GROTTAMMARE – Paolo Rossi sabato 23 aprile sarà a Grottammare con un doppio appuntamento. Nel pomeriggio, alle ore 18, sarà alla Sala Kursaal nell’ambito della rassegna “Un ponte verso la modernità – Sisto V e il suo tempo”, progetto nell’ambito delle Celebrazioni promosse dalla Regione Marche con i Comuni di Grottammare e Montalto per il V Centenario della nascita del pontefice, per illustrare la figura di Rabelais, uno dei protagonisti della cultura dell’epoca del papa marchigiano. In serata, alle 21, Paolo Rossi porterà in scena al Teatro delle Energie, l’ultima tappa dello spettacolo “Pane o libertà” che chiuderà anche la stagione teatrale a Grottammare.
Con “Paolo Rossi racconta Rabelais” l’attore rievoca al pubblico grottammarese, ponendosi nel punto di vista del celebre umanista rinascimentale francese, le cui pagine surreali lo hanno sempre ispirato, i suoi incontri con quelli che sono stati (anche) i suoi grandi maestri Fo, Jannacci, Gaber, De André.
“Pane o libertà” è il nuovo spettacolo di Paolo Rossi che unisce stand up a commedia dell’arte e commedia greca. «Il titolo Pane o libertà l’ho ripreso da un libro, ma non vi dico qual è. Lo trovo molto emblematico: si impone la scelta tra mangiare, vivere o avere la libertà- spiega Rossi – ma oggi le parole ‘pane’ e ‘libertà’ hanno lo stesso significato di quando quel libro mi capitò tra le mani? Il pane ha lo stesso sapore di quei tempi? E oggi uno è libero di gridare ‘Abbasso la libertà’?». Il progetto intrapreso da Rossi comprende un tipo di azione teatrale ad alta valenza sociale.
Agile, dirompente, sfuggente alle definizioni di genere e duttile nell’allestimento scenico, “Pane o libertà” ha le caratteristiche di un evento più che di una rappresentazione e si adatta a qualunque luogo voglia ospitare la ‘non replica’, addirittura il teatro propriamente detto. Lo spettacolo mescola la figura del primo Arlecchino, quello che possedeva il biglietto di andata e ritorno per l’aldilà, a quella che fu poi una delle sue evoluzioni come intrattenitore popolare capace di spaziare dalle stalle al cabaret. Un teatro d’emergenza? Delirio organizzato? Serata illegale? Teatro di rianimazione? Comunque un teatro di domande.
“Giocando con l’illusione di mettermi sul palco – o su ciò che useremo come tale per bisogno o necessità – sia come attore, sia come personaggio e come persona, rievocherò i miei sogni lucidi, fatti di storie che aiutano a resistere, a scegliere tra il pane e la libertà, o a non scegliere proprio” prosegue Rossi. “Sono storie di artisti che per fortuna ho realmente incontrato nella mia vita. I maestri Jannacci, Gaber, De Andrè, Fo e persino il fantasma della Callas; i comici del Derby e altri sconosciuti. Racconterò questi allegri morti che abitano l’interzona che li rende visibili solo a pochi cantastorie che li traducono agli umani. Con l’aiuto dei miei amici saltimbanchi, parlerò di queste personalità fantasmagoriche e poetiche, non controllabili da nessun piccolo o grande fratello che con le loro narrazioni portano conforto, idee per lottare e speranza. Tutto qui. Senza osare più del dovuto nelle imitazioni e nelle parodie, giocando al contrario con le massicce dosi di visionarietà che la favola contiene di suo. Vorrei fare qualcosa che dia al mio essere chiamato comico una via di fuga verso un teatro sociale, nella poesia del buffo e della magia. Roba minima. Tanto per alzare le difese immunitarie del pubblico presente… o meno”.
Quel che pare un sottotitolo, Per un immenso futuro repertorio, in realtà è un complemento importante del titolo stesso. Una finestra che si aggiunge a quelle dell’improvvisazione, del coinvolgimento del pubblico, di irruzioni improvvise di ospiti a sorpresa, dove verranno riarrangiati o citati dei pezzi, monologhi, frammenti, momenti delle origini per farli rimbalzare come nuovi nel presente della serata. C’è l’attore, ci sono i personaggi che evoca o interpreta nelle varie affabulazioni, ma soprattutto c’è la persona. Attore, persona e personaggio, tutto questo presente contemporaneamente, tutto questo per allontanarsi dalle tradizionali rappresentazioni e creare qualcosa che accada veramente e irrepetibilmente nella serata. Lo spettacolo è coprodotto da AGiDi e Teatro Stabile di Bolzano in coproduzione con Teatro Stabile del Veneto.
PS: Recitando col pubblico, e non al pubblico, ai presenti in sala è consentito intervenire, chiedere, interrompere, soprattutto restare svegli. E comunque, pur rispettando le vigenti norme sulla distanza sociale, qui, in questo teatro, la quarta parete non esiste.
Biglietti: biglietti di posto unico in vendita a 10 euro alla Biglietteria del Teatro delle Energie (via Ischia, tel. 331 2693939) aperta il giorno di spettacolo dalle ore 19,30. Informazioni e prevendite: AMAT 071/2072439, on line su vivaticket.com.
Per l’incontro pomeridiano con Paolo Rossi l’ingresso è libero, ma è necessaria la prenotazione contattando il Comune di Grottammare 0735/739240 o con una mail all’indirizzo cultura@comune.grottammare.ap.it.