Mirko Manna, di FP CGIL Polizia Penitenziaria Nazionale, commenta: «Se fosse confermata la versione che vede l’utilizzo di un drone per l’evasione di questa notte, ci troveremmo di fronte ancora una volta alla prova evidente del ritardo tecnologico con cui la Polizia Penitenziaria è costretta a lavorare per garantire la sicurezza delle carceri italiane. Il mix devastante di carenza di personale e mancato adeguamento delle tecnologie, sta creando un confronto impari tra chi ha commesso reati e la Polizia Penitenziaria che ha il compito di garantire l’espiazione della pene più gravi nelle carceri».

«Il ritardo – conclude Manna – non è solo tecnologico, ma anche di attenzioni da parte del Governo che continua a propagandare miglioramenti citando l’acquisto per la Polizia Penitenziaria di manganelli, scudi e guanti antitaglio, mentre armi, droga e strumenti per evasioni arrivano con i droni».

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