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Pescara

Studente pescarese suicida a Bologna per non confessare i mancati esami all’Università

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Bologna-studente-pescarese-suicida

Era rimasto invischiato in una bugia sempre più grande ed intricata, dalla quale non riusciva più ad uscire e che l’avrebbe infine spinto all’estremo gesto pur di non rivelare la verità. E una festa in famiglia si è tramutata in un dramma famigliare. Questa è l’ipotesi più battuta dagli inquirenti in merito al decesso di un giovane studente pescarese, che sarebbe morto suicida a Bologna, dove studiava giurisprudenza. In base a quanto ricostruito dalle forze dell’ordine, il ragazzo, poco più che ventenne, si sarebbe tolto la vita per non rivelare alla famiglia, pronta a raggiungerlo nella città felsinea per assistere alla discussione della tesi di laurea, di non aver in realtà conseguito tutti gli esami previsti.

Nella mattinata di venerdì 7 ottobre, intorno alle 7:00 alcuni operai impegnati nei lavori di restauro del Pontelungo che sovrasta il fiume Reno, hanno scoperto il suo corpo senza vita ed hanno avvisato le autorità. Alcuni elementi presenti sulla scena, avevano fatto vagliare anche l’ipotesi che la morte del ragazzo potesse essere stata in qualche modo provocata. Gli accertamenti successivi però hanno fatto propendere in misura maggiore verso la teoria del gesto volontario e deliberato.

Sembrerebbe infatti che il giovane pescarese, studente di giurisprudenza a Bologna, sia morto suicida. Avrebbe detto ai propri famigliari di aver conseguito tutti gli esami previsti dal suo corso. Famigliari che lo stavano raggiungendo in città per assistere alla sua discussione della tesi di laurea, proprio lo scorso venerdì 7 ottobre. Eppure dagli accertamenti eseguiti, risulta che il ragazzo pescarese non aveva ancora compiuto i suoi studi. Secondo alcune testimonianze, da tempo non dava un esame. Forse proprio perché oramai con le spalle al muro di fronte all’evidenza e non riuscendo a trovare scappatoie, avrebbe deciso di farla finita prima di vedersi scoperto dai propri parenti. La conferma tuttavia si avrà solo in seguito ai referti dell’esame autoptico.

La vicenda richiama alla mente una analoga accaduta un anno, con protagonista sempre uno studente pescarese, di 29 anni, iscritto all’Università di Bologna, che si uccise per non rivelare alla propria famiglia di aver dato pochissimi esami. Anche lui aveva raccontato di aver quasi completato i suoi studi e gli mancasse solo discutere la tesi di laurea.

Pescara

Si presenta sotto casa dell’ex a Montesilvano con una pistola: arrestato

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Una donna ha chiamato i Carabinieri segnalando che l’ex compagna aveva aggredito lei e i suoi famigliari ed aveva rivolto loro minacce di morte con una pistola in pugno, a Montesilvano.

PESCARA – Un uomo di 30 anni di Montesilvano è stato arrestato dopo aver aggredito l’ex moglie ed aver rivolto minacce a lei e i suoi famigliari con una pistola. L’aggressione è avvenuta mercoledì 24 maggio. La donna ha subito chiamato i Carabinieri.

Due pattuglie della Compagnia di Montesilvano si sono precipitate sul posto e militari hanno subito immobilizzato il trentenne. Dopo aver eseguito la perquisizione personale e veicolare ed aver riportato la tranquillità, i militi hanno raccolto le testimonianze della donna e dei suoi famigliar.

E’ emerso un quadro composto da diversi episodi molesti, minacce e comportamenti persecutori da parte dell’uomo che non accettava la fine della relazione con l’ex compagna.

Arrestato in flagranza, è stato trasferito nel carcere di Pescara, in attesa dell’udienza di convalida.

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Pescara

A Pescara congresso e raduno dell’Associazione Nazionale Polizia Penitenziaria

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VIII raduno associazione nazionale polizia penitenziaria pescara

Oltre all’VIII raduno dell’Associazione Nazionale Polizia Penitenziaria, a Pescara si terranno anche i lavori del IV congresso nazionale Anppe.

PESCARA – Sarà la città di Pescara ad ospitare, nei prossimi giorni, due importanti iniziative dell’Associazione Nazionale Polizia Penitenziaria. Il capoluogo abruzzese ospiterà infatti, martedì 23 maggio 2023, i lavori del IV congresso nazionale dell’ANPPE mentre mercoledì 24 maggio 2023, alla presenza delle Autorità civili, militari e religiose, si celebrerà l’VIII raduno nazionale dell’Associazione Nazionale Polizia Penitenziaria, che coincide anche con il venticinquesimo anniversario di vita dell’Associazione.Atteso l’arrivo a Pescara di cinquecento poliziotti penitenziari in congedo e dei rispettivi familiari, non solo dalle Regioni del Centro ma da tutta Italia.

«Questa Associazione è un faro di legalità composto da tutti i validi uomini e donne che hanno servito lo Stato, come poliziotti, Agenti di Custodia, vigilatrici penitenziarie. Un ruolo difficile e di prima linea, poiché non è cosa facile stare tutti giorni a contatto con le diverse tipologie di detenuti, che rappresentano una popolazione spesso emarginata e dimenticata, con loro però troppo spesso ci si dimentica di chi vive quasi come un recluso, circondato da celle e sbarre come i poliziotti penitenziari», spiega il Presidente Nazionale dell’Associazione, commendatore Donato Capece, che evidenzia come «al Raduno nazionale saranno presenti le massime Autorità civili, militari e politiche». 

Il programma della cerimonia pubblica di mercoledì prevede, alle ore 9, ammassamento dei Soci e dei Gonfaloni delle varie Sezioni ANPPE in piazza Sacro Cuore. Seguirà l’Alza Bandiera presso il Monumento ai Caduti con la deposizione di una corona e, quindi, avrà avvio la sfilata. Verranno quindi consegnati targhe ed attestati di benemerenza ai Soci e, a concludere, un rinfresco. L’ANPPE è l’unica Organizzazione, a livello nazionale, rappresentativa del personale del disciolto Corpo degli Agenti di Custodia e del Corpo di polizia penitenziaria in congedo. Tra le sue finalità statutarie vi sono quelle di tramandare le tradizioni del Corpo; di svolgere e migliorare ogni possibile assistenza sociale, culturale, ricreativa e sportiva; di attuare rapporti di solidarietà; di rinsaldare lo spirito di amicizia tra il personale in quiescenza e quello in servizio; di glorificare i Caduti del Corpo; di contribuire alla prevenzione della criminalità attraverso un’opera d’ordine culturale, politica e sociale; di collaborare con le Istituzioni, gli Enti locali e le Associazioni di categoria in attività di volontariato, di tutela dell’ambiente, di soccorso pubblico, di calamità naturali e di protezione civile. All’ANPPE sono stati concessi lo Stemma e il Gonfalone e, con Decreto del Ministro Guardasigilli del 25 febbraio 2010, l’Associazione è stata posta sotto la tutela del Ministero della Giustizia

 «Tale ricchezza di valori ed esperienze conforma la vita associativa dell’ANPPE, la quale non solo si concretizza nel doveroso e nobile impegno di tener viva la memoria di chi ha dedicato la propria esistenza al Paese ma orienta, altresì, l’attività quotidiana degli associati in preziose e meritorie opere di volontariato e di soccorso alla cittadinanza, soprattutto in occasione di emergenze di protezione civile. E siamo orgogliosi che sia proprio la città di Pescara la sede dell’importante comunione e fratellanza tra il personale di Polizia Penitenziaria in congedo e quello in servizio, a suggello di uno spirito di appartenenza e di orgoglio forti e radicati in tutti noi. Uniti, insieme, al servizio della collettività e per la sicurezza sociale della città di Pescara, dell’Abruzzo e dell’intera Nazione», conclude Capece.

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Pescara

A Pescara un sit-in per celebrare i 45 anni della Legge 194

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sit-in legge 194 pescara

Il collettivo femminista “Zona Fucsia” ha organizzato per lunedì 22 maggio alle 18:30 un sit-in in Piazza Sacro Cuore per celebrare il quarantacinquesimo anniversario della legge 194, che ha disciplinato le modalità di accesso all’Interruzione Volontaria di Gravidanza.

PESCARA – Si terrà alle 18:30 di questa sera, lunedì’ 22 maggio, in Piazza Sacro Cuore il sit-in che il collettivo femminista Zona Fucsia ha organizzati in occasione del quarantacinquesimo anniversario della legge 194, ovvero la legge della Repubblica Italiana che ha disciplinato le modalità di accesso all’Interruzione Volontaria di Gravidanza.

Crediamo sia fondamentale quest’anno fare una iniziativa a riguardo qui nel nostro territorio.” afferma Benedetta La Penna, attivista e co-fondatrice del collettivo “Dove l’obiezione di coscienza è superiore alla media nazionale (più dell’85%) con una intera provincia, quella di Chieti, dove non è possibile interrompere volontariamente la propria gravidanza.”

“Inoltre”, continua La Penna “E’ di fatto il primo anniversario con una destra conservatrice al governo, che ha tentato sin da subito di ostacolare la nostra libertà di scelta. Scendiamo in piazza per ribadire che non abbasseremo mai la guardia. Sappiamo che questo governo, come anche la nostra amministrazione comunale e regionale, ha tutta l’intenzione di dimezzare i nostri diritti e ostacolare la legge 194, e lo abbiamo visto le mozioni approvate ma soprattutto con i disegni di legge proposte non appena il neo-governo si era insediato.”

“Tra queste proposte di legge” racconta La Penna “spicca la richiesta di Gasparri ad Ottobre del 2022, poche settimane dopo l’elezione di Giorgia Meloni, nel creare una Giornata della vita nascente il cui intento non è così esplicito, ma lo sono i promotori di questa proposta: tra le trenta di associazioni, c’è anche il Movimento per la vita, il più longevo gruppo antiabortista italiano, che ha fatto di tutto per portare in Abruzzo e in Italia il cimitero dei feti con tutto quello che culturalmente ne consegue. Istituire una giornata della vita nascente non solo accentuerà ancora di più lo stigma dell’aborto, che pesa socialmente nella vita delle donne che decidono di non proseguire la gravidanza, ma contribuirà anche ad una creazione di una opinione pubblica distorta.”

Benedetta La Penna continua” Il secondo DDL, riproposto sempre dalle destre nel gennaio 2023, chiede il riconoscimento giuridico del feto modificando il primo articolo del Codice civile. Questa proposta aprirà degli scenari gravissimi per le donne che vogliono effettuare una IVG: infatti se il feto è una persona giuridica, significa che può essere vittima di un reato come lo è un omicidio. Se la capacità giuridica inizia dal concepimento, è chiaro quindi l’obiettivo della legge: rendere l’aborto un delitto, un assassinio. Sono riusciti quindi a trovare l’escamotage per rendere legale quello che erroneamente la destra pensa a riguardo, ovvero che un prodotto del concepimento, può essere considerato come una persona.

Sono leggi, dunque, che pur non toccando direttamente la legge che garantisce, con affanno, il nostro diritto di abortire, legittimerebbe l’intervento diretto delle associazioni contrarie all’aborto e che hanno come mission quello di ostacolare a tutti i costi le IVG.”

Benedetta La Penna conclude “Sappiamo che queste leggi sono state proposte in passato senza successo, ma sappiamo anche che la morbosità di certi partiti riguardante la libertà di scelta delle donne è aumentata a dismisura. Vorrei inoltre ricordare alla coalizione di centro destra che ostacolare in maniera così deliberata l’aborto, renderlo illegale, difficile, stigmatizzato, non lo eliminerà nel nostro Paese, anzi. Lo renderà solo più clandestino, pericoloso, impossibile per le donne che non potranno permetterselo economicamente, mettendo a rischio migliaia di donne che vogliono decidere liberamente della propria non maternità.

Per questo scendiamo in piazza lunedì, 22 Maggio alle ore 18.30 a Piazza Sacro Cuore, con tantissime altre realtà politiche e partiti, per ribadire quello che dovrebbe essere scontato: il diritto di scelta di tutte le donne”

Hanno aderito: CGIL Pescara, ARCI Pescara, ANPI Pescara, Presenza Femminista, Articolo Uno, Pescara Rete, Oltre Il Ponte, Il Deposito Dei Segni.

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