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Ancona

Jesi, a causa del forte vento un platano si abbate sopra un’auto parcheggiata ed una in transito

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JESI – Lo scorso sabato 17 settembre, a causa della copiosa pioggia e del forte vento, in viale della vittoria a Jesi intorno alle ore 12 si è rischiato l’ennesima tragedia della strada, dal momento che un grosso platano è stato sradicato e si abbattuto sulla carreggiata finendo su due auto. Una era parcheggiata, l’altra stava transitando proprio in quel momento. Fortunatamente, nessuno è rimasto ferito in seguito all’episodio, nemmeno la donna al volante dell’automobile schiacciata mentre percorreva quel tratto di strada.

«Pioveva molto e tirava forte il vento, dovevo ritirare un braccialetto da un negozio, così ho lasciato la mia auto parcheggiata al lato della strada davanti al locale. Tutto ad un tratto ho sentito un forte boato, mi sono affacciata ed ho visto il platano sopra la mia macchina e ad  un’altra al cui interno vi era una signora», dice Eleonora, proprietaria del mezzo parcheggiato. 

«Transitavo in coda sul viale, andavamo pianissimo. Ho visto venire giù l’albero all’improvviso, tanto che non ho avuto neanche il tempo di frenare: è stato l’albero che ha fermato l’auto» informa invece la proprietaria dell’altro mezzo coinvolto.

Immediatamente allertati i soccorsi, sono intervenuti i vigli del fuoco con una gru e un’autoscala provenienti da Ancona, un’autobotte di Jesi e la polizia locale. La dottoressa Anna Grasso che ha fatto chiudere il viale della vittoria in entrambi i sensi di marcia e ha coordinato tutti i lavori di messa in sicurezza. Nel giro di poco tempo sono accorsi anche l’assessore Alessandro Tesei, con deleghe all’Ambiente e Turismo, ed il sindacato di Jesi Lorenzo Fiordelmondo che è rimasto fino al completamento del taglio del platano caduto su due auto.

Non sono mancate le polemiche. Diversi residenti della zona hanno commentato l’accaduto, affermando che gli alberi nella zona sono troppo alti e che non si fa manutenzione: «sto all’ultimo piano del palazzo qui di fronte, dalle finestre non vedo quasi se è giorno o notte» dice un abitante del posto.

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La corrispondente di guerra Laura Tangherlini alla chiusura dell’anno accademico della Luaj

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laura tangherlini alla luaj
Il presidente della Luja Gabriele Fava, Laura Tangherlini ed i suoi collaboratori (Foto di Cristina Franco).

La giornalista jesina Laura Tangherlini alla platea intervenuta alla chiusura dell’anno accademico della Luaj ha parlato delle donne conosciute nelle terre devastate da guerra e cataclismi: «salvare la vita a tutti i costi»

Quando si viene a contatto diretto con guerra, violenza, dolore, rovina, follia non si può restare indifferenti. Guardando gli altri si entra in comunicazione, in empatia con chi soffre; ci si identifica, si soccorre, si cambia dentro, si diventa più forti. Ne ha fatto esperienza Laura Tangherlini, inviata RAI in terre sconvolte da conflitti e disastri naturali; in paesi dove si è esclusi e perseguitati, dove più che vivere si sopravvive: dove pure a soffrire moltissimo sono donne e bambini privi di ogni diritto, anche dei più elementari come sorridere e giocare. Sono mamme rimaste sole a prendersi cura di loro,  senza risorse, mentre mariti e fratelli sono sul fronte a combattere. Di queste ha parlato la giornalista jesina Laura Tangherlini lo scorso il 1° giugno, nella Sala del Lampadario del Circolo Cittadino, gremita di pubblico, in occasione della chiusura dell’Anno Accademico 2022/2023 della Luaj, Libera Università per adulti di Jesi.

A  presentarla è stato il presidente, Gabriele Fava, sintetizzando il suo curriculum in cui ad essere ricordati oltre ai suoi titoli di studio, sono stati i numerosi libri d’inchiesta e i premi per essi ricevuti. Prima che prendesse la parola il Presidente ha presentato un bilancio delle attività della Luaj di quest’anno. Lo ha definito «la quiete dopo la tempesta», alludendo all’annus horribilis della pandemia, il 2021 e ai disagi del successivo causati dalla doppia dislocazione della sede. Tutto invece quest’anno si è svolto regolarmente. Sono state presentate lezioni su discipline diverse seguite da un numero di iscritti  sensibilmente aumentato  rispetto agli anni precedenti, con argomenti proposti anche da studenti del Liceo Scientifico. Non sono mancate conferenze di notevole interesse, manifestazioni di simpatico intrattenimento in occasione di festività, partecipazione a spettacoli cinematografici e teatrali, iniziative di rilievo come l’allestimento di una mostra di pittura al Palazzo dei Convegni, visite culturali, l’assegnazione della cittadinanza benemerita al prof. Antonio Ramini come pure di un primo e un secondo premio a due partecipanti ad un importante concorso di Narrativa, Poesia, Arte. «Senza cultura non c’è libertà»” ha affermato il Presidente citando don Milani, osservando poi: «Indispensabili alla cultura sono onestà e desiderio di sapere».

Laura Tangherlini alla chiusura dell’anno accademico della Luaj ha parlato delle donne incontrate in Siria, Ucraina, Turchia, Gaza. Tutte in queste terre vivono situazioni difficili. A Gaza il mercato del lavoro è senza speranza per loro. Poche riescono a studiare, ma sono poi destinate a restare fra le pareti domestiche. Hanno incontrato con entusiasmo la giornalista e molto hanno volentieri raccontato. Gli uomini invece hanno mostrato diffidenza se non anche ostilità. Gli stranieri sono frequentemente controllati. Non è stata accettata nemmeno l’istallazione di un impianto di skateboard per far giocare i ragazzi. La situazione politica è complessa, incerta, magmatica.

In Ucraina invece Laura Tangherlini ha documentato guerra, violenze, devastazioni. Mancano ospedali, presidi sanitari e cure. Con le famiglie distrutte le donne sono spesso costrette a fare scelte di vita molto difficili: scappare o restare, lasciare i figli a qualcuno e raggiungere gli uomini al fronte o rimanere accanto ai loro bambini per proteggerli e salvarli da tanti pericoli. Altri problemi in Turchia dove non sono migliori le condizioni di vita. Molti i rifugiati dalla Siria, donne in particolare che tuttavia non sanno a chi rivolgersi per ottenere aiuti. Per altro residenza e domicilio devono coincidere, altrimenti si viene privati dei servizi. Problemi sociali sono anche poligamia e prostituzione forzata. L’Europa ha inviato sovvenzioni, ma a causa del terremoto la situazione è anche peggiorata. In Siria non senza difficoltà alcune donne sono riuscite a raggiungere posizioni di responsabilità non solo in ambito lavorativo.  Ma la crisi anche qui è grave. Il conflitto non è ancora terminato e sono sempre i più deboli e indifesi a soffrire di più. Esistono sempre codici repressivi nei confronti delle donne. Possono subire stupri, rapimenti, essere usate come merce di scambio o vendute e costrette da bambine a un matrimonio. Hanno imparato però a coalizzarsi e tra loro si è instaurata una forte solidarietà.

Marco Rò e Laura Tangherlini

Laura Tangherlini non si è limitata a descrivere a voce. Ha aggiunto reportage filmati e interviste, così come nei suoi servizi televisivi. Non ha mancato pure di sorprendere quando ha presentato con il marito, Marco Rò, due canzoni tratte da un loro recente c.d., ‘A un passo da qui’, in cui hanno messo in musica – lui compositore, lei cantante e paroliera- le storie che hanno raccolto. Come la poesia di Reema, una bimba siriana di otto anni;  come la vicenda della separazione di un fratello e di una sorella che preferiscono non tornare nella loro Siria devastata o quella, tenerissima, di una donna che desidera solo ‘un piccolo armadio’ dove riporre i poveri abiti dei suoi bambini. Al termine, un atto di generosità. Sono stati messi in vendita i libri d’inchiesta della giornalista: il ricavato, ha dichiarato Laura Tangherlini, andrà alle famiglie in difficoltà da lei incontrate in paesi dove, «a un passo da qui» si soffre immensamente.

Augusta Franco Cardinali

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Attestazioni irregolari sui veicoli: denunciato funzionario della Motorizzazione di Ancona

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Segnalazione partita dalla Motorizzazione Civile stessa: alcuni veicoli non idonei alla certificazione, hanno ottenuto i certificati di omologazione. Indagando su un funzionario della Motorizzazione, i poliziotti hanno scoperto anche altre false attestazioni, relative al trasporto di bombole di gas metano: denunciati lui e due dipendenti delle aziende nei quali gli illeciti venivano commessi.

ANCONA – Rilasciava attestati e certificazioni per veicoli che in realtà non ne possedevano i requisiti, il funzionario della Motorizzazione Civile denunciato dalla Polizia Stradale. In base ai riscontri degli agenti, l’uomo avrebbe rilasciato al titolare di una ditta, certificati di omologazione per alcuni veicoli che non avrebbero potuto circolare, perché non rispettavano i requisiti di sicurezza. Stesso discorso per una ditta che trasporta bombole di gas metano: avrebbe rilasciato falsi verbali di controllo e certificazione.

Le indagini sul funzionario sono partite da una segnalazione della Motorizzazione Civile stessa, relativamente al primo capo d’accusa. Indagando, la polstrada ha scoperto anche i fatti relativi alle bombole del metano.

Il funzionario della Motorizzazione di Ancona è stato denunciato e sottoposto alla misura cautelare dell’interdizione dalle funzioni per tre mesi. I dipendenti delle ditte coinvolte sono stati a loro volta denunciati. I veicoli che hanno ottenuto le certificazioni in maniera irregolare, sono stati invece richiamati in Motorizzazione per i dovuti controlli.

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Le esercitazioni dei Vigili del Fuoco al “ModEx Arcevia 2023”

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I pompieri hanno preso parte all’esercitazione internazionale “ModEx Arcevia 2023”, simulando tre scenari emergenziali, che prevedevano il recupero di un infortunato da punti difficilmente accessibili.

ANCONA – I Vigili del Fuoco ieri, mercoledì 7 giugno, hanno simulato tre scenari emergenziali di ricerca e recupero di feriti al “ModEx Arcevia 2023”, la grande esercitazione internazionale tesa a migliorare la cooperazione tra gli operatori del soccorso e di protezione civile apertasi lo scorso 6 giugno. Le attività si concluderanno il 9, mentre il 10 si terrà la cerimonia conclusiva e a consegna degli attestati.

Nel primo scenario, i Vigili del fuoco hanno simulato il recupero di un infortunato che, a causa di un incidente stradale, è stato sbalzato dal suo veicolo, finendo in un punto che richiedeva tecniche speleo alpinistiche fluviali (SAF). Nel secondo, un uomo era rimasto intrappolato sotto le macerie di un fabbricato, nel quale si è verificato un cedimento strutturale, ed è stato liberato mediante le tecniche di ricerca e soccorso in ambiente urbano (USAR). Nel terzo infine, i pompieri hanno assicurato un’auto finita fuori strada e rimasta in bilico in precarie condizioni di sanità, prima di estrarre l’occupante del veicolo.

Alle simulazioni hanno preso parte i team sanitari di Malta, Romania, Francia, Spagna e Andorra. 25 le unità e 9 gli automezzi del Comando dei Vigili del fuoco di Ancona intervenute.

“ModEx Arcevia 2023” è parte di un progetto finanziato dalla Commissione Europea teso a migliorare la cooperazione fra i vari protagonisti del soccorso, a livello internazionale. E’ la seconda volta che viene scelta Arcevia come sede della grande esercitazione, dopo l’edizione del 2015.

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