ORTONA – I volontari di Stazione Ornitologica Abruzzese, mentre stavano compiendo un sopralluogo sui luoghi di nidificazione del fratino, sono sbiancati quando si sono trovati di fronte ad un “accampamento” allestito sulle dune della spiaggia. Qualcuno, ha pensato bene di edificare sulle dune di Ortona, una capanna, o per meglio dire un salotto, con legni trovati in spiaggia, fornita di tettoia, panchine, tavolino. Il bontempone ha perfino lasciato un cartello con su scritto «area videosorvegliata».
Non è solo il salotto sulle dune di Ortona a far montare su tutte le furie gli ambientalisti, ma anche i “lavori di preparazione” dell’opera: «al cosiddetto Parco delle Dune, l’area più importante d’Abruzzo per la nidificazione del Fratino e una delle più interessanti per la flora dunale, qualcuno ha pensato bene di sbancare la duna, eliminando la vegetazione e impiantando un vero e proprio “salottino”» si legge nella nota diramata da SOA.
I volontari rendono noto anche di aver presentato un esposto a Capitaneria di Porto, Carabinieri-Forestali, Finanza, Comune, Soprintendenza e Regione per «chiedere la verifica di quanto accaduto, soprattutto sul fronte delle autorizzazioni necessarie per operare in un’area strettamente vincolata dal punto di vista paesaggistico».
«Un conto sono piccoli ripari di fortuna temporanei con materiale spiaggiato, posati sulla sabbia senza schiacciare le piante – dichiara Augusto De Sanctis, consigliere dell’associazione – ben altro realizzare direttamente sbancamenti e scavi eliminando la rarissima vegetazione, protetta da una legge regionale fin dal 1979. Il primo cordone dunale è proprio la zona più usata dai fratini per fare il proprio nido sulla sabbia. Tutta l’area, per il suo valore naturalistico, è stata proposta per essere riconosciuta quale Sito di Interesse Comunitario per la flora e la fauna attraverso il progetto LIFE Calliope realizzato con fondi europei. Purtroppo durante i nostri sopralluoghi sulla costa abruzzese notiamo una progressiva e veloce erosione dei residui valori ambientali, con iniziative, anche estemporanee, da parte sia di soggetti pubblici che di privati. Le spiagge in Abruzzo sembrano una terra di nessuno dove si può fare qualsiasi cosa minacciando la biodiversità. In questo caso chiediamo l’immediato ripristino dello stato dei luoghi».