I dati relativi alla qualità del mare divergono tra le analisi effettuate da Arta e i prelievi effettuati da Golette Verde di Legambiente. I primi sono relativi ai tratti di costa, i secondi si concentrano sui reflui in foci, canali e corsi d’acqua.
PESCARA – «Il mare abruzzese, contrariamente a quanto riportato da alcuni organi di stampa di rilievo nazionale, gode di ottima salute». Risponde così Arta Abruzzo, Agenzia regionale per la tutela dell’ambiente, in merito al fatto che la regione si è classificata ultima nella classifica della qualità delle acque di balneazione, con il 71,9%, di acque eccellenti, stilata da Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente.
Una posizione che Arta Abruzzo ritiene non veritiera, a causa della «disomogeneità dei criteri e dei parametri di monitoraggio adottati dalle varie Regioni italiane che penalizza oltremodo l’Abruzzo, particolarmente attenta alla tutela e alla salute dei bagnanti grazie ad una rete di campionamento estremamente capillare».
Sempre l’agenzia rende noto che i prelievi sono stati effettuati ad ogni chilometro di costa circa, mentre altre regioni hanno monitorano i propri litorali ogni 2 o 3 chilometri. Oltretutto in Abruzzo, «dall’analisi della mappatura delle aree individuate per il monitoraggio, appare di tutta evidenza come molti dei punti siano prospicienti fossi, foci, fiumi e torrenti, luoghi dove le fonti di pressione di inquinanti microbiologici sono ovviamente più elevate».
«Possiamo affermare senza tema di smentita – ha dichiarato ad Ansa il direttore generale di Arta, Maurizio Dionisio – che le acque di balneazione abruzzesi sono di qualità eccellente».
Dati solo all’apparenza in controtendenza da quelli divulgati da Legambiente, che oggi al porto turistico di Pescara, ha organizzato una conferenza stampa in cui ha presentato i risultati delle analisi microbiologiche dei campioni d’acqua prelevati il 18 luglio dai volontari di Goletta Verde sulle coste abruzzesi. Ebbene, 4 degli 8 punti in cui sono stati effettuati i prelievi, hanno mostrato valori di Enterococchi intestinali e/o Escherichia coli, superiori ai limiti consentiti dalla legge.
3 prelievi sono stati effettuati preso foci di fiumi, quella del Vibrata tra San Benedetto del Tronto e Martinsicuro, quella del Saline tra Montesilvano e Città Sant’Angelo e quella dell’Alento a Francavilla al Mare. I primi due sono risultati inquinati, il terzo “fortemente” inquinato.
«Se i dati di Arta sono gli unici che determinano la balneabilità di un tratto di costa, a seguito di ripetute analisi nel periodo estivo – precisa Legambiente – le analisi di Goletta Verde hanno l’obiettivo di individuare le criticità dovute a cattiva depurazione dei reflui in foci, canali e corsi d’acqua, principale veicolo con cui l’inquinamento, generato da insufficiente depurazione, arriva in mare». È emerso anche che in nessuno degli 8 punti campionati è presente la cartellonistica obbligatoria relativa alla qualità delle acque. E in due delle tre foci monitorate manca anche il divieto di balneazione.
Il fatto che almeno un punto nelle tre province ha ricevuto un giudizio negativo non può far altro che alzare l’asticella dell’attenzione sullo stato dei mari – commenta Giuseppe Di Marco, presidente Legambiente Abruzzo – Occorre migliorare il livello di depurazione dei reflui. Mare e turismo sono asset fondamentali per l’Abruzzo, dobbiamo accelerare sul miglioramento della depurazione e sistemazione degli impianti per fare il salto di qualità richiesto».