Lo sciame simico ha tenuto in allerta la popolazione, con la terra che ha più riprese ha ricominciato a tremare. Dopo i sopralluoghi negli edifici pubblici e privati non risultano danni ingenti, ad eccezione di una palazzina che è rimasta lesionata ad Ancona ed è stata sgomberata. Gli alunni tornano a scuola e i treni ricominciano a circolare.
ANCONA – Il giorno dopo il terremoto che ha bruscamente svegliato la popolazione ieri mattina, 9 ottobre, si ritorna gradualmente alla normalità nelle Marche, ma sempre tenendo d’occhio l’uscita di sicurezza più vicina. La terra dalle 7 di ieri non si è mai completamente placata ed ha ripreso a tremare diverse volte. 80 le scosse con magnitudo superiore a 2.0, soprattutto di fronte alla costa pesarese, ma anche più a sud, nell’anconetano. I picchi, ad eccezione di quella da 5.7 della mattina, in serata: 3.4, alle 21:24, e 3.5, alle 23:05. Ad eccezione di una palazzina sgomberata ad Ancona, il terremoto però non avrebbe crolli o lesioni gravi.
Compiuti i sopralluoghi, non risultano infatti danni particolarmente ingenti, sebbene alcuni edifici necessitino di verifiche più approfondite. Solo ad Ancona una palazzina ha riportato lesioni durante il terremoto ed è stata sgomberata dai vigili del fuoco, che vogliono compiere ulteriori accertamenti strutturali. Una decina le persone costrette a lasciare la propria abitazione, ospitate negli spazi d’accoglienza allestiti al Pala Rossini. Rimane chiusa anche la chiesa del Santuario di Maria Goretti a Corinaldo, a causa di alcuni cedimenti, ma in generale la situazione non pare particolarmente grave come confermato dalla prima cittadina di Ancona, Valeria Mancinelli.
Per il resto segnalazioni di crepe, fessurazioni, calcinacci e intonaco caduti a terra da più parti, ma non si registrano lesioni strutturali importanti. Le scuole riaprono i battenti in tutta le Regione: «Non risultano danni o crolli tali da rendere inagibili le scuole marchigiane» rende noto Marco Ugo Filisetti, direttore dell’Ufficio scolastico regionale, che parla soltanto di «chiusure a macchia di leopardo». Ieri, in via precauzionale, gli edifici scolastici sono stati chiuse per compiere verifiche sulle loro condizioni in tutta la regione, da Pesaro fino a San Benedetto del Tronto.
Riparte anche la circolazione ferroviaria, che ieri aveva subito alcuni sospensioni sulla rete Adriatica all’altezza di Ancona e Rimini, per alcune verifiche sui binari.