Con oltre 5000 seguaci su Facebook e migliaia di visualizzazioni ai suoi video, Francesco D’Alessandro da Francavilla al Mare (CH) è ormai uno dei food blogger più apprezzati d’Abruzzo. La sua pagina “Fatto e mangiato” porta avanti un format di cucina accessibile, accendendo i riflettori sulle persone con disabilità sempre fra il serio e il faceto.
Caro Francesco, non si scappa, qua la prima domanda è sempre la stessa: di chi si lu fije?
So’ lu fije di due grandi genitori che non mi hanno mai fatto mancare niente, escludendo la pistola condor a piombini e il motorino (per fortuna). Ringrazio il cielo per aver avuto loro.
Negli ultimi anni – grazie anche alla pagina – sei riuscito a rendere la tua disabilità una possibilità: come è nata l’idea di “Fatto e mangiato”?
L’idea è nata per caso, come le cose più belle. Ero al bar con degli amici e ad un certo punto uno dei miei amici più fraterni, Gabri, se ne esce così: “Adesso creo una pagina Facebook, la chiamo Fatto e Mangiato e ci metto i tuoi video mentre cucini. Nze tosce!” Da lì è nato tutto.
I tuoi familiari e i tuoi amici – cane (assistente) compreso – ti sono sempre vicini nei video. Quanta importanza hanno loro nel lavoro della pagina e nel tuo impegno quotidiano?
Senza la regia da Oscar (mia sorella Daniela) e i miei genitori, ora non sarei qui a risponderti. Appresse a nu matte come me ni è sembre facile… L’assistente animale non sembra ma è la più forte di tutti, assiste poco in cucina ma magne ‘na freche: idolo della casa!
Le tue ricette mi commuovono, perché ricordano la vera cucina dello straccapiazza italico: poche mosse, tanta sostanza. Dove hai imparato a cucinare e come scegli le ricette da presentare?
Mi è sempre piaciuto cucinare, e l’ho capito in particolare quando, dopo l’ennesimo kebab a domicilio, mi sono accorto che bisognava attrezzarsi meglio per mangiare meglio, altrimenti nin te se ncolle chiù nisciune. Da quando ho ideato insieme al mio amico Benedetto quella favolosa cucina accessibile, il sogno è iniziato.
Non programmo nulla, scelgo le ricette da presentare d’impulso, parlandone in giro e accettando i preziosi e utili consigli dei miei seguaci, amici e conoscenti compresi.
Gli gnocchi panna e tonno, forse il tuo video migliore. Siamo in pochi ad apprezzare l’armonia fra il tonno e l’amata panna, quella cremina rosa mmm [ndr]. Che ricordi hai di quella ricetta?
Sono pienamente d’accordo sull’armonia tra panna e tonno, lo gnocco poi è la morte sua. Roba di esperienze studentesche!
Qual è il video più importante che hai realizzato?
Per me sono tutti importanti, ma il più divertente è stato quello delle “buttije” (bottiglie di pomodoro) insieme alla mia famiglia: tra mio padre, in arte “Bogdanov”, il contadino che non rientrava dalle pause, la bombola del gas che stava per zompare in aria e la magica regia (Dani) che sfrizionava, penso sia stato il video più memorabile per ora, almeno per me! Poi c’era anche mia madre… e la mamma è sempre la mamma.
Se ti dico “Nduccio” che ti viene in mente?
Con Nduccio è stato un colpo di fulmine, una delle persone più poliedriche che io conosca. L’ho contattato io ovviamente, e lui è stato subito disponibile con me, soprattutto dopo la prima diretta Facebook in cui non riuscivo a collegarmi grazie alla mia organizzazione “super”… per fortuna poi mi ha dato una seconda possibilità: magico Germano!
Se ti dico “disabilità”?
Ho colto la disabilità come un’occasione per migliorarmi e migliorare quello che mi circonda, almeno ci provo! Adesso ho dei canali su cui non mi ero mai sintonizzato prima dell’incidente, e ne sono felice.
Progetti per il futuro?
Giorno per giorno, piccolo passi, l’importante è stare bene.
Grazie assai.
Grazie a te e a tutta la redazione de “Il Martino”.