Quello di Ancona è stato indicato come porto sicuro per le navi delle Ong Ocean Vikings e Geo Barrents, che trasportano migranti. E’ polemica sulla scelta del porto, considerato troppo lontano dal punto in cui le persone sono state salvate dal mare: 1.500 chilometri e quattro giorni di navigazione, con un previsto peggioramento delle condizioni metereologiche.
ANCONA – L’Ocean Vikings, di SOS Méditerranée, dovrebbe attraccare questa sera, martedì 10 gennaio, intorno alle 19:00, mentre la Geo Barrents, di Medici Senza Frontiere, dovrebbe arrivare giovedì 12, anche se potrebbe esserci un anticipo. Le navi delle Ong con a bordo migranti salvati sabato scorso, 7 gennaio, al largo delle coste libiche stanno facendo rotto verso il porto di Ancona, mentre non si placano le polemiche relative al porto sicuro concesso alle due navi.
Secondo molti infatti, il luogo indicato dal governo è troppo distante da quello in cui è stato effettuato il salvataggio in mare: mille e cinquecento chilometri e quattro giorni di navigazione. Oltretutto con un previsto peggioramento delle condizioni metereologiche, e di conseguenza del mare. A detta dei critici, i migranti sarebbero dovuti far sbarcare in un luogo più vicino, nel sud Italia.
I rappresentanti del governo hanno spiegato che la scelta è stata motivata da necessità di tipo logistico: i centri di accoglienza siciliani e calabresi sarebbero al completo. Secondo le opposizioni e alcuni membri delle associazioni umanitarie che operano nel Mediterraneo invece, si tratterebbe di una sorta di strategia politica per limitare il raggio d’azione delle Ong, aumentando la durata della navigazione delle imbarcazioni lontano dalle acque tra Libia e Sicilia ed innalzando i costi che devono affrontare. Barche più lontane e con meno carburante dunque, per limitare i loro interventi.
Una ricostruzione che viene però smentita dal ministro degli Esteri Antonio Tajani che afferma: «nessun accanimento contro le Ong, e tantomeno contro le persone in fuga da realtà difficili, ma si devono rispettare le regole. Abbiamo sempre garantito la tutela della vita umana e siamo solidali, ma le regole e il codice di condotta devono essere rispettati dalle Ong, ci sono troppe strumentalizzazioni politiche di quanto accade nel Mediterraneo che non è il mar Baltico». Ironica invece la replica di Nicola Frattoianni che su Twitter afferma: «Immagino che se fosse possibile, Piantedosi, Meloni e Salvini assegnerebbero Bolzano o Tarvisio, o qualunque altro posto il più lontano possibile come luogo di sbarco per le navi Ong che salvano naufraghi nel Mediterraneo Centrale, pur di rallentare l’azione umanitaria di salvataggio».
Intanto le navi delle Ong, l’Ocean Vikings con a bordo 37 migranti e la Geo Barrents che trasporta 73 persone, stanno facendo rotta verso Ancona. «Stiamo allestendo questa area [la banchina 22 del porto, ndr] per garantire una accoglienza funzionale e dignitosa allo sbarco dei migranti – ha spiegato regionale delle Marche alla Protezione Civile Stefano Aguzzi – Come Protezione Civile regionale siamo stati coinvolti dalla Prefettura sabato mattina. È bene ricordare che la gestione dell’arrivo dei migranti è una questione nazionale e viene coordinata tramite le Prefetture presenti nei territori. In questo caso – sottolinea Aguzzi – il Prefetto di Ancona Darco Pellos, che ringrazio, con correttezza ha voluto coinvolgere la Regione Marche richiedendo un aiuto logistico per attrezzare la banchina 22. In queste ore, quindi, stiamo allestendo un punto di prima accoglienza – conclude – con servizi igienici composto da cinque container riscaldati dove verranno effettuati identificazione, accertamenti sanitari, distribuzione pasti e distribuzione dei kit di prima assistenza».
Ieri invece, lunedì 9 gennaio, la Prefettura aveva lanciato un avviso urgente per trovare operatori che possano fornire il servizio di accoglienza temporanea dei minori stranieri non accompagnati.