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Abruzzo

Teramo, progetto “L’Elefante Bianco”: un nuovo servizio per prevenire la violenza di genere. Si agisce sugli uomini maltrattanti

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TERAMO – Finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri apre a Teramo, nella sede della Provincia di Piazza Garibaldi a Teramo a cura della Cooperativa “L’Elefante Bianco” un nuovo servizio contro la violenza di genere rivolto, questa volta, agli uomini maltrattanti.

L’obiettivo, laddove ve ne sono le condizioni, è quello di avviare un “percorso di responsabilizzazione degli autori di violenza”: un luogo ed un riferimento per quegli uomini che vogliono intraprendere un percorso di cambiamento ed assumersi la responsabilità del loro comportamento sbagliato di maltrattamento fisico e/o psicologico, economico, sessuale, di stalking. 

La cooperativa segue il protocollo del CAM di Firenze (Centro Ascolto Uomini) il primo ad essere nato in Italia grazie anche al sostegno della ASL 10: un protocollo sperimentato che in questi anni ha fatto da apripista nel nostro Paese seguendo l’esempio di innovative esperienze europee. 

Sedi del servizio: Atri (Asp2); Pineto (complesso Poseidon); Silvi (via Piave); Teramo, sede della Provincia, Piazza Garibaldi (martedì e giovedì).

Due, sostanzialmente, i filoni di intervento:

  • percorso di responsabilizzazione per autori di violenza, con supervisione del CAM 
  • interventi di prevenzione primaria nelle scuole e sul territorio.

L’équipe specializzata è composta da 8 unità ed è attualmente formata da un’assistente sociale coordinatrice, una sociologa, quattro psicoterapeuti e due psicologi, tutti formati presso ilCam. Il centro si rivolge a due tipologie di utenza: gli uomini presi in carico su indicazione dell’Autorità giudiziaria e gli uomini che contattano il centro spontaneamente per prendere il primo appuntamento o anche solo per ricevere delle informazioni attraverso il contatto telefonico, i social o per email.

Il percorso di responsabilizzazione per autori di violenza è strutturato in incontri motivazionali e percorsi di gruppo. Durante gli incontri, condotti da un operatore, si indaga la disponibilità al cambiamento, la consapevolezza dei propri agiti e si rilevano la storia della violenza e il suo impatto. I percorsi di gruppo, cogestiti da un operatore e un’operatrice, si dividono in psicoeducativi e psicoterapeutici.

Il percorso psicoeducativo è strutturato e affronta i temi della violenza di genere, le emozioni, gli stereotipi, e da quest’anno anche il tema della genitorialità e del rilassamento progressivo. Nel gruppo psicoterapeutico, l’uomo continua il lavoro su di sé e sui propri comportamenti, anche attraverso due nuove metodologie di intervento: il libro “scrivermi per leggermi”, adottato già da alcuni anni dal Cam di Firenze e tecniche psicocorporee per la gestione della rabbia

In tutte le fasi del percorso, viene favorito il contatto con il partner con l’intento di rilevare le informazioni sulla violenza perpetuata dal maltrattate in una visione a 360° utile nel lavoro con l’uomo; indicare alla donna i centri presenti sul territorio per supportarla e, nel caso in cui gli operatori dovessero riscontrare un alto rischio per la donna e i minori, comunicarglielo tempestivamente. 

Il trattamento è considerato concluso quando l’uomo ha raggiunto la consapevolezza sulle motivazioni alla base dei comportamenti violenti ed è in grado di cessarli dopo aver compiuto azioni riparative rispetto alle vittime.

Particolare attenzione è data alla valutazione del rischio di recidiva, per cui il servizio si avvale di fondamentali strumenti per la rilevazione somministrati sia alle vittime, sia agli uomini in carico.

L'Aquila

Tentato stupro a L’Aquila, donna picchiata selvaggiamente

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ps polizia 113 volante squadra mobile

Una donna di 30 anni è stata aggredita di notte nel centro storico di L’Aquila, dove ha subito un tentativo di stupro: è riuscita ad evitarlo, ma è stata brutalmente picchiata. Si trova ora ricoverata con diverse fratture.

L’AQUILA – Nella notte tra lunedì 5 e martedì 6 giugno, una donna è riuscita a sottrarsi ad un tentato stupro, ma non ha potuto evitare le botte che il suo aggressore le ha riservato. L’episodio si è verificato nel centro storico, in una traversa a due passi da Piazza Duomo. La vittima è una donna di 30 anni, con un passato da rugbista.

E’ riuscita ad evitare di essere violentata, ma è stata picchiata con ferocia e brutalità. Quando il suo aggressore si è finalmente allontanato, la donna ha chiamato la madre, la quale ha allertato i soccorsi.

Sul posto si è precipitata la polizia, insieme al personale sanitario. La vittima del tentato stupro ora si trova ricoverata all’ospedale San Salvatore di L’Aquila. Ha riportato diverse fratture, tra le quali quella alla mascella.

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Chieti

Tir travolge cantiere in A14: un morto e sette feriti

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tir su cantiere a14

La vittima è il conducente del tir che è piombato sul cantiere in autostrada A14, all’altezza di Torino di Sangro. Tra i feriti, suo figlio, presente in cabina con lui. Più serie le condizione di uno degli operai.

CHIETI – Tremendo incidente nella notte in autostrada A14 tra i caselli di Vasto Nord e Val di Sangro, all’altezza di Torino di Sangro in direzione Pescara, dove un tir ha trovlto un cantiere nel quale si trovavano al lavoro diversi operai. Un morto e sette feriti, di cui uno in gravi condizioni, è il bilancio.

L’impatto è avvenuto nella notte. Non è nota al momento la causa dell’incidente, ma secondo Autostrade per l’Italia il cantiere travolto dal tir in A14 era «debitamente segnalato». La vittima è il conducente del mezzo pesante, un camionista romeno di 45 anni. Presente insieme a lui nella cabina che si è accartocciata suo figlio, che è rimasto ferito in maniera lieve.

Più serie le condizioni di uno degli operai coinvolti dall’incidente. Sono tutti ricoverati tra gli ospedali di Vasto, Chieti e Pescara.

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Teramo

I dipendenti del comune di Alba Adriatica proclamano lo stato d’agitazione

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I dipendenti comunali del comune di Alba Adriatica lamentano una cronica assenza di personale e proclamano lo stato d’agitazione «propedeutico ad azioni più eclatanti».

TERAMO – Ancora uno stato d’agitazione proclamato in Val Vibrata, ma questa volta non sono i lavoratori di un’azienda a protestare, ma gli impiegati di un Ente pubblico. Nonostante i concorsi emanati, l’amministrazione albense non è riuscita a sopperire all’assenza di personale ed i dipendenti del comune di Alba Adriatica hanno dunque proclamato lo stato d’agitazione, nel corso dell’assemblea CSA RAL (Regioni Autonomie Locali) dello scorso 1 giugno.

Molti dei neo assunti, hanno in fretta rassegnato dimissioni per migrare verso Enti e posizioni lavorative più remunerative. Al di là dell’assenza di personale,, sono anche altri i fattoi per i quali i dipendenti del comune di Alba Adriatica hanno proclamato lo stato d’agitazione, come la mancata erogazione delle indennità di risultato, la mancanza di un programma dedicato alla formazione del personale e, più in generale, di benessere lavorativo.

«Da anni i servizi comunali vengono garantiti, con fatica, dall’abnegazione dei dipendenti del
Comune di Alba Adriatica – dichiara la RSU – che, in cambio, vedono disconosciuti i diritti più
elementari, non vedendosi erogati gli incentivi salariali previsti dal contratto, subendo ritardi e disservizi che non possono essere imputati al personale stesso».

«Il clima che si respira negli uffici comunali – sostengono i lavoratori – dà il senso di una misura ormai colma, con una situazione lavorativa non più sostenibile anche da un punto di vista del benessere psicofisico dei lavoratori. Attendiamo risposte immediate, come dipendenti e come cittadini, affinché la macchina amministrativa possa assicurare un funzionamento efficace ed efficiente e si possa lavorare in serenità».

Nei prossimi giorni, alla presenza del Prefetto di Teramo Fabrizio Stelo, si terrà un incontro tra l’amministrazione e le rappresentanze sindacali nel tentativo di trovare un punto di conciliazione. Qualora non arrivasse la fumata bianca, avvisa CSA RAL, seguiranno azioni di protesta più radicali. Nel frattempo Cgil e Cisl hanno lanciato un ultimatum al Comune: o la situazione si sblocca entro il 15 giugno, o anche loro proclameranno l’agitazione.

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