L’eclettico Domenico Di Felice da Tossicia (TE) – noto anche con il nome di “Dottor AntiAccademico” – è uno dei divulgatori culturali più apprezzati d’Abruzzo (e non solo). Da anni presente sia su YouTube che sui social – nonché in delle conferenze dal vivo – Di Felice si è ritagliato uno spazio nel cuore di molti parlando di filosofia, letteratura, cinema e tradizioni popolari abruzzesi.
Ciao Domenico, una domanda sorge subito spontanea: di chi si lu fije?
Nasco in una calda giornata di agosto nel lontano 1982, nella ridente (ma che ci sta da ritə?) Teramo. Mi appioppano il nome di Domenico, già portato dal padre di mio padre, come s’ausə dalle nostre parti. Secondo nome, Gabriele, visto che il giorno della mia nascita si celebrava il Santo in questione, essendo l’ultima domenica di quell’agosto lì. Padre maresciallo dei Carabinieri, madre casalinga e instancabile ammassatrice di fettuccine, da piccolo ero magro, poi mi sono accostato alle Virtù, il piatto, non le buone qualità. Ho fatto il Liceo Classico a Teramo e l’Università a L’Aquila, ma al latino ho sempre preferito il dialetto, non solo per diletto ma anche per studio. Che poi, diciamocelo, basta recitare nu ddijasillə per abbattere i confini fra le lingue.
Ho sempre trovato i tuoi contenuti molto interessanti e la tua dialettica pregevole, ma una cosa veramente ancora non ho inteso: la fatije?
Mi occupo di divulgazione in spazi culturali, formazione per le scuole di ogni ordine e grado, progettazione di eventi, laboratori di scrittura, cinema, filosofia. E ovviamente, sono uno straccapiazze di livello epico!
Perché ti fai chiamare “Dottor AntiAccademico” e quando è nato questo nome d’arte?
Visto che dopo sarà citato, è un nome che ha inventato il grassisim… ehm, grandissimo Dellimellow. Dice che il mio approccio è interessante proprio perché lontano dall’accademichese… E poi Dottor AntiAccademico suona bene, mi è subito piaciuto!
E allora citiamolo: che ne pensi del grandissimo “Dellimellow” da Teramo?
Beh, come dicevo, mi ha inventato il nome. Gli voglio molto bene e lo trovo un amico favoloso, dal vivo è un tenerone e non c’entra nulla col personaggio mediatico, ma mi ha detto che non lo posso dire, rischio una denuncia… OPS.
Saltando bellamente di palo in frasca, che ne pensi del noto filosofo abruzzese Benedetto Croce?
Papà mi ha insegnato che se di una persona non puoi parlare bene allora è meglio tacere, quindi Croce che se lu puzza ngullà lu… No, dai, scherzo… però non ci prendiamo, la sua Estetica è distante dalla mia. E poi era un fan di Hegel, Dio ce ne scampi e gamberi.
E invece della cosiddetta “mina vagante del web” abruzzese, il poliedrico Pericle Pazzini?
Mi sono definito per anni “Poeta”. Poi è arrivato il Maestro. Se posso approfittare di questo spazio, sebbene, vorrei dirgli che è un
Tu sei originario di Tossicia, un paese dalla storia meravigliosa. Qual è la prima cosa che ti viene in mente sentendone parlare?
Beh, che l’accento bisogna metterlo sull’ultima “i”. Tu lo sai, ma la maggior parte delle persone pensa si dica Tossìcia. Ma noi ragazzi e ragazze del posto abbiamo ovviato creando il Festival Rock “Toxicity” e dando portata internazionale al nome, in inglese fa sempre fico. E ci vediamo a gennaio per cantà lu Sandandonje e mangiare li cillittə, non mancate!
Sul tuo profilo ti definisci “Il più grande intellettuale d’Italia dopo Umberto Eco”. Lo pensi davvero?
Non lo penso, lo sono.
Il miglior film di Cristopher Nolan non vale il peggiore di Lucio Fulci. Concordi?
Nolan ha forse la filmografia più insulsa della Storia, quindi ti direi che è meglio finanche Don Matteo.
Tre parole per definire l’Abruzzo.
Quando nella stessa giornata puoi gustare una polenta col cinghiale a 2000 metri e un brodetto di pesce fresco in riva al mare, a che ti servono le parole, che siano tre o infinite?
Grazie assai.
Grazie a te e a tutta la redazione de “Il Martino”!