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Abruzzo

Il mito d’Achille a fondamento dell’identità teatina di Chieti: al via il Festival Achilliano

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CHIETI – Negli ultimi anni, nell’opinione pubblica regionale è stata messa in discussione la rilevanza storica del mito fondante la città di Chieti, fondata secondo tradizione dall’eroe omerico Achille o dai suoi uomini, i Mirmidoni, in onore della Ninfa Teti, madre del Pelide.Ovviamente, appare scontato che la fondazione da parte di Achille sia solo un mito e che come tale, benché abbia un fondo di verità, appartiene solo alla mitologia, alla leggenda.È cosa nota che, le tradizioni sovranazionali, nazionali e locali sono state costruite virtualmente dagli intellettuali nel corso dei secoli, non  a caso, ma con una certa logica, andando a selezionare quello che ritenevano più suggestivo per creare un sentimento comune di unità e un orgoglio di appartenenza nel Popolo. In Italia, ad esempio, a fianco all’identità nazionale che affonda le sue radici nella Romanitas, esistono migliaia di identità cittadine locali che sono giunte fino a noi dall’Età del Ferro, dall’epoca degli Italici, non a caso la Penisola, non solo è la culla dell’Impero Romano, ma è anche la terra dei tanti “campanili” e delle “Piccole Patrie”, come d’altronde la Grecia ellenistica, e proprio nel Meridione dello Stivale c’era la cosiddetta “Magna Grecia” (Sull’invenzione della tradizione, vedi E. Hobsbawm, Torino, Einaudi, 1987 – I edizione 1983).
Queste tradizioni cittadine locali, dunque, hanno una origine antichissima, ed esistevano ben prima dell’affermazione dell’Impero Romano e in questo ambito rientra anche quella dell’antica Teate Marrucinorum, capitale dei Marrucini, popolazione di stirpe osco – sabellica in lotta contro Roma nella Guerra Sociale. Il mito di Achille ha, sicuramente, un fondo di verità, poiché racconta l’unione tra le popolazioni indigene della Tuta Maruca che abitavano nella Maiella Centro – Orientale e le genti provenienti dal mare, dall’altra sponda dell’Adriatico e dal Mediterraneo Orientale, connubio che, tra l’altro,l ha dato vita alla nascita della città di Teate Marrucinorum.Ad esso sono molto affezionati i Teatini, a tal punto che l’ “Achille a Cavallo” è presente sul simbolo del Comune di Chieti, a differenza di altri miti ben più conosciuti e valorizzati, come quello romano di Enea e quello napoletano di Partenope.A tal proposito è nato un gruppo di amici, quello degli “Achilliani”, una sorta di comitato cittadino,  un centro studi permanente che si occupa della promozione e della valorizzazione del mito di Achille, ancora troppo poco conosciuto non solo a livello internazionale, ma anche italiano. Il gruppo, coordinato dal giornalista Ugo Iezzi, direttore della Gazzetta di Chieti, ha già proposto la messa in posa di un busto raffigurante il Pelide Achille, copia di quello sottratto in città secoli fa, e la realizzazione di una marea di iniziative, tra cui spicca il “Festival Achilliano”, una tre giorni di studi e divertimento con artisti e scrittori sulla mitologia greca alla Villa Comunale di Chieti.L’evento dovrebbe tenersi fra fine luglio, inizio agosto e il suo programma definitivo verrà presentato simbolicamente l’11 maggio prossimo, giorno di fondazione della città.Dunque, è evidente che la leggenda di Achille fondatore di Chieti non è verità storica, altrimenti non sarebbe un mito, ma esso fa indiscutibilmente parte dell’identità teatina, quindi attaccarlo e demolirlo, ha una precisa valenza culturale e politica, cioè quella di indebolire la memoria collettiva dei Teatini, per cancellare l’identità cittadina di Chieti e omologarla a quella degli altri centri limitrofi.È quindi, nostro compito tramandare alle giovani generazioni il mito e la storia di Chieti che come ha scritto lo storico Ludovico Gatto in un suo saggio è sempre risorta dalle ceneri come l’araba fenice, e in tal senso sono state scritte le mie opere: “Chieti Medievale” (2013), “Chieti e la Tarda Antichità” (2016), “Chieti e l’Araba Fenice” (2018).
Cristiano Vignali – Storico della Città di Chieti

Teramo

Chiuso un borsettificio a Corropoli: lavoratori in nero e clandestini

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Operazione dei Carabinieri della Stazione di Corropoli e dei colleghi del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Teramo.

TERAMO – Su 22 dipendenti, 9 erano in nero. Ed erano oltretutto irregolari sul suolo italiano. Ma oltre a queste, sono state anche altre le violazioni che i Carabinieri hanno riscontrato all’interno del borsettificio chiuso oggi a Corropoli.

Titolare del laboratorio, una cittadina cinese. I nove non potevano avere un regolare contratto di lavoro, in quanto clandestini nel Paese.

Nel borsettificio chiuso a Corropoli poi i militi hanno riscontrato diverse carenze igienico-sanitarie, nonché le inottemperanze alle normative sulla formazione dei lavoratori e sulla sicurezza.

L’attività è stata dunque oggetto di decreto di sospensione ed alla titolare sono state comminate delle sanzioni per circa 72 mila euro.

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Abruzzo

Truffe on-line sventate dalla Polizia Postale: vishing e smishing in aumento in Abruzzo

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I truffatori, attraverso SMS o telefonate che, apparentemente, provengono da banche ed istituti di credito, raggirano le vittime convincendole a fornire loro i dati o direttamente a fargli un bonifico, per prevenire un presunto attacco telematico.

L’AQUILA – Nelle ultime settimane in Abruzzo gli investigatori della Sezione Operativa della Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale dell’Aquila hanno sventato due tentate truffe on-line, provate mediante le tecniche dello smishing e del vishing.

La prima prevede l’invio di un SMS apparentemente inviato da un istituto di credito o da una banca, che avvisa l’utente di aver subito un tentativo di accesso non autorizzato nei propri conti. Didascalia e intestazione del messaggio replicano in tutto e per tutto quello della banca. Chi non si accorge del raggiro, viene indirizzato verso un sito clone, che presenta simboli, loghi e colori di quello dell’istituto di credito, nel quale le persone, credendo di mettere al sicuro i propri risparmi, forniscono ai truffatori tutti i dati sensibili e le chiavi per aprire i propri conti.

Il vishing è simile allo smishing, ma avviene tramite telefonata, ed anche questo è stato recentemente tentato in Abruzzo. Un presunto addetto della banca, segnalando sempre un tentativo di accesso, convince le persone ad effettuare un “bonifico sicuro”, per mettere al sicuro i soldi sotto attacco. Soldi che ovviamente sparirebbero.

Fortunatamente, la Polizia Postale è intervenuta prima che potessero andare a buon fine le due truffe tentate. In un caso le indagini sono partite dalla segnalazione di una persona, contatta da un sedicente “commissario Rizzo”, apparentemente appartenente proprio alla Sezione Operativa della Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale dell’Aquila. Durante la telefonata è caduta la linea e l’interlocutore, spaventato, ha chiamato la Polizia Postale chiedendo di essere rimesso in contatto con il presunto commissario. Da lì gli agenti, quelli veri, hanno sventato le due tentate truffe on-line.

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Teramo

Concorso per il posto da vice comandante della Polizia Locale ad Alba Adriatica, Siamo Alba: «doveva essere un interno»

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La lista d’opposizione in Consiglio Comunale ad Alba Adriatica critica la decisione di scegliere tramite concorso pubblico il prossimo vice comandante della Polizia Locale, escludendo di fatto il personale interno: «Casciotti ha dimostrato irriconoscenza». Critiche anche al Comandante Daniela D’Ambrosio.

TERAMO – «La procedura che è stata scelta, la mobilità volontaria fra Enti, esclude a priori la possibilità di partecipare alla selezione a personale interno al Comando in possesso di titoli, capacità, professionalità e cosa ancora più importante, esperienza acquisita sul campo». Siamo Alba critica la procedura scelta dall’Amministrazione per assegnare il posto da vice comandante della Polizia Locale di Alba Adriatica, che sarà assegnato tramite concorso pubblico.

Secondo i rappresentanti della lista, sarebbe stato più opportuno premiare l’esperienza e la competenza degli attuali membri del corpo, scegliendo tra loro il nuove vice Comandante. «Non stupisce che la Sindaca Casciotti ed il suo esecutivo facciano scelte discutibili sul personale, a volte anche ‘ad personam’, ma ciò che lascia più basiti è il silenzio assordante del Comandante della Polizia Locale che, condividendo tale scelta, decreta in prima persona l’assenza di personale all’interno del Corpo, formato e idoneo a ricoprire tale ruolo. E siccome sappiamo bene che non è così, resta incomprensibile come il Comandante della Polizia Locale Daniela D’Ambrosio possa tacitamente accettare una scelta del genere. Rimane solo da pensare che Ella stessa ne sia la regista se non complice, ragion per cui la invitiamo a far sentire la propria voce prendendo le distanze da tale scelta, sarebbe anche ora una volta tanto, per difendere quel personale che nel corso degli anni ha dato lustro al Corpo di Polizia Locale di Alba Adriatica, dimostrando preparazione, coraggio ed attitudine in situazioni delicate, così da ottenere fiducia ed attestati di stima dalle altre Forze di Polizia e dagli Organi superiori».

«Considerato che per la copertura in organico di altre figure professionali è stata scelta la
procedura del concorso pubblico oppure in alternativa l’attingimento da graduatorie di altri
Enti – conclude la nota – la Sindaca Casciotti, l’Assessore al Personale Pulcini e la Comandante della Polizia Locale D’Ambrosio spieghino perché solo per il posto di Vice Comandante abbiano deciso di ricorrere all’unica procedura che non consente di poter concorrere al personale interno in possesso di requisiti, senza nemmeno considerare che addirittura alcuni di loro sono idonei in graduatorie per Comandante della Polizia Provinciale oppure di altri Comuni. L’amministrazione Casciotti scorge sempre il cammino migliore da seguire, ma sceglie di percorrere solo quello a cui è abituata».


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