“L’Aria che tira”, programma di approfondimento di La7, ha dedicato un servizio sulla sanità abruzzese che ha fatto infuriare il presidente di Regione Abruzzo Marco Marsilio, che ieri, ospite della stessa trasmissione, ha fornito la sua versione. La replica del Partito Democratico: «l’esempio di come non dovrebbe comportarsi un amministratore».
L’AQUILA – Carenze di farmaci, pazienti che devono portarsi da casa le pile per far funzionare i macchinari e medici che ammettono che in queste condizioni non si farebbero curare. Non emerge un quadro particolarmente confortante dello stato della sanità abruzzese dall’inchiesta che Isabella Ciotti ha confezionato per “L’Aria che Tira” trasmissione di La7 condotta da David Parenzo. L’inchiesta sulla sanità in Abruzzo di La7 non è stata particolarmente gradita dal presidente di Regione Marco Marsilio, non ha particolarmente gradito.
L’inchiesta muove i propri passi da una comunicazione della Procura della Corte dei Conti dell’Abruzzo: «Da altre fonti questa Procura è stata informata che in alcuni nosocomi la carenza di particolari farmaci costosi è ovviata chiedendo ai pazienti stessi di procurarseli acquistandoli all’esterno della struttura in cui sono ricoverati». Da qui parte l’inchiesta: «perché quando un organo dello Stato scrive cose di questo tipo, è giusto capire».
Secondo il servizio «Il peso del debito sanitario della Regione Abruzzo è sulle spalle dei pazienti». L’esposizione debitoria delle quattro Asl sfiorerebbe i 200 milioni di euro. Una situazione che avrebbe richiesto pesanti tagli «che si concentrano sulla spesa farmaceutica». Il servizio raccoglie alcune testimonianze: «La prima cosa che hanno chiesto è stata di portare i farmaci per la mia terapia. Si sono presi un blister per ogni farmaco» afferma un paziente cardiopatico. Un’altra paziente racconta: «Domani mattina mio marito ha una visita e mi hanno detto di portare due pile AA per un apparecchio che deve indossare per 24 ore». Un medico che ha preferito restare anonimo (tacciato poi di vigliaccheria da Marsilio) afferma: «Qualche mese fa per alcuni giorni è mancata l’Aspirina in vena. È una situazione brutta per chi lavora da decenni in questi termini, veramente difficile da immaginare».
Il presidente della Regione non ha particolarmente gradito l’inchiesta sulla sanità in Abruzzo e si è recato negli studi televisivi per replicare. Il conduttore ha reso noto di essere stato definito al telefono «irresponsabile» per aver «creato allarmismo sociale» e Marsilio ha spiegato il perché: «Se fosse vero quello che si dice io starei in galera, perché se si negano farmaci ai malati negli ospedali qualcuno va in galera. Riconosco che c’è un testo scritto da un procuratore della Corte dei Conti. Ma il peso che la Corte ha dato a questa accusa generica infondata ed anche grave è stato tale che non ne ha tenuto conto».
Rispondendo alle testimonianze ha spiegato che nel primo caso si è trattato di un «un disservizio momentaneo di fornitura», mentre per le altre vicende ha risposto: «Verificheremo i singoli episodi, non mancheremo di andare fino in fondo. Quello che voglio chiarire è che quando si risparmia sui farmaci, si risparmia sul costo e non sulla quantità. Abbiamo avuto casi di farmaci acquistati male con procedure sbagliate».
In merito alla situazione debitoria delle Asl ed al problema degli aumenti del costo dei farmaci Marsilio replica: «Le posso raccontare come ho trovato la sanità 5 anni fa, non esisteva una centrale unica di committenza. Ho messo in piedi il sistema che permette di acquistare i farmaci nella condizione migliore per abbattere il costo. Problema che c’è in tutta Italia, ora c’è però particolare attenzione sull’Abruzzo. Forse qualcuno, come Elly Schlein, ce l’ha con noi perché abbiamo vinto le elezioni e, nonostante la sua campagna elettorale, gli abruzzesi non hanno creduto a questa rappresentazione drammatica. Non c’è una sola Regione che non ha sfiorato il tetto della spesa farmaceutica, ci sarà un problema generale di incremento costi?».
Risposte che non hanno convito il Pd abruzzese, che in una nota ha definito la prestazione di Marsilio una «figuraccia». «Ha dato l’esempio di come non dovrebbe comportarsi un amministratore davanti alla denuncia di un problema ormai conclamato». La nota prosegue «Se Marsilio pensa di rappresentare così l’Abruzzo, dobbiamo solo auspicare che non venga più invitato in alcuna trasmissione. Quanto alla sanità, ci auguriamo che la figuraccia rimediata oggi a La7 lo faccia riflettere sulla pessima qualità del suo operato. Quello che è emerso dall’inchiesta è di una gravità inaudita: basta con la propaganda e con affermazioni del tipo “abbiamo fatto anche cose buone” (ripetuta persino stamattina). La destra prenda atto della realtà e smetta di dire bugie. Siamo in una condizione drammatica: quando si chiede ai pazienti di comprare i farmaci e portare le pile da casa per le apparecchiature medicali, si sta andando dritti verso il baratro».