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Abruzzo

Cinque anni fa il terribile sisma di Amatrice che sconvolse il centro Italia

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AMATRICE – Alle 3:36 del 24 agosto 2016 una scossa di terremoto di magnitudo 6.0 devasta i Comuni di Amatrice, Accumoli (Rieti) e Arquata del Tronto (Ascoli Piceno). E’ l’inizio di quella che l’Ingv definirà la sequenza sismica Amatrice-Norcia-Visso. L’epicentro è tra Accumoli e Arquata del Tronto, due Comuni distanti pochi km tra Lazio e Marche. Viene praticamente rasa al suolo Pescara del Tronto, frazione di Arquata. Sotto le macerie restano 299 vittime: 237 ad Amatrice, 51 ad Arquata (quasi tutte nella frazione di Pescara) e 11 a Accumoli.

Non finisce qui: ad ottobre due scosse con epicentro tra i Comuni di Visso, Ussita e Castelsantangelo sul Nera (Macerata), devastano l’area dell’Appennino umbro-marchigiano: la prima alle 19:11 con magnitudo 5.4 e la seconda alle 21:18 con magnitudo 5.9. Ci sono danni e crolli anche nelle località circostanti. A Camerino un campanile si abbatte su una casa: al momento del crollo non c’è nessuno, gli occupanti erano usciti dopo la prima scossa. Alle 7:40 di domenica 30 ottobre, una scossa di magnitudo 6.5, la più forte registrata in Italia dopo il terremoto in Irpinia, con epicentro tra Norcia, Preci (Perugia) e Castelsantangelo sul Nera (Macerata), fa crollare la basilica di San Benedetto a Norcia, distrugge la frazione di Castelluccio di Norcia e fa peggiorare i danni segnalati in tutta l’area sino ad Arquata del Tronto e Amatrice

Quattro scosse, a gennaio 2017, fanno tremare la terra in Abruzzo, in provincia dell’Aquila: la prima alle 10:25 di magnitudo 5.1 con epicentro a Montereale; la seconda di magnitudo 5.5 alle 11:14 con epicentro a Capitignano; la terza alle 11:25 di 5.4 con epicentro a Pizzoli; la quarta di magnitudo 5.0 alle 14:33 con epicentro a Cagnano Amiterno. Ci sono altri danni e crolli, compreso quello del campanile della chiesa di Sant’Agostino a Amatrice: ci sono state abbondanti nevicate e una persona muore nel crollo di una stalla. Alle 17:40 una valanga si abbatte sull’Hotel Rigopiano a Farindola (Pescara), dove restano intrappolate 40 persone: 11 i sopravvissuti, 29 le vittime.

Questi gli eventi che 5 anni fa hanno sconvolto il cuore d’Italia, che ancora oggi fatica a tornare a battere.

Oggi, al suono della tromba suonata da un carabiniere che ha intonato il Silenzio, il premier Mario Draghi ha deposto una corona d’alloro al monumento delle vittime del terremoto di Amatrice, nel parco don Minozzi della cittadina laziale. 

“Se oggi sono qui è perché lo Stato vi è vicino. In passato è stato lento ma adesso la situazione è diversa: i lavori di ricostruzione stanno procedendo più velocemente. Sono oggi qui a portarvi fiducia e l’impegno del Governo”. L’ha detto il presidente del Consiglio, Mario Draghi incontrando una delegazione di familiari delle vittime del terremoto di Amatrice, nel quinto anniversario. Come riporta l’Ansa, lo riferisce una nota di Palazzo Chigi, aggiungendo che il premier ha ascoltato con grande attenzione e partecipazione le parole dei familiari delle vittime. 

A seguire la cerimonia anche rappresentanti delle istituzioni tra cui il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio. Sono cominciate così le cerimonie per il quinto anniversario del sisma che ha travolto anche i paesini di Accumuli, in provincia di Rieti come Amatrice, e di Arquata sul Tronto (Ascoli Piceno).Il premier, insieme alle altre autorità, ha partecipato alla messa celebrata dal vescovo di Rieti, monsignor Domenico Pompili, nel campo sportivo vicino. 

Teramo

Atri, le Elezioni Comunali sono valide: il Tar ha respinto il ricorso di Alleanza Civica

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La lista si era opposta al risultato degli scrutini, dal quale era emerso uno scarto di appena 11 voti. Elezioni valide dunque ad Atri secondo il Tar dell’Abruzzo, che ha respinto il ricorso avanzato da Alleanza Civica.

PESCARA – Le schede sono state ricontate, gli scrutini sono validi ed il sindaco è stato eletto democraticamente e legittimamente. Il Tar dell’Abruzzo ha respinto il ricorso avanzato dalla lista Alleanza Civica di Atri, che chiedeva l’annullamento delle Elezioni Comunali del 14 e 15 maggio scorsi. Il motivo che ha spinto la lista ad impugnare il risultato elettorale è lo scarto di voti tra le prime due liste, quantomeno esiguo: appena 11 voti su 6.300 elettori.

«Oggi prendiamo atto con il massimo rispetto del rigetto da parte del TAR Abruzzo del ricorso da noi presentato» commenta con una nota stampa Alleanza Civica. «Questo margine così esiguo ha legittimamente sollevato interrogativi e preoccupazioni tra i cittadini. Abbiamo pertanto ritenuto doveroso sottoporre il materiale elettorale e gli esiti delle operazioni di voto a un’attenta verifica condotta da professionisti competenti».

Secondo i rappresentanti della lista «sono emerse alcune rilevanti incongruenze e importanti vizi, che ci hanno spinto a intervenire affinché si facesse piena chiarezza sull’esito elettorale. Il Tribunale Amministrativo Regionale ha, tuttavia, deciso di non accogliere il nostro ricorso, una decisione che rispettiamo, pur mantenendo il diritto di valutare ulteriori azioni legali che possano essere ritenute necessarie per il bene della nostra comunità».

La lista dunque accetta il risultato, pur riservandosi la possibilità di percorrere altre strade e continuando a nutrire qualche dubbio: «Rispettiamo il pronunciamento della magistratura e il verdetto finale delle urne. Ciò detto, è fondamentale comprendere che il rigetto del nostro ricorso non può cancellare i fatti che sono emersi durante l’esame del materiale elettorale, né la condotta tenuta dalla maggioranza che governa la città e dall’ente comunale in risposta al nostro ricorso. Riteniamo che tali avvenimenti debbano essere ulteriormente analizzati sia dal punto di vista giuridico, sia da quello politico e portati a conoscenza della popolazione attraverso un percorso di informazione e partecipazione collettiva da attuarsi nel prosieguo, un percorso che mira a garantire la massima trasparenza e responsabilità nei confronti dei cittadini di Atri».

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Pescara

Cominciati i lavori di ristrutturazione del Presidio Ospedaliero di Penne

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iniziati i lavori di ristrutturazione nel presidio ospedaliero di penne

La consegna dei lavori al “San Massimo” di Penne è stata effettuata oggi: importo pari ad oltre 16 milioni di euro.

PESCARA – I lavori di ristrutturazione del Presidio Ospedaliero “San Massimo” di Penne sono cominciati oggi, giovedì 21 settembre, in seguito alla consegna dei lavori. La Direzione Strategica Aziendale ha spiegato che l’intervento è stato pensato nell’ottica di implementare la «razionalizzazione e l’umanizzazione degli spazi Aziendali, con l’intento di migliorare la qualità di vita dei pazienti e degli operatori attraverso la realizzazione di ambienti confortevoli».

Le Unità Operative e i Servizi del Presidio Ospedaliero “San Massimo” di Penne interessati dai lavori di ristrutturazione sono: Farmacia Ospedaliera, Laboratorio di Analisi, Lungodegenza, Blocco Operatorio, Chirurgia Generale, Ginecologia e Interruzione Volontaria di Gravidanza (IGV), Otorino – Laringoiatria, Day Surgery, Artroscopia – Traumatologia.

L’investimento complessivo è pari a 16.235.375,82 euro. «Gli interventi hanno come obiettivi il miglioramento del confort dei pazienti durante l’erogazione delle prestazioni sanitarie, una organizzazione razionale ed efficiente degli spazi e l’incremento dei livelli di sicurezza nelle attività assistenziali. Pertanto gli spazi sono stati progettati e saranno organizzati tenendo conto dei bisogni dei pazienti e dei loro familiari / accompagnatori e consentendo una fruizione migliore degli spazi da parte dell’utenza e del personale sanitario».

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Chieti

Il generale Vannacci presenta il suo libro a Canosa Sannita, le sigle Lgbtqia+ chiedono la sospensione

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generale vannacci fuori dal coro rete 4

Il collettivo Zona Fucsia, insieme ad altre realtà associative, sindacali e politiche, si dissocia dalla presentazione del libro “Il mondo al contrario” del generale Vannacci a Canosa Sannita, in programma per il prossimo 14 ottobre.

CHETI – Il libro “Il mondo al contrario” del generale Roberto Vannacci ha sollevato un vespaio di polemiche ed ha portato alla destituzione del generale stesso dal ruolo di guida dell’Istituto geografico militare. Ha però infranto anche ogni record di vendita per quanto riguarda un’autopubblicazione ed ha portato l’autore a presentare la sua opera in molte piazze. In diverse tappe del tour promozionale però, si sono levati voci di protesta e di indignazione. Non fa eccezione Canosa Sannita, in cui la presentazione del libro del generale Vannacci è in programma per il prossimo 14 ottobre e dove il collettivo Zona Fucsia ha chiesto all’amministrazione comunale di sospendere l’evento.

La richiesta del collettivo ha raccolto l’adesione di diverse sigle associative, politiche e sindacali, ma anche di singoli esponenti politici: Presenza Femminista, Mazì- Arcigay Pescara, Patate Bollenti, Abruzzo Pride, Anpi Comitato Provinciale Pescara, Arci Comitato provinciale di Chieti, CGIL Chieti, Belle Ciao Chieti, La Formica Viola, PAS – Partecipazione Attiva studentesca, LAS – Libera Associazione studentesca, Sinistra Italiana Pescara, Sinistra Italiana Abruzzo, Partito Democratico Provincia Chieti, Circolo PD G. di Vittorio, Giovani Democratici Provincia Chieti, Giovani Democratici Provincia Pescara, Giovani Democratici Abruzzo, Coalizione Civica Pescara, Partito della Rifondazione Comunista Pescara, Partito della Rifondazione Comunista Abruzzo, Giovanni Di Iacovo – Consigliere Comunale Pescara, Okay!, Oltre il Ponte A.T.S. Unite si può (Centri Antiviolenza di Ortona “Non sei Sola” e “Donn.è”), Dafne ETS. Oltre a queste si attendono altre adesioni.

Queste le ragioni espresse dal Collettivo Zona Fucsia: «Le ragioni della richiesta riguardano i contenuti del libro inaccettabili e offensivi che vanno a discapito delle minoranze discriminate e appartenenti alle categorie più vulnerabili. Il generale Roberto Vannacci, celebre per il suo libro “Il Mondo al contrario”, in cui esprime opinioni contro persone Lgbtqia+, il mondo del femminismo e migranti è espressione del peggior populismo e qualunquismo del nostro Paese. Il suo lavoro, oltre a contenere un numero ampio di refusi ed errori grammaticali, è veicolo dei più violenti e futili stereotipi, nocivi per una società progressista e che aspira a garantire i diritti per tutte e per tutti».


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