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Chieti

Rapina in una villa: il proprietario viene malmenato dai ladri

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carabinieri arresto tentato omicidio femminicidio arresti domiciliari

I ladri incontrano il propretario della villa e lo prendono a schiaffi.

MOZZAGROGNA – L’episodio della rapina in una villa è accaduto ieri, Mercoledì 22 Dicembre, intorno alle ore 17:00 a Mozzagrogna. Gianni La Morgia, conosciuto come ex allenatore di calcio, era giunto a casa dopo essere uscito per delle compere.

Era solo, la moglie Licia Romagnoli, ex sindaco, era altrove. La Morgia, mentre saliva i gradini del suo appartamento si è imbattuto con i ladri. Con uno scambio di battute, gli autori della rapina in villa, lo hanno spintonato all’interno cercando la chiave della cassaforte.

I furfanti, già erano entrati rompendo una finestra, rovistando e mettendo a soqquadro la casa per cercare la chiave di quella cassaforte. La Morgia, non riuscendo a trovare la chiave, è stato preso a schiaffi. I banditi, con arnesi da scasso hanno rotto la cassaforte e rubato i gioielli di famiglia.

A quel punto i malviventi sono fuggiti con un bottino dal valore di un migliaio di euro. La Morgia, dopo l’accaduto ha allertato i carabinieri di Fossacesia e Ortona che stanno effettuando le indagini. Si cercano i ladri, gl autori della rapina in villa, con l’aiuto delle telecamere di sorveglianza.

Chieti

Trovato un corpo in mare, forse è il marittimo disperso al largo di Ortona

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Reparto Operativo Aeronavale Guardia di Finanza di Ancona
Immagine d'archivio.

Nelle acque pugliesi è stato trovato un corpo senza vita e si presume che possa essere quello del marittimo siriano disperso nel marzo scorso dalla nave ucraina che stava facendo rotta verso il porto di Ortona.

CHIETI – Al largo delle coste pugliesi, il mare ha restituito i resti di un uomo. Il corpo trovato senza vita in acqua, potrebbe essere quello del marittimo disperso al largo di Ortona il 30 marzo scorso, le cui ricerche non diedero esito positivo.

Verranno ora eseguiti tutti gli accertamenti del caso per stabilire con certezza la sua identità e dare un nome al copro trovato senza vita in mare. I genitori e la sorella del marittimo disperso sono stati contatti per eseguire il test del Dna.

Gli esami toglieranno ogni dubbio, ma tutto lascia pensare che il corpo trovato in mare possa essere quello del marittimo siriano disperso al largo di Ortona. La notte tra il 29 e 30 marzo, è scomparso dalla nave ucraina Zeko Y, che dalle Isole Tremiti stava facendo rotta verso il porto abruzzese.

Le ricerche vennero attivate immediatamente e proseguirono per giorni senza sosta, senza portare purtroppo a nessun risultato concreto. Nei giorni scorsi le acque di Puglia hanno restituito ciò che si presume possa essere il suo feretro.

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Chieti

Ad Ortona un adesivo antisemita con la faccia di Anna Frank

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adesivo anna frank ortona

Sabato scorso all’uscita del casello di Ortona, sull’A14, gli ultras della squadra locale hanno affisso un adesivo antisemita che ritrae Anna Frank con la casacca del Chieti.

CHIETI – Sabato scorso, all’uscita dell’autostrada A14 di Ortona, qualcuno ha attacco un adesivo che raffigurava Anna Frank, per rivolgere offese antisemite ai tifosi avversari. Non è la prima volta che il volto sorridente della ragazzina simbolo della persecuzione nazista, viene impropriamente e disumanamente utilizzato tra le frange più estremiste delle curve per insulti a sfondo antisemita. L’episodio infatti ha già suscitato scalpore ed indignazione a Roma, dove gli ultras della Lazio disseminarono la capitale di foto che ritraevano Anna Frank con la divisa giallorossa.

Stessa cosa capitata ad Ortona sabato scorso, 27 maggio, quando, in concomitanza con la partita Ortona-Chieti, alcuni supporter della squadra locale hanno attaccato un adesivo che ritrae la piccola bambina deportata con la divisa nero verde e la scritta: «chietino ospite indesiderato».

L’episodio è stato segnalato sui social da alcuni tifosi neroverdi, che hanno poi provveduto a coprire l’adesivo antisemita e a segnale il fatto alla Digos.

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Chieti

Cinghiali a Fossacesia, il sindaco firma ordinanza per il prelievo degli ungulati

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allarme peste suina nelle Marche la Coldiretti chiede che vengano

CHIETI – Nei giorni scorsi diversi cittadini di Fossacesia hanno segnalato la presenza di alcuni cinghiali, nelle vie a ridosso del centro cittadino. In risposta, il Sindaco Enrico Di Giuseppeantonio ha emanato un’ordinanza con la quale chiede «l’urgente intervento della  Polizia Provinciale per intensificare il lavoro di controllo e prelievo a Fossacesia di cinghiali, la cui presenza è stata segnalata dai cittadini in alcuni zone del centro città».

«I sindaci in considerazione delle attuali norme in vigore, non possono fare molto – chiarisce Di Giuseppantonio – e per questa ragione sono necessari regolamenti chiari da parte del Parlamento su una situazione che è divenuta una vera e propria emergenza. I cinghiali rappresentano un grande pericolo per la circolazione stradale, per chi vive nei centri abitati e per l’agricoltura, con colture distrutte e conseguenti ripercussioni negative sull’economia del settore».

«Nella mia veste di vice presidente del Consiglio Nazionale dell’Associazione Nazionale Comuni d’Italia e quale coordinatore del Gruppo di Lavoro che si è occupato di fare proposte per le modifiche alla legge di vigilanza della fauna selvatica ed in particolare dell’emergenza cinghiali, ho preso parte all’audizione davanti alle Commissioni Sanità e Agricoltura del Senato per chiedere interventi immediati sulla gestione della fauna selvatica. In quella sede, tra l’altro abbiamo affrontato anche la questione peste suina, che oggi  si sta manifestando in alcune zone del Paese. Torno quindi a ribadire – conclude Di Giuseppantonio – che si entri al più presto nel merito per stabilire il controllo e la gestione della proliferazione degli ungulati, che non è più rinviabile».

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