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Chieti

Anfora antica e manoscritti in latino dell’800 trafugati e messi in vendita on-line: recuperati a Montesilvano

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Montesilvano, recuperati reperti trafugati: manoscritti in latina e anfora antica

MONTESILVANO – Il Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale dei carabinieri di L’Aquila, ha recuperato un’anfora antica, ascrivibile al III-IV secolo dopo Cristo, un tomo e due manoscritti in latino, risalenti all’800. I reperti antichi, tutti trafugati, erano custoditi nel locale di un sessantacinquenne di Montesilvano, che li aveva messi in vendita on-line.

L’indagine, coordinata dalla Procura di Pescara, ha preso avvio proprio dal monitoraggio degli annunci in rete. L’uomo infatti, aveva messo in vendita l’anfora archeologica, probabilmente di provenienza nord-africana. I militi del Nucleo specializzato allora, si sono recati nel suo locale. Qui hanno scoperto gli altri reperti trafugati, un tomo e due documenti manoscritti in latino, risalenti all’800.

Per ricostruire con accuratezza la provenienza delle due fonti, i militi si sono avvalsi della consulenza di esperti archivisti. I funzionari della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica dell’Abruzzo e del Molise e dell’Archivio di Stato di Chieti hanno riconosciuto il tomo. Si tratta di un registro di corte locale di Torino di Sangro, che custodisce gli atti dei contratti privati per la compravendita di beni mobili ed immobili, registrati tra il 1797 e il 1801, con successive annotazioni proseguite fino al 1812. Si tratta di 312 pagine numerate, appartenenti al Fondo Corti Locali, redatto dal 1525 al 1808, conservato presso l’Archivio di stato di Chieti, da cui mancava appunto la parte recuperata dai carabinieri.

La provenienza degli altri due documenti invece, è stata accertata grazie alle testimonianze del personale dell’Archivio Storico Diocesano della Diocesi dei Marsi. Risalgono rispettivamente al 1831 e al 1839. Il primo documento è una circolare relativa ad una raccolta di offerte per i Francescani e i Cristiani impegnati in Terra Santa, in accompagnamento alle cedole delle Bolle della Santa Crociata, emessa dall’arcivescovo di Napoli in favore del Vescovo dei Marsi. Il secondo è un elenco con i nomi e la provenienza dei seminaristi di Pescina. Elemento di particolare interesse su questo reperto, la riconducibilità della carta all’antica cartiera di Celano, dal momento che appare il nome della città sulla filigrana della carta, in trasparenza.

Tutto il materiale è stato sequestrato e riconsegnato ai luoghi in cui deve essere custodito. L’uomo di Montesilvano che aveva messo in vendita on-line uno dei reperti antichi è stato denunciato per ricettazione, mentre i carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale proseguono nelle indagini per ricostruire come sono stati trafugati l’anfora e i manoscritti antichi.

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227 lavoratori irregolari: maxi sanzione ad un grande magazzino di Chieti

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La Guardia di Finanza ha scoperto che dal 2021 un grande magazzino di Chieti impiegava sistematicamente a lavoratori irregolari: 227 quelli scoperti, dei quali 61 totalmente in “nero. Sanzione da 220 mila euro.

CHIETI – Impiegati senza regolare contratto di lavoro, straordinari pagati in nero o ore lavorative non correttamente registrate, assunzioni part-time per turni giornalieri che arrivavano fino alle 12 ore. Sono queste alcune delle irregolarità riscontrate dalle fiamme gialle chietine, che all’interno di un grande magazzino di Chieti dedito alla vendita di un’ampia gamma di prodotti, dall’abbigliamento ai mobili, passando per elettrodomestici e cosmetici, hanno scoperto l’impiego sistematico di lavoratori irregolari.

227 in tutto quelli irregolarmente assunti, 61 dei quali completamente in nero. Il “sistema” individuato dalle fiamme gialle, sarebbe stato allestito a partire dal 2021. Un ruolo chiave nelle indagini, lo hanno avuto le conferme di alcuni dipendenti o ex dipendenti, che non si sono più lasciati convincere dal cosiddetto “prendere o lasciare” dettato dall’impresa.

In tutto la maxi-sanzione della Guardia di Finanza ammonta a 220 mila euro: 180 mila per le giornate di effettiva presenza al lavoro dei dipendenti, 40 mila per altre irregolarità, come ’omessa o infedele registrazione di dati obbligatori sul “libro unico del lavoro” e la violazione dell’obbligo di tracciabilità dei pagamenti delle retribuzioni.

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Il generale Vannacci presenta il suo libro a Canosa Sannita, le sigle Lgbtqia+ chiedono la sospensione

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generale vannacci fuori dal coro rete 4

Il collettivo Zona Fucsia, insieme ad altre realtà associative, sindacali e politiche, si dissocia dalla presentazione del libro “Il mondo al contrario” del generale Vannacci a Canosa Sannita, in programma per il prossimo 14 ottobre.

CHETI – Il libro “Il mondo al contrario” del generale Roberto Vannacci ha sollevato un vespaio di polemiche ed ha portato alla destituzione del generale stesso dal ruolo di guida dell’Istituto geografico militare. Ha però infranto anche ogni record di vendita per quanto riguarda un’autopubblicazione ed ha portato l’autore a presentare la sua opera in molte piazze. In diverse tappe del tour promozionale però, si sono levati voci di protesta e di indignazione. Non fa eccezione Canosa Sannita, in cui la presentazione del libro del generale Vannacci è in programma per il prossimo 14 ottobre e dove il collettivo Zona Fucsia ha chiesto all’amministrazione comunale di sospendere l’evento.

La richiesta del collettivo ha raccolto l’adesione di diverse sigle associative, politiche e sindacali, ma anche di singoli esponenti politici: Presenza Femminista, Mazì- Arcigay Pescara, Patate Bollenti, Abruzzo Pride, Anpi Comitato Provinciale Pescara, Arci Comitato provinciale di Chieti, CGIL Chieti, Belle Ciao Chieti, La Formica Viola, PAS – Partecipazione Attiva studentesca, LAS – Libera Associazione studentesca, Sinistra Italiana Pescara, Sinistra Italiana Abruzzo, Partito Democratico Provincia Chieti, Circolo PD G. di Vittorio, Giovani Democratici Provincia Chieti, Giovani Democratici Provincia Pescara, Giovani Democratici Abruzzo, Coalizione Civica Pescara, Partito della Rifondazione Comunista Pescara, Partito della Rifondazione Comunista Abruzzo, Giovanni Di Iacovo – Consigliere Comunale Pescara, Okay!, Oltre il Ponte A.T.S. Unite si può (Centri Antiviolenza di Ortona “Non sei Sola” e “Donn.è”), Dafne ETS. Oltre a queste si attendono altre adesioni.

Queste le ragioni espresse dal Collettivo Zona Fucsia: «Le ragioni della richiesta riguardano i contenuti del libro inaccettabili e offensivi che vanno a discapito delle minoranze discriminate e appartenenti alle categorie più vulnerabili. Il generale Roberto Vannacci, celebre per il suo libro “Il Mondo al contrario”, in cui esprime opinioni contro persone Lgbtqia+, il mondo del femminismo e migranti è espressione del peggior populismo e qualunquismo del nostro Paese. Il suo lavoro, oltre a contenere un numero ampio di refusi ed errori grammaticali, è veicolo dei più violenti e futili stereotipi, nocivi per una società progressista e che aspira a garantire i diritti per tutte e per tutti».


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Truffa milionaria sul fotovoltaico: sequestrati 10 impianti tra Chieti e Pescara

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7 indagati per truffa aggravata ai danni dello Stato e sequestri preventivi per 24 milioni di euro, tra cui 58 immobili tra Pescara, Chieti, Lanciano, Mozzagrogna e Cepagatti. L’accusa è di artato frazionamento dei campi fotovoltaici.

CHIETI – All’operazione “Dirty Green” della Guardia di Finanza frentana, ha collaborato anche il Reparto Aeronavale di Pescara, che ha effettuato una serie di ricognizioni aeree. In seguito alle indagini disposte dal Sostituto Procuratore di Pescara Dottoressa Fabiana Rapiano, 10 impianti fotovoltaici e beni per oltre 24 milioni di euro, tra cui 58 immobili tra Chieti e Pescara, sono stati sequestrati dalle fiamme gialle di Lanciano, dirette dal Capitano Domenico Siravo. 7 persone sono state denunciate per truffa aggravata ai danni dello Stato.

I finanzieri hanno tracciato i contorni di un articolato sistema teso all’indebita percezione di incentivi statali, attraverso la prassi del cosiddetto “artato frazionamento dei campi fotovoltaici”. In sostanza, 4 società operanti su una medesima proprietà, hanno realizzato un parco fotovoltaico di potenza pari a 9,5 Megawatt, ma l’hanno frazionato in 10 piccoli impianti inferiori ad un Megawatt,. In questo modo, hanno potuto accedere agli incentivi GSE, Gestore dei Servizi Energetici, più del dovuto.

Oltre alle denunce per truffa aggravata, 4 persone sono state denunciate per l’illecito amministrativo previsto, Responsabilità amministrativa degli enti. Il Gip Francesco Marino, oltre ai 10 impianti fotovoltaici sequestrati, ha predisposto il sequestro preventivo di beni per oltre 24 milioni di euro: conti corrente, partecipazioni societarie e 58 immobili, tra cui ville, case di lusso e di interesse storico, ubicate a Pescara, Chieti, Lanciano, Mozzagrogna e Cepagatti.

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