JESI- «Il 2022 sarà l’anno in cui avremo la possibilità di intervenire non solo in ambito culturale, ma occupandoci anche delle reali esigenze e dei reali bisogni del territorio e dei cittadini». Con queste parole oggi il presidente del CDA della Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi, Ingegner Paolo Morosetti, affiancato in conferenza stampa dal segretario generale dottor Mauro Tarantino e dal consigliere dottor Agostino Valentini, ha presentato il programma della Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi per l’ anno appena iniziato, elencando i progetti che la fondazione CRJ intende sostenere nel 2022. La Fondazione ha deciso di devolvere importanti risorse economiche per iniziare a sopperire, o quanto meno ad alleviare, importanti e sentiti bisogni primari del territorio che, in questi ultimi due anni, sono stati enfatizzati dalla pandemia Covid-19.
Ferma restando la prosecuzione dell’attività culturale e artistica, nonché quella di supporto al recupero e al completo restauro di opere d’arte sette-ottocentesche, degradate ed abbandonate, presenti soprattutto nelle chiese e conventi dei piccoli centri del nostro territorio, le attività della Fondazione saranno incentrate su ben 8 progetti, ognuno adeguatamente finanziato con i fondi disponibili.
Il primo e forse più ambizioso progetto pone l’attenzione su una piaga sociale dai risvolti drammatici per il tessuto economico del paese, quello dei NEET (dalla sigla inglese Not in Education, Employment or Training): parliamo di giovani che abbandonano gli studi e che rifiutano anche l’opportunità di trovare un lavoro, rimanendo di fatto inattivi. Si stima che in Italia siano circa 2 milioni i giovani tra 15 e 29 anni in questa situazione e anche il nostro territorio sembra non esserne esente. Per cercare di aiutare questi ragazzi, favorendone un reinserimento attivo nella vita comunitaria, la Fondazione promuoverà un’opera di collaborazione tra associazioni, imprese e istituzioni che coinvolgerà 10 ragazzi da aiutare e sostenere. «In questo anno e mezzo di pandemia i giovani hanno pagato un prezzo altissimo», continua Morosetti. «L’emergenza sanitaria portata dal Covid-19 ha acuito tutta una serie di disagi che i nostri ragazzi già stavano vivendo. Il territorio della Fondazione non sfugge a questa urgenza e intende intervenire in modo molto significativo avendo individuato il contrasto a questo fenomeno come “bisogno primario del territorio”. Obiettivo generale del progetto è quello di provare a “recuperare” alcuni ragazzi NEET del nostro territorio, per ora per lo più Jesini, e quindi diminuire conseguentemente l’abbandono e la dispersione scolastica».
Il secondo progetto, è incentrato sul “contrasto alla povertà”. A gennaio uscirà un Bando pubblico dell’importo di 50.000 euro, con beneficiari enti assistenziali, finalizzato all’acquisto di prodotti di prima necessità (alimenti, vestiario, prodotti per l’igiene, materiale scolastico) e al pagamento di utenze (acqua, gas, luce). Anche qui le motivazioni del progetto sono legate al perdurare della crisi economica unitamente alle difficoltà create dalla diffusione della pandemia Covid-19, che ha moltiplicato la vulnerabilità della popolazione, allargando le fasce sociali più povere, che necessitano di sostegno e supporto. «Peraltro», sono ancora le parole del Presidente, «questa attività era già stata iniziata, con un intervento non programmato, nel dicembre 2021. Sono stati impegnati 20.000 euro, frutto di residui di bilancio immediatamente erogati, per il sostegno di 3 enti assistenziali, di comprovata serietà ed efficienza, che si occupano del “food” per le famiglie disagiate e di certo bisognose di supporto».
Grande importanza sarà data quest’anno, nell’ambito del terzo progetto menzionato, alla figura di Sergio Angeletti, medico, giornalista e apprezzato divulgatore scientifico che ha donato alla Fondazione oltre 3000 libri che hanno datazione variabile tra il 1500 e il 1900. Alcuni di questi libri sono stati classificati come “pezzi unici” dal sistema nazionale che ha riconosciuto cosi come non ve ne siano altri al mondo. «Durante il 2022 si procederà alla catalogazione dei libri e alla loro sistemazione e ciò», tiene a sottolineare il presidente Morosetti, «avrà un costo molto alto in termini organizzativi, ma molto basso in termini economici. Tutta la collezione è stata inventariata ed è prossimo l’inizio della sua catalogazione. Tutto ciò andrà ad arricchire e impreziosire la nostra biblioteca.»
Gli altri progetti della Fondazione, non meno importanti anche se affrontati con meno impegno economico – finanziario, saranno incentrati sui seguenti temi:
- Progetto RESTAURI, per cui verrà continuata l’attività di recupero del patrimonio artistico locale, con il restauro di quadri. Imminente l’uscita di un bando pubblico finanziato con l’importo di 20.000 euro;
- Premio UTOPIE DI BELLEZZA (2° edizione), un premio in memoria dell’eclettico e poliedrico Giuliano de Minicis, artista, grafico, pittore, fotografo, pubblicista e molto altro. Nel 2022 il premio avrà il tema della fotografia, amatissima da Giuliano, e sarà sempre riservato ai giovani, italiani e non, dai 18 ai 30 anni. Stesso monte premi del 2021 (3.000 € divisi in tre premi) e stesse modalità espositive.
- Collaborazione con il Comune di Senigallia nell’organizzazione di importanti mostre fotografiche. Attualmente è in corso la mostra fotografica di Julia Margharet Cameron, a Palazzo del Duca, e di Christopher Broadbent, a Palazzetto Baviera.
- Concessione SPAZIO ESPOSITIVO. Si prevede di continuare a mettere a disposizione, a titolo del tutto gratuito, due ampie sale del primo piano di palazzo Bisaccioni ad artisti, giovani e non, che vogliano promuoversi e ottenere visibilità per il loro lavoro.
- Collaborazione con Gallerie d’Italia, di Banca Intesa. Quest’ultimo progetto sfocerà, a fine 2022, nell’organizzazione di una grande mostra, a Palazzo Bisaccioni, con le opere della loro prestigiosa e copiosa collezione.
Un programma dunque molto denso quello allestito dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi per il 2022, che ha deciso di prestare particolare attenzione a progetti vicini alle realtà locali e alla cultura e all’arte in generale, ma con particolare riguardo a quelle del territorio.
Stefano Vignaroli