MARCHE – E’ originaria del capoluogo marchigiano la preside del Liceo Montale di Roma, Sabrina Quaresima, balzata agli onori della cronaca per una presunta relazione intrattenuta con uno studente di 19 anni il quale, fra le altre cose, era rappresentante degli studenti presso l’istituto. A sostegno questa tesi, alcune chat, diffuse nelle ultime settimane da alcune autorevoli testate nazionali, che confermerebbero una relazione sentimentale troncata bruscamente per volontà del ragazzo.
La dirigente dal canto suo ha però sempre rigettato fermamente le accuse, parlando di “gogna mediatica” e “ricatto professionale”, smentendo categoricamente la relazione con il 19enne in nome di semplici rapporti di cortesia e collaborazione. A sostenere la preside al centro dello scandalo anche la sorella Annamaria, che da circa due giorni ha dato vita alla pagina Facebook “Sosteniamo Sabrina Quaresima”: «sono qui per sostenere mia sorella e fare le sue veci dei social, ha scritto Annamaria, spero vi unirete a me nel difendere la verità e una donna messa alla gogna mediatica senza uno straccio di prova e per pura ritorsione».
«Sabrina è una donna integerrima, sicura, sincera, volitiva e giusta. E’ professionale nel suo lavoro e mette sempre in chiaro che i ruoli vadano rispettati: ha criticato alcune volte alcuni nostri docenti per un atteggiamento troppo amichevole o poco severo nei nostri confronti». E’ lo stralcio di una lettera di alcuni ex alunni della preside accusata di aver intrattenuto una relazione con uno studente del Liceo Montale, riportata dalla stessa Annamaria nella piattaforma social: la descrivono come una persona attenta, ha precisato la sorella, che ha sempre anteposto l’interesse personale a quello degli studenti e non mancando mai di concedere aiuto se richiesto. Aveva anche attivato un laboratorio pomeridiano di filosofia, continua Annamaria riportando il racconto degli ex allievi, in cui si potevano approfondire svariati temi con il suo supporto dialettico e si era prodigata attivamente per consentire ai ragazzi l’ingresso gratuito per due volte al mese in teatro.
Un impegno pedagogico insomma che avrebbe generato non tanto uno spirito di emulazione quanto una sincera invidia: «Sabrina è stata l’ultima persona che, nel corso di quattro anni, si potesse accusare di avere preferenze o rapporti personali equivoci con gli studenti. Le sue capacità e il suo impegno erano e sono tutt’ora causa di profonda invidia da parte di colleghi meno volenterosi di lei», concludono gli ex allievi nella lettera.