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Macerata

Perugia-Matelica: il commento della DG Roberta Nocelli

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MATELICA – “Mentre gli altri per mettersi seduti sulle panchine negli stadi importanti si organizzano con gli amici e entrano con le visite guidate. Io no, sono fortunata!” ha commentato la DG Nocelli attraverso un post sui suoi social a corredo di una foto che la ritraeva sulla panchina del Renato Curi, da dove ieri sera per la prima volta ha seguito i biancorossi.

“Morale – ha proseguito la DG – squadra tosta il Perugia, hanno giocato per novanta minuti come un tamburo battente. Dura stare dietro a gente che non ti lascia mai un secondo. Il risultato che ci portiamo a casa ci fa riflettere sui sacrifici che si fanno durante gli allenamenti e sul fatto che non si deve dare mai nulla per scontato. C’è un tempo per sentirsi campioni o eroi, ma soprattutto ogni maledetta domenica tutto va dimostrato. Un paio o più occasioni per accorciare le abbiamo avute, ma purtroppo non siamo stati lucidi. Questo non significa che segnare l’1-1 o il 2-1 ci avrebbe portato ad un pareggio definitivo o ad un ribaltamento, ma si sa, nel calcio tutto può succedere, bisogna spaccarsi il cuore. Ognuno di noi ha i propri sogni, i propri obiettivi ed anche la giusta dose di ambizione. Come dice il saggio ‘Dietro ogni risultato impossibile c’è un sogno che è stato ritenuto possibile”.

“Inizia l’ultima settimana – ha concluso la DG –  di questa regular season del Campionato di Lega Pro. Trentotto partite ci sono sembrate poche e allora cercheremo di conquistarci la migliore posizione in griglia per i playoff.  I cavalli migliori si vedono all’arrivo, non bisogna avere solo le famose qualità del singolo giocatore, per essere riconosciuti come società vincenti, sono necessari tantissimi altri fattori. Diffido sempre dei venditori di fumo,  che sanno fare tutto bene in tutte le cose e che non sbagliano mai. UMILTÀ deve essere la parola d’ordine insieme al rispetto verso tutti gli avversari. Poi il calcio è bello per questo, perché è fatto di persone con pregi e difetti, non è una macchina perfetta, dove mantenere certi equilibri significa avere una linea di pensiero condivisa che poi diventa forza. Prima di dire che siamo diventati qualcuno o qualcosa, lasciamo agli altri la capacità di lettura della nostra valenza. Anche voi sapete fare tutto, siete sempre i migliori, non sbagliate mai e se cadete è sempre colpa di qualcun altro? Io ho sbagliato tantissimo in vita mia, ma non ho mai mollato”.

Roberta Nocelli

DG Matelica Calcio


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Fermo

Civitanova Marche, arrestato per tentata estorsione ex boss pugliese

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Salvatore Annacondia, detto “manomozza” per un incidente di pesca in seguito al quale ha perso un arto, è stato arrestato dalla Polizia, che si è presentata all’appuntamento con l’imprenditore fermano vittima della tentata estorsione.

FERMO – Salvatore “manomozza” Annacondia torna in carcere. Il sessantasettenne con un passato da boss della malavita organizzata in Puglia prima, e da collaboratore di giustizia poi, è stato arrestato per tentata estorsione nei confronti di un imprenditore fermano.

Annacondia risiede a Civitanova Marche, dopo un periodo trascorso a Porto San Giorgio. Considerato un esponente di spicco della microcriminalità pugliese per tutti gli anni ’80, nel 1991 si è pentito ed ha confessato di essere responsabile di 72 omicidi. Si era rifatto una vita nelle Marche, con una nuova identità, dove lavorava nel settore della ristorazione.

Sulle indagini al momento trapela poco. Si pensa che l’imprenditore che ha denunciato Annacondia possa non essere l’unica vittima delle estorsioni, ma gli iqnuirenti mantengono il più serrato riserbo.

All’imprenditore l’ex boss avrebbe chiesto migliaia di euro, minacciando di morte lui e la sua famiglia qualora non avesse accettato. La vittima della tentata estorsione ha finito di accettare, ma ha al contempo avvisato la polizia, la quale si è presentata all’appuntamento per la riscossione del denaro, tenutosi a Civitanova

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Macerata

Civitanova Marche, liquami dal tir che trasportava maiali morti per peste suina

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liquami maiali tir Civitanova marche
Foto d'archivio.

Il tir si è fermato a Civitanova Marche durante il trasporto delle carcasse, dove i maiali sono stati abbattuti per un focolaio di peste suina, ad un inceneritore di Latina. Al momento di darsi il cambio alla guida, i due autisti si sono accorti della perdita.

MACERATA – I cassoni non erano stati correttamente sigillati e da due rimorchi sono fuoriusciti liquami che si sono riversati a terra. Il tir, che si è fermato a Civitanova Marche, trasportava carcasse di maiali abbattuti per un focolaio di peste suina sviluppatosi in un allevamento del Nord Italia. Era diretto ad un inceneritore di Latina. Ieri sera, domenica 8 settembre, i due autisti si sono si sono accorti dello sversamento di liquami dai cassoni del tir al momento del cambio al volante ed hanno segnalato il fatto.

Sono scattate le procedure di bonifica ed i cassoni sono stati nuovamente sigillati per evitare ulteriori perdite e per permettere al mezzo di raggiungere l’inceneritore. Alle operazioni hanno preso parte i carabinieri, i vigili del fuoco, personale dell’Azienda sanitaria territoriale e l’Arpam.

Il trasferimento delle carcasse avviene dopo una procedura di abbattimento nell’area metropolitana di Milano a seguito dell’emersione di casi di peste suina in un allevamento. Per mettere in sicurezza i carichi a protezione della salute pubblica i vigili del fuoco sono intervenuti con attrezzature particolari e tute di protezione. 

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Ancona

Ancora intubato il ragazzo che ha cercato di uccidere i genitori a Gagliole

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Il giovane di 23 anni è piantonato all’ospedale di Ancona. Quando stara meglio sarà trasferito in carcere con l’accusa di tentato omicidio. In base alle testimonianze, il ragazzo si stava tagliando, in casa a Gagliole, quando i genitori sono intervenuti per fermarlo e lui ha reagito con violenza.

ANCONA – E’ ancora sedato e non può respirare autonomamente il ragazzo di 23 anni di Gagliole, nel maceratese, accusato del tentato omicidio dei genitori. Dopo essersi inferto alcune ferite, ai polsi ed alla trachea, si è scagliato contro il padre e la madre, intervenuti per fermarlo. I genitori ora stanno meglio. La madre è quella che ha riportato le conseguenze minori. Il padre invece è stato sottoposto ad un delicato intervento e sebbene sia ancora in prognosi riservata, non sarebbe in pericolo di vita.

In base a quanto trapelato fino ad ora, il ragazzo si stava tagliando, quando i genitori hanno cercato di fermarlo. E lui ha reagito con violenza. Il tentato omicidio è avvenuto lo scorso venerdì 6 settembre, a Gagliole, comunità di 500 anime in provincia di Macerata. Quando i genitori lo hanno visto infliggersi quei tagli con un coltello da cucina, hanno cercato di fermarlo. E lui ha rivolto l’arma contro di loro.

«Urlava in modo disperato, sovrumano, mai sentita una cosa simile» hanno affermato i vicini, come riporta Il Resto del Carlino, i quali hanno chiamato i soccorsi. Il giovane, ancora in prognosi riservata, si trova in stato d’arresto per tentato omicidio aggravato dal vincolo di parentela.

Proseguono le indagini per capire cosa abbia potuto spingere il ragazzo ad agire così. Descritto come una persona mite ed educata, non aveva mai mostrato segnali di squilibrio o pericolosità. Durante quei momenti si sarebbe inferto dapprima alcuni tagli, per poi colpire ripetutamente la madre in vari punti del corpo, fortunatamente solo a livello superficiale, ed il padre al torace e all’addome, molto più in profondità, prima di portarsi la lama al collo.

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