I gruppi consigliari di opposizione di Martinsicuro hanno presentato al sindaco e all’assessore all’Ambiente le loro osservazioni relative al progetto di ampliamento del depuratore, recentemente approvato dalla Giunta, chiedendo il blocco dell’opera e l’elaborazione di un nuovo progetto per la delocalizzazione della struttura.
TERAMO – Recentemente la Giunta comunale di Martinsicuro ha approvato il “Progetto definitivo ampliamento impianto depurazione di Martinsicuro – foce Tronto, D.G.n.160 del 13/10/2022”. Il progetto di ampliamento del depuratore alla foce del Tronto elaborato da Ruzzo Reti, prevede una spesa di 3,3 milioni di euro provenienti da fondi regionali. Ieri però le opposizioni di Martinsicuro hanno presentato la richiesta di revoca dell’attuale progetto di ampliamento del depuratore e l’elaborazione di uno nuovo, più sicuro e delocalizzato nell’entroterra. Il motivo di tale richiesta, l’«elevato rischio di esondazione del fiume».
Nel documentato presentato dalle opposizioni consigliari di Martinsicuro (Pd, Europa Verde, Bene Comune) si legge: «Il PAI (Piano Assetto Idrogeologico) approvato dall’Autorità di Bacino Interregionale del Tronto (Marche, Abruzzo, Lazio) ha classificato l’area che ospita il depuratore comunale a rischio elevato di esondazione del fiume.
Il suddetto sito è a rischio elevato anche per l’avanzata del mare Adriatico che, negli ultimi decenni, erodendo la linea di costa, ha fatto arretrare la foce del fiume. Il recente rapporto scientifico dell’ ENEA ha previsto per i prossimi decenni che la pianura costiera San Benedetto del Tronto – Martinsicuro – Alba Adriatica – Tortoreto Lido a causa dell’innalzamento dell’Adriatico prodotto dal cambiamento climatico sarà occupata dal mare che occuperà, quindi, anche il sito del depuratore.
Nel 2006 la Commissione scientifica e tecnica del Ministero dell’Ambiente, nell’analizzare le
criticità del fiume Tronto, raccomandò al Comune di Martinsicuro e alla Ruzzo Reti di
prevenire i rischi idrogeologici e l’emergenza sanitaria derivata da un eventuale blocco della
funzionalità del depuratore in caso di piena, attraverso le seguenti linee guida:
- Non ampliare il depuratore capoluogo
- Delocalizzare il depuratore verso l’interno della vallata oppure collegarlo con quello consortile di Alba Adriatica e Villa Rosa.
A quella riunione parteciparono due tecnici di Ruzzo Reti e l’assessore all’Ambiente del Comune di Martinsicuro prof. Marano Mario Viola.
La Giunta comunale di Martinsicuro non può sottovalutare il contributo scientifico e tecnico della suddetta Commissione del Ministero dell’Ambiente e il PAI. I 3.300.000,00 euro di Regione Abruzzo e di Ruzzo Reti per il progetto in oggetto non possono essere utilizzati per un futuro di possibile alto rischio per la comunità truentina e la comunità turistica.
I tre Gruppi consiliari di Europa Verde, PD e Martinsicuro e Villa Rosa Bene Comune chiedono alla Giunta comunale di revocare il Progetto definitivo e impegnare Ruzzo Reti ad elaborare un progetto alternativo per la delocalizzazione del depuratore capoluogo. La prevenzione del rischio esondazione del Tronto è un obbligo istituzionale da parte del Comune di Martinsicuro. Alla comunità truentina va garantito un futuro di protezione civile e di sicurezza igienico-sanitaria con un impianto di depurazione moderno in un sito sicuro».