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Abruzzo

Iniziati i lavori per il ripristino delle scogliere esistenti a Martinsicuro e Villa Rosa

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MARTINSICURO – Hanno preso il via in questi giorni i lavori di ripristino delle scogliere esistenti a Martinsicuro e Villa Rosa. Questi interventi si sono resi necessari visto che le opere di difesa della costa già esistenti hanno subito, nel tempo, un assestamento e dei danneggiamenti che hanno provocato un approfondimento dei fondali, determinando correnti di reflusso che hanno provocato erosione dei sedimenti delle spiagge emerse e sommerse poste in prossimità delle opere stesse. 

Questi lavori di riparazione, risagomatura e ripristino dei pennelli e delle scogliere esistenti si stanno svolgendo “da mare”, mediante utilizzo di un apposito motopontone, e prevedono anche il posizionamento di circa 23.000 tonnellate di materiale lapideo su tutto il litorale comunale” spiegano il Sindaco di Martinsicuro Massimo Vagnoni e l’Assessore ai Lavori Pubblici Monica Persiani. “L’importo complessivo di questo progetto di 800.000 euro di cui 608.771,02 per i lavori. Secondo il cronoprogramma la fine di questi interventi è prevista per fine marzo”.

Grazie a queste operazioni puntiamo a dare una risposta concreta all’annoso problema dell’erosione della costache, su tutto il territorio comunale, ha creato e continua a creare enormi disagi, soprattutto a causa delle mareggiate” spiegano Vagnoni e Persiani. “L’obiettivo, come sempre, è quello di far trovare le nostre spiagge pronte ad accogliere turisti e i villeggianti in vista della prossima stagione estivaContestualmente stiamo spingendo affinché presto si mettano in campo azioni concrete per la realizzazione di nuove scogliere a Villa Rosa sud, previste all’interno del piano di difesa della costa”.

Teramo

Controlli antispaccio sulla costa teramana: tre arresti e sette denunce

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Un uomo è stato sorpreso a spacciare a Martinsicuro, mentre a Giulianova i Carabinieri hanno rintracciato un evaso dai domiciliari ed un uomo condannato per furto. Nella casa di un ragazzo sorpreso alla guida sotto l’effetto di stupefacenti, i militi hanno trovato una piantina di marijuana. Sei le patenti ritirate.

TERAMO – I Carabinieri delle compagnie di Alba Adriatica e Giulianova hanno eseguito controlli antispaccio in tutta la costa della provincia teramana, da Martinsicuro a Silvi Marina. Tre persone sono state arrestate, in due differenti operazioni, mentre altre sette sono state denunciate. Durante i controlli poi, i militi hanno sorpreso un uomo che aveva evaso gli arresti domiciliari e rintracciato un altro nei cui confronti è stata emessa un’ordinanza di carcerazione.

A Martinsicuro i Carabinieri hanno visto un uomo cedere una dosa di cocaina ad un ragazzo. Lo spacciatore è stato arrestato ed incarcerato, mentre il giovane è stato segnalato alla Prefettura in qualità di assuntore di sostanze stupefacenti.

A Roseto degli Abruzzi i militi hanno fermato per un controllo un’auto con a bordo un ragazzo. Il suo comportamento ha suggerito che potesse aver assunto qualche sostanza, pertanto i militari hanno deciso di fare una perquisizione domiciliare. Hanno in questo modo trovato una piantina di marijuana in infiorescenza, dal peso di circa 100 grammi, ed il materiale per confezionare le dosi una volta pronta.

Durante i controlli antispaccio sulla costa teramana poi, i Carabinieri hanno anche rintracciato un uomo sottoposto alla misura degli arresti domiciliari, che non hanno trovato in casa, a Giulianova, al momento del controllo. Si era recato in un bar, dove è stato arrestato. Sempre a Giulianova, un’altra persona è stata arrestata su disposizione del Tribunale di Teramo: deve scontare un anno per furto.

Altri sei soggetti poi, sono stati deferiti durante i controlli sulle strade, perché trovati alla guida con un tasso alcolemico superiore al consentito. A tutti loro è stata levata la patente.

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Pescara

Dai domiciliari al carcere per droga, a Penne: in casa aveva altro stupefacente

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I Carabinieri che sono andati a prenderlo hanno trovato nel suo appartamento altri 70 grammi di marijuana.

PESCARA – I Carabinieri della Stazione di Penne hanno dato esecuzione ad un’ordine di carcerazione emesso dal Tribunale di Civitavecchia nei confronti di un uomo di 43 anni già sottoposto alla misura degli arresti domiciliari e trasferito in carcere.

L’uomo, condotto nel penitenziario di Pescara, dovrà scontare una pena di un anno e quattro mesi di reclusione per reati collegati allo spaccio di sostanze stupefacenti commessi negli anni precedenti. Quando sono andati a prenderlo, i militati hanno trovato nella sua abitazione altro stupefacente, circa 70 grammi di marijuana che sono stati sequestrati. Per il possesso, l’uomo è stato denunciato a piede libero.

Completate le formalità di rito, l’uomo agli arresti domiciliari a Penne è stato trasferito in carcere a Pescara.

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Teramo

Detenuto evaso a Teramo, forse aiutato dall’esterno con un drone

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FP CGIL Polizia Penitenziaria: «la Polizia Penitenziaria è costretta a lavorare con ritardo tecnologico. Serve maggior attenzione da parte del governo».

TERAMO – «Si sospetta l’aiuto di un drone per la consegna di strumenti utili con i quali in detenuto albanese ha effettuato l’evasione in nottata dal carcere di Teramo. La scoperta della fuga solo questa mattina». Con queste parole Gino Ciampa di FP CGIL Polizia Penitenziaria per l’Abruzzo, ha reso noto che un detenuto è evaso dal carcere di Teramo la notte scorsa, martedì 25 settembre.

Secondo quanto si apprende, ma è ancora tutto da verificare, potrebbe aver ricevuto alcuni attrezzi dall’esterno, forse recapitati da un drone, con i quali avrebbe compiuto l’evasione: «In questo momento sono al vaglio le registrazioni di tutte le telecamere del penitenziario di Teramo per cercare di comprendere l’esatta dinamica dell’evasione messa in atto dal detenuto albanese, ristretto per reati comuni, che questa notte è evaso dal penitenziario. Dalle prime analisi, potrebbe essere stata fondamentale la consegna di strumenti con un drone».

Mirko Manna, di FP CGIL Polizia Penitenziaria Nazionale, commenta: «Se fosse confermata la versione che vede l’utilizzo di un drone per l’evasione di questa notte, ci troveremmo di fronte ancora una volta alla prova evidente del ritardo tecnologico con cui la Polizia Penitenziaria è costretta a lavorare per garantire la sicurezza delle carceri italiane. Il mix devastante di carenza di personale e mancato adeguamento delle tecnologie, sta creando un confronto impari tra chi ha commesso reati e la Polizia Penitenziaria che ha il compito di garantire l’espiazione della pene più gravi nelle carceri».

«Il ritardo – conclude Manna – non è solo tecnologico, ma anche di attenzioni da parte del Governo che continua a propagandare miglioramenti citando l’acquisto per la Polizia Penitenziaria di manganelli, scudi e guanti antitaglio, mentre armi, droga e strumenti per evasioni arrivano con i droni».

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