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Pescara

Cospito trasferito a Milano, nel padiglione per i detenuti con patologie gravi

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Il pescarese Alfredo Cospito, arrestato in seguito agli attentati senza vittime a Fossano nel 2006 e detenuto in regime di carcere duro, è stato trasferito nel carcere di Opera di Milano, nel padiglione del Servizio assistenza intensificata. Il suo avvocato: «non terminerà la sciopero della fame».

PESCARA – Alfredo Cospito ha trascorso la prima notte nel carcere di Opera di Milano, nel quale è stato trasferito ieri. Prima era a Sassari. L’anarchico pescarese, detenuto in regime di 41bis, si trova ricoverato nel padiglione del Servizio assistenza intensificata, destinato a detenuti affetti da gravi patologie. Il suo avvocato, Flavio Rossi Albertini, ha spiegato che il suo assistito non ha intenzione di interrompere lo sciopero della fame, che ha raggiunto il giorno 104.

Cospito, condannato per aver gambizzato un dirigente dell’Ansaldo e a processo per gli attentati dinamitardi avvenuti in provincia di Cuneo, per i quali rischia l’ergastolo, protesta contro la sua detenzione in regime di carcere duro. Nei giorni e nei mesi scorsi, la rete anarchica internazionale ha messo in atto una serie di attentati incendiari, per protestare contro le misure a cui il loro compagno è soggetto.

Ieri il suo medico di fiducia aveva raccomandato il trasferimento, a causa del «rischio fibrillazione» dovuta al calo ponderale. Nelle ultime immagini l’anarchico appariva visibilmente dimagrito.

Il suo legale ha presentato al ministro della Giustizia una richiesta di revoca del rgime di carcere duro disposto per quattro anni. Se entro il 12 febbraio Nordio non avrà dato una risposta, la richiesta viene considerata respinta.

Pescara

Giorgia Meloni riceve i familiari delle vittime di Rigopiano

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giorgia meloni incontra con marsilio i parenti delle vittime di rigopiano

Marsilio: «Tragedia unica nel suo genere. Ci impegneremo affinché il processo d’appello avvenga nel più breve tempo possibile. Momenti molto toccanti. La premier era molto commossa, dimostrando la sua tipica umanità». Ieri a Roma la presidente del Consiglio Gorgia Meloni ha ricevuto i parenti delle vittime della tragedia di Rigopiano, che chiedono verità e giustizia.

ROMA – La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha ricevuto ieri a Palazzo Chigi una delegazione di sopravvissuti e parenti delle vittime della tragedia di Rigopiano che, specie all’indomani della sentenza di primo grado, continuano a chiedere verità e giustizia. Ad accompagnare la delegazione dalla premier, il Presidente di Regione Abruzzo Marco Marsilio.

«E’ stato un incontro cordiale e molto toccante. La tragedia di Rigopiano è stata unica nel suo genere – commenta con voce contrita al termine dell’incontro il presidente abruzzese – C’è grande amarezza e preoccupazione per il fatto che ci sono voluti sei anni per arrivare al primo grado di giudizio, nonostante il rito abbreviato. Noi ci impegneremo per fare in modo che il processo d’appello avvenga nei più brevi tempi possibile, per arrivare alla verità in tempi utili affinché si possa parlare di giustizia».

Quando gli hanno chiesto lo stato d’animo della presidente del Consiglio, Marsilio ha chiosato: «Giorgia Meloni era molto commossa dimostrando la sua tipica umanità anche in questa occasione».

Lo scorso 23 febbraio si è chiuso il processo di primo grado, che ha lasciato insoddisfatti molte parti civili. L’iter processuale, che vedeva 30 imputati, si è concluso con 25 assoluzioni. Alla lettura della sentenza, che escluse la prevedibilità dell’evento e il reato di disastro colposo, in aula si è scatenato il finimondo, con le vive proteste dei parenti delle vittime.

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Un chilo di hashish sequestrato dai finanzieri a Cepagatti, arrestato un ragazzo

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un chilo di hashish sequestrato dai finanzieri a pescara

Il ragazzo arrestato per spaccio a Cepagatti, nascondeva 12 panetti di hashish tra la legna da ardere in garage, per un peso complessivo superiore al chilo. Possibili ricavi per quindicimila euro.

PESCARA – Tra i tronchi di legno conservati in garage, a Cepagatti, c’era anche un troncone di hashish dal peso di un chilo circa. 12 panetti termosaldati nella pellicola trasparente trovati dai finanzieri di Pescara nell’ambito dell’operazione “Drug Market”, in seguito alla quale è stato arrestato un ragazzo di 24 anni. Lo stupefacente avrebbe potuto fornire ricavi per oltre quindicimila euro.

Il giovane finito in manette è stato denunciato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Il ventiquattrenne, già noto alle forze dell’ordine per episodi collegati sempre al traffico di stupefacenti, è finito in carcere.

I militari, appostati per un servizio di monitoraggio, lo hanno sorpreso mentre riponeva un panetto nei pressi dell’abitazione di un altro spacciatore, deferito qualche settimana prima dalle fiamme gialle, che stavano tenendo d’occhio i suoi movimenti.

I finanzieri hanno allora fermato il giovane che hanno visto nascondere cocaina e hashish a casa del “collega” e, coadiuvati dai canti antidroga Dafil e Dagor dell’unità cinofila, che recentemente hanno messo a segno diverse operazioni nel famigerato quartiere Rancitelli, hanno eseguito una perquisizione domiciliare presso la sua abitazione.

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Bimbo di 4 anni travolto dal trattore guidato dal papà: tragedia a Pescara

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Foto Ansa.

Stava giocando in campagna dopo il pranzo della domenica dai nonni, quando probabilmente si è avvicinato troppo al trattore su cui si trovava all’opera il padre ed è stato travolto, il bimbo di 4 anni che ieri ha perduto la vita a Pescara.

PESCARA -Doveva essere una giornata spensierata sotto ad un tiepido sole primaverile, invece si è trasformata su un’immane tragedia che ha distrutto un’intera famiglia e sconvolto la comunità. Stava pedalando in sella alla sua biciclettina, dopo il pranzo della domenica in famiglia, quando in pochi attimi si è consumata la tragedia: un bimbo di 4 anni è stato travolto dal trattore, alla cui guida si trovava il padre. L’uomo non si sarebbe nemmeno accorto del fatale investimento: ad un certo punto avrebbe notato il corpicino del figlio a terra e, disperato, avrebbe allertato i soccorsi, che purtroppo si sono rivelati inutili. Il piccolo non ce l’ha fatta ed è deceduto in seguito alla ferite riportate. I sanitari non hanno potuto far altro che constatarne l decesso.

L’incidente è avvenuto nel pomeriggio di ieri, domenica 26 marzo, intorno alle 15:15 in zona strada del Palazzo, a Pescara. La famiglia si trova qui per un pranzo a casa dei nonni, in campagna. La famiglia composta da madre, padre, sorella maggiore e fratellino invece è residente a Montesilvano. L’ipotesi che è stata avanzata è che il bimbo, in sella alla sua biciclettina, si sia avvicinato troppo al trattore, una volta visto il padre all’opera, e che sia stato travolto. L’uomo invece non si sarebbe accorto della presenza del figlio, se non quando era ormai troppo tardi.

Sul posto sono intervenuti per compiere accertamenti e rilievi la Polizia Locale, la Scientifica e il medico legale. Trattore e bicicletta sono stati posto sotto e saranno esaminate al fine di ricostruire la tragica fatalità. Il padre del bambino è stato accompagnato dal personale del 118 in ospedale in forte stato di shock.

Il Presidente di Regione Abruzzo Marco Marsilio ha espresso l proprio cordoglio: «L’incidente accaduto nelle campagne pescaresi, che è costato la vita a un bambino di quattro anni, addolora l’intera comunità abruzzese. A nome dell’intera Giunta regionale porgo il cordoglio alla famiglia ed esprimo la mia personale vicinanza».

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