MARTINSICURO – Tornano a far discutere i tigli di via Risorgimento, dopo che alcuni alberi sono caduti sabato scorso, 17 settembre. «Le rovinose cadute di ieri erano annunciate: esse sono il risultato di una gestione nefasta del verde urbano, che per anni ha alternato pratiche che incidono sulla salute e sulla stabilità delle alberature a periodi di assoluto disinteresse ed abbandono» è il commento del “Comitato per la riqualificazione di via Risorgimento porta della Val Vibrata” e del gruppo consiliare Europa Verde, che ripercorrono le tappe di una questione che va avanti da alcuni anni.
Alla fine del 2018 l’Anas, che ha competenza della manutenzione non solo della sede stradale, ma anche del patrimonio arboreo che la costeggia, durante un sopralluogo di verifica decise di operare l’abbattimento di 8 alberi. Il fatto creò scalpore e vive proteste non solo tra la cittadinanza, ma anche tra le amministrazioni comunali di Martinsicuro, Alba Adriatica e Colonnella. Venne anche costituito un comitato ad hoc, che confutava il fatto che gli alberi in questione fossero irrimediabilmente compromessi e che il loro abbattimento fosse inevitabile. Dopo un Consiglio Comunale aperto alla cittadinanza, vennero richieste ad Anas soluzioni alternative, maggiore manutenzione del patrimonio arboreo e l’istituzione di un tavolo tecnico. Oggi, il “Comitato per la riqualificazione di via Risorgimento porta della Val Vibrata” lamenta che «tutto si è semplicemente fermato, il parco di via Risorgimento è stato abbandonato al corso degli eventi e persino la comunicazione tra i vari enti coinvolti sui temi risulta interrotta».
Il Comitato, insieme al gruppo consiliare Europa Verde, prosegue rendendo noto che nel marzo scorso è stato effettuato un tentativo di riaprire un dialogo con Anas, alla quale è stato richiesto un tavolo di confronto, anche perché in questi anni si è aggravata la condizione di salute di alcuni alberi. La mancata manutenzione ed alcuni interventi errati hanno provocato malattie inguaribili, che hanno innalzato il livello di precarietà degli alberi caduti a Martinsicuro.
«Questi atteggiamenti sono contrari alla preservazione dei valori paesaggistici e naturali del nostro territorio e minano gravemente anche i principi di tutela della pubblica incolumità. Ancora di più la distanza degli enti appare preoccupante in periodi in cui gli eventi climatici stanno diventando più improvvisi e ingestibili. Vogliamo pertanto richiamare con fermezza gli enti di gestione territoriale e gli stessi soggetti deputati al controllo a svolgere azione proficua. È necessario tornare al metodico ripristino di attente azioni di programmazione e controllo in ordine alla manutenzione, preservazione e messa in sicurezza del verde pubblico. Ancora di più nella piena consapevolezza delle mutate intensità degli eventi atmosferici e climatici diviene indispensabile un assai differente approccio alla gestione dei valori del verde pubblico».
«L’annosa assenza di manutenzione non può oggi tornare a tradursi nell’opportunità di eliminare interi viali alberati – conclude la nota del Comitato e di Europa Verde – Non sono pericolosi gli alberi ma certamente sono pericolosi gli enti che non svolgono ordinarie azioni di manutenzione e messa in sicurezza degli esemplari. Chiediamo appunto che si torni ad intervenire, dopo attenta valutazione, su alcuni esemplari oggi divenuti precari per le predette condizioni di abbandono. Chiediamo inoltre una immediata manutenzione e potatura del parco attraverso gli strumenti e le competenze che sicuramente sono in possesso di Anas».