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Abruzzo

Teramo – Giornate FAI d’Autunno. Alla scoperta delle sorgenti del Ruzzo

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TERAMO – Il 16 e 17 ottobre tornano le Giornate FAI d’Autunno del Fondo per l’Ambiente Italiano, la più importante manifestazione di piazza dedicata al nostro patrimonio. Con energia, coraggio e voglia di condividere, la Delegazione FAI di Teramo ha scelto Isola del Gran Sasso, con i suoi preziosi tesori storici, artistici e naturalistici. Tra i molti siti che saranno aperti, un posto di rilievo è riservato all’apertura straordinaria delle sorgenti Acquatina e Mescatore, grazie alla preziosa collaborazione con Ruzzo Reti SpA.

La Presidente Ruzzo Reti SpA Alessia Cognitti ringrazia il FAI per questa bella iniziativa “che permetterà a tanti visitatori di conoscere luoghi incantevoli, ma inaccessibili, come le antiche sorgenti del Ruzzo. Sono certa che per i partecipanti sarà un’esperienza interessante e mi auguro molto formativa: vedere da dove proviene l’acqua che da sempre beviamo direttamente dal rubinetto di casa, è anche una buona occasione per educare la popolazione ad un uso più responsabile e consapevole dell’acqua, bene prezioso ma purtroppo limitato”.

Due giornate, dunque, dedicate anche alla conoscenza del nostro sistema idrico e alla storia dell’acquedotto del Ruzzo, fortemente legata alla figura dell’ingegnere Alfonso De Albentiis che, poco più di un secolo fa, si fece promotore di un’iniziativa ambiziosa ed al tempo stesso molto difficile da attuare: costruire un acquedotto per portare l’acqua a Teramo e nel resto della provincia. Si cominciò a pensare alla possibile captazione delle sorgenti del Ruzzo e con la collaborazione di Giovanni Bona, suo assistente e socio, Alfonso De Albentiis elaborò un primo studio di massima che prese poi veste formale nel 1912, quando il suo progetto per la costruzione di un acquedotto fu favorevolmente accolto da un primo nucleo di Comuni che aderì, l’8 giugno 1912, alla costituzione del Consorzio per l’acquedotto del Ruzzo.
Saranno proprio i punti di captazione ad essere oggetto della visita straordinaria, nel pieno rispetto delle norme igienico-sanitarie.

“Siamo onorati che la Ruzzo Reti abbia deciso di aderire con slancio e disponibilità alle Giornate FAI d’Autunno – dichiara Pietro Costantini, Capo Delegazione FAI di Teramo- concedendo, a tutti coloro che si prenoteranno, di poter accedere a luoghi altrimenti inaccessibili. Grazie a questa collaborazione abbiamo la possibilità di puntare nuovamente i riflettori sul tema dell’acqua, risorsa essenziale per l’umanità che sostiene la prosperità economica e sociale ed è indispensabile per gli ecosistemi naturali.”

Il FAI, già da qualche anno, con la campagna #salvalacqua denuncia come il nostro modello di utilizzo è ancora impostato sull’abbondanza: un modello intensivo di sfruttamento. E’ necessario e urgente, dunque, passare dall’emergenza allo sviluppo di una strategia basata sull’efficienza dell’uso della risorsa. Queste giornate, organizzate dalla Delegazione FAI di Teramo, rappresentano un’occasione per sensibilizzare e riflettere su una tematica cosi importante.

Teramo

Finisce in carcere l’uomo al quale era stato sequestrato un arsenale a Silvi Marina

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arsenale in casa silvi marina

I Carabinieri la settimana scorsa sono intervenuti presso l’abitazione di un uomo a Silvi Marina in seguito alla denuncia per minacce presentata dall’ex convivente: in casa i militari gli hanno trovato un vero e proprio arsenale.

TERAMO – L’uomo, a cui la scorsa settimana è stato sequestrato un arsenale custodito in casa a Silvi Marina, era stato precedentemente affidato in prova ai Servizi Sociali per reati legati agli stupefacenti. Tuttavia, a seguito della segnalazione dei Carabinieri, l’Autorità Giudiziaria di Pescara ha revocato tale misura, disponendo l’immediata carcerazione dell’uomo.

arsenale in casa silvi marina  2

I Carabinieri sono arrivati nel suo appartamento, lo scorso 4 ottobre, in seguito ad una denuncia per minacce presentata dall’ex convivente. Qui custodiva una pistola a tamburo di grosso calibro con regolare matricola ma non denunciata, sette armi bianche, una replica di un fucile da caccia e 2 pistole da “soft air” con munizionamento prive del tappo rosso. L’arsenale trovato in casa a Silvi Marina è stato posto sotto sequestro.

L’uomo era stato denunciato per detenzione abusiva di armi, ma la segnalazione di tale atto criminoso ha comportato la revoca dell’affidamento in prova ai servizi sociali e l’aperura delle porte del carcere.

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Teramo

Cucina storica e tradizione vitivinicola al Museo delle Armi di Martinsicuro

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Il Museo delle Armi Antiche di Martinsicuro ha registrato il tutto esaurito per la serata dedicata ai cuochi celebri delle Marche e dell’Abruzzo.

TERAMO – La scorsa domenica 6 ottobre, in tanti si sono presentati al Museo delle Armi di Martinsicuro per l’evento dedicato alla cucina storica ed alla tradizione gastronomica di Marche ed Abruzzo.

Mariano Pallottini, scrittore prolifico e ricercatore esperto in cucina storica delle corti barocche, durante la conferenza “Dalla cucina alla cantina: professioni, società e cultura nelle opere gastronomiche dal Cinquecento al Settecento di autori marchigiani” ha deliziato il pubblico raccontando di personaggi straordinari e delle loro ricette eccezionali.

Roberto Ferretti ha proseguito parlando di turismo relazionale, illustrando il suo progetto pluriennale “Le Marche in valigia”, che accoglie turisti da tutto il mondo nei caratteristici borghi marchigiani.

La serata dedicata ai vini ed alla cucina storica al Museo delle Armi di Martinsicuro è stata arricchita da un intermezzo musicale dei lirici Eleonora Drudi De Berardinis, soprano, e Joshua Bertollini, tenore di Seattle (USA), vestiti in abiti d’epoca. I due, accompagnati dalla pianista Sara Torquati, sono allievi del Conservatorio Statale di Musica G.B. Pergolesi di Fermo e hanno intrattenuto il pubblico con la loro performance.

L’evento si è concluso con l’intervento dell’enologo Enrico Caponi, responsabile della Cantina petritolese Caponi & Marsili, che ha raccontato la genesi della sua impresa e presentato le sue creazioni vinicole. Al termine dell’evento, i partecipanti hanno avuto l’opportunità di assaggiare i vini prodotti da Caponi durante il consueto conviviale.

Per gli appassionati di letteratura e musica, segnaliamo che sabato 12 ottobre alle 21:00 si terrà un’intervista con la nota scrittrice martinsicurese di romanzi erotici, Antonella Eagl, curata da Fabio Carlini, con l’accompagnamento musicale della fisarmonica di Maurizio di Romagna. La serata sarà presentata da Leonardo Carapucci. Domenica 13 ottobre invece, alle 18:00, avrà luogo la presentazione del libro “L’Urlo degli Innocenti” di Fabio Carlini, edito da Artemia Nova, seguita da un concerto del giovane pianista elpidiense Lorenzo Revel che eseguirà un repertorio di musiche di Liszt.

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Chieti

«Il Guerriero di Capestrano è un falso», la tesi di un regista pescarese

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Alessio Consorte afferma di aver avuto accesso ad un documento che dimostrerebbe che il Guerriero di Capestrano, simbolo regionale, sarebbe in realtà un falso creato ad hoc. Ha anche chiesto di poter analizzare il manufatto a sue spese, ma finora tale richiesta non è stata soddisfatta.

CHIETI – Il Guerriero di Capestrano, il manufatto esposto al Museo Archeologico Nazionale d’Abruzzo di Chieti raffigurante «un guerriero dell’antico popolo italico dei Vestini, datata al VI secolo a.c» rinvenuto nel 1934, potrebbe essere un falso creato ad hoc. E’ quanto sostiene Alessio Consorte, regista pescarese che a riguardo ha girato un documentario intotlato “Il Guerriero mi Pare Strano”, che ha provocato anche una diatriba con la Regione.

La vicenda ha avuto inizio nel 2022, quando Consorte ha dichiarato di «aver avuto modo di prendere visione di una lettera pubblicata da un archeologo del Vaticano, padre Antonio Ferrua, che riporta la notizia circa la falsità del Guerriero di Capestrano, il quale sarebbe stato fabbricato ad hoc da un antiquario». Nello stesso anno, il Guerriero entra nello stemma e nel gonfalone della Regione, in seguito all’approvazione di una legge secondo la quale l’opera «valorizza la storia e la cultura regionali, costituendo la sintesi delle culture imperanti nel territorio della Regione Abruzzo».

Lo scorso anno, ad ottobre, Consorte ha chiestodi effettuare l’esame non invasivo XRF cioè la fluorescenza dei raggi X, «da effettuarsi a sue spese e a cura di una ditta specializzata». La richiesta non è stata accolta perché, ha spiegato il Ministero, tali esami erano già stati condotti. Il regista ha chiesto allora di poter prendere visione dei referti. Anche in questo caso non è stato accontentato.

Proseguendo la sua battaglia, Consorte si +è rivolto al Tar, che gli ha dato ragione: «il Ministero della Cultura deve rilasciare al ricorrente copia delle risultanze dell’esame XRF già effettuato sui manufatti in questione, nel termine di 30 giorni dalla notifica o comunicazione della presente sentenza». La Soprintendenza, per conto del Ministero, ha fornito la documentazione, che però, secondo il filmmaker, «non corrisponde a quella di cui il Tar ha ordinato l’esibizione». Da qui una nuova richiesta, sempre al Tar: «un commissario ad acta, al fine di far rispettare la sentenza e ottenere finalmente le prove richieste che il ministero ha dichiarato di possedere».

Sulla vicenda si è espresso anche il Presidente di Regione Abruzzo, Marco Marsilio, che a Chieti lo scorso 28 settembre, in occasione delle Giornate europee del Patrimonio 2024, ha affermato: «Sono stupito di quanto leggo sulle cronache locali secondo cui qualcuno sostiene che il ministero nasconderebbe addirittura le prove dell’autenticità del Guerriero o non vorrebbe mostrarle. Ritengo davvero molto curioso che qualcuno nel ‘34 potesse aver realizzato un monumento, una statua di quelle dimensioni, di quello stile, di quell’altezza, l’abbia sepolta a Capestrano chissà perché e poi l’abbia tirata fuori inscenando la sceneggiata di un falso ritrovamento. Ovviamente, non sono un archeologo, ma penso che la caratura scientifica, accademica e professionale di chi ha curato e continua tuttora a curare tutti gli aspetti legati ai ritrovamenti archeologici – ha proseguito – ci possa fornire ampie garanzie sull’autenticità di quest’opera e sul fatto che sia giusto assumerla come elemento identificante della nostra regione».

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