Con oltre 26mila seguaci su Instagram e circa 46mila su Facebook, “Abruzzo delle Meraviglie” è una delle realtà più solide del web abruzzese. Lo storico dell’arte Luigi Cicchitti, pescarese di adozione ma legatissimo al suo paese d’origine, Altino (CH), è la mente dietro tale successo. Oltre al lavoro di divulgazione social, Cicchitti ha già pubblicato sei libri sull’Abruzzo, in particolare sulle meraviglie artistiche della nostra regione, a lui tanto care.
Ciao Luigi, perdona la confidenza poco professionale, ma di chi si lu fije? E soprattutto, avendo tu origini di Altino, perché non fai di cognome D’Alonzo o Scutti?
Ciao Gino, so’ lu fije di papà e mammà e sono di Altino alto e potente, bone vine, bone pane e bona gende!
“Abruzzo delle meraviglie – Il nuovo modo di raccontare l’Abruzzo”: come nasce la pagina?
Il progetto di “Abruzzo delle meraviglie” nasce nel 2012, dall’idea condivisa con Salvatore Costa, mio carissimo amico, fondamentale collaboratore ed autore di tutte le campagne fotografiche dei nostri libri, in occasione della pubblicazione del primo volume dedicato alla Cattedrale di San Cetteo, Chiesa Madre di Pescara.
La tua pagina è nota per le splendide foto che sempre valorizzano la nostra regione. Come scegli quali immagini pubblicare e quali criteri segui nella “selezione dei luoghi”?
In quella occasione (2012), decidemmo di creare un sito internet, con relativi profili Facebook e Instagram, che fosse esclusivamente dedicato alla divulgazione ed alla conoscenza del patrimonio storico, artistico e culturale della nostra regione, parallelamemte alla redazione delle nostre monografie. Chiese, castelli, parchi archeologici, musei, opere d’arte. Ad oggi, è questo ciò che caratterizzata la nostra pagina, ovvero l’unicità dei nostri contenuti: la storia dell’arte abruzzese.
“Difesa e cura delle anime – Il castello medievale e gli edifici di culto di Roccascalegna”; “Gessopalena e il trittico della Misericordia”; “Piczum Ferratum Sacrum – Gli edifici di culto di Pizzoferrato”; “La Vergine del Rosario di Altino. De Maria numquam satis”; “La Cattedrale di San Cetteo. Chiesa Madre di Pescara” e “La Fara de Sancto Martyno. Arte, storia, leggenda” sono i tuoi sei libri. A quale sei più legato e, soprattutto, quale ti ha fatto “penare” di più?
Ogni ricerca, ogni indagine, ogni studio monografico, mi ha permesso di entrare in contatto con la storia, le leggende popolari e le tradizioni secolari di questi luoghi, molto spesso sconosciuti al grande pubblico, ma che si sono rivelati essere dei veri e propri scrigni carichi di bellezza. Altino è ovviamente casa mia e rimango molto legato ad esso. Il patrimonio però, che davvero mi ha maggiormente colpito, dopo averlo indagato e studiato, è stato quello di Fara San Martino. Un ricamo inciso nella pietra.
Sei uno storico dell’arte e il tuo lavoro editoriale dimostra la tua passione e la tua bravura nel divulgare il nostro patrimonio artistico. Mi sono sempre chiesto: perché – oltre alle brevi descrizioni dei luoghi e alle immagini – non approfondisci in tale maniera anche sulla pagina?
Cerco sempre di essere esauriente nei testi dei miei libri. Le foto che pubblichiamo quotidianamente sulle nostre pagine, servono a risvegliare la coscienza collettiva ed instillare la curiosità nelle persone. Ogni giorno riceviamo centinaia di immagini, messaggi, richieste di informazioni, anche e soprattutto da turisti stranieri. Sintomo, questo, di grande attenzione e sensibilità nei confronti nelle nostre meraviglie. Abbiamo un patrimonio incredibile, che merita di essere conosciuto e valorizzato. Educare alla bellezza dei luoghi, alla conoscenza delle opere d’arte ed alla comprensione della storia, è in sostanza il nostro intento principale.
Qual è il tuo “posto delle fragole” abruzzese?
Il mio posto delle fragole, dove da bambino andavo a giocare con i miei nonni materni, è il borgo medievale di Gessopalena, la singolare pietra lucente dell’Aventino, interamente edificato sulla cima di un enorme masso gessoso, che grazie alla presenza di innumerevoli cristalli piatti al suo interno, riflette la luce solare. Personalmente lo ritengo un luogo carico di un’aura poetica e armoniosa, che costituisce un vero e proprio patrimonio storico-memoriale.
Progetti per il futuro?
Siamo in fase di ultimazione di un settimo libro, dedicato a 10 meraviglie della Regione Abruzzo. Non posso rivelare altro, per il momento, ma avrà un grande Editore specializzato proprio nella divulgazione culturale.
Grazie assai.
Grazie a te e a te tutta la redazione de “Il Martino”.