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L'Aquila

Terremoto dell’Aquila, nuova condanna per il Governo

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La Presidenza del Consiglio dei Ministri dovrà a risarcire con 6 milioni di euro 20 parti civili per le rassicurazioni del 31 marzo 2009. Seconda condanna per il governo per il terremoto di L’Aquila, dopo quella di dicembre: 8 milioni a 30 parti civili.

L’AQUILA – Il Tribunale Civile ha emesso una nuova condanna nei confronti del governo sul terremoto che colpì L’Aquila nel 2009, relativamente alle rassicurazioni date alla popolazione alla vigilia delle scosse. La Presidenza del Consiglio dei Ministri è stata infatti condannata al risarcimento di 6 milioni a 20 parti civili. Lo scorso dicembre una prima condanna: risarcimento da 8 milioni a 30 parti civili. Ne ha dato notizia l’edizione regionale del telegiornale Rai.

Le condanne sono relative alle rassicurazioni che Bernardino De Bernardinis, ex numero due del Dipartimento nazionale di Protezione Civile, fece al termine della riunione della Commissione Grandi Rischi a L’Aquila il 31 marzo 2009, a cinque giorni dalle scosse che hanno provocato 309 morti e centinaia di sfollati e feriti. La città da diversi mesi stava facendo i conti con un persistente sciame sismico. Le rassicurazioni date alla popolazione avrebbero contribuito ad un numero così elevato di vittime: le persone, convinte di non correre pericoli, sarebbero rimaste nelle proprie case, anziché cercare rifugio dopo le prime scosse.

Anche in questo caso il risarcimento verrà suddiviso alle parti civili in base al danno subito e non in parti uguali. La Commissione Grandi Rischi è un organo consultivo della Presidenza del Consiglio e per questo motivo è stata condannato il governo in sede civile rlativamente alle rassicurazioni che precedettero il terremoto dell’Aquila. De Bernardinis invece, è stato condannato a due anni.

L'Aquila

Omicidio-suicidio a L’Aquila: medico uccide moglie e figli e si toglie la vita

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L’ex primario di urologia a Teramo, Carlo Vicentini, da poco andato in pensione, avrebbe ucciso la moglie e i due figli a colpi di arma da fuoco e si sarebbe tolto la vita. L’arma era regolarmente detenuta.

L’AQULA – Tragedia nella periferia Est, nella frazione di Tempera. Un uomo avrebbe ucciso la moglie e i due figli, poi, con la stessa pistola, si sarebbe tolto la vita. Il responsabile dell’omicidio-suicidio avvenuto a L’Aquila nel pomeriggio di oggi, venerdì 31 marzo, sarebbe il noto dottor Carlo Vicentini, da poco ritiratosi in pensione e precedentemente primario di urologia nell’spedale di Teramo.

Lo riporta l’Ansa, che rendo noto come i copri delle vittime siano stati ritrovati nel primo pomeriggio. L’arma utilizzata per la strage sarebbe stata regolarmente detenuta. Oltre al medico, hanno perduto la vita la moglie e i figli, di 43 e 36 anni. Il primogenito, disabile, era attaccato ad un respiratore.

Il direttore generale dell’Asl di Teramo, Maurizio Di Giosia, esprime sconcerto: «Siamo devastati. E’ una tragedia che non riusciamo a spiegarci: il professor Vicentini era un urologo molto bravo ed apprezzato oltre che un uomo gentile, sensibile e disponibile». Di Giosia ha reso noto anche che il medico era andato in pensione da circa un mese «dopo aver fatto un grandissimo lavoro nella nostra azienda, nel reparto di urologia a gestione universitaria», che dopo il pensionamento di vicentini è tornato a gestione ospedaliera.

Sul posto sono intervenuti i carabinieri, la polizia, la scientifica e il magistrato di turno, Guido Cocco. Proseguono le indagini per ricostruire la dinamica e delineare il movente dell’omicidio-suicidio avvenuto questo pomeriggio a L’Aquila.

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Educazione Ambientale nel Parco Nazionale del Gran Sasso con i Carabinieri Forestali

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TERAMO – In occasione della Giornata internazionale delle Foreste, istituita dall’Onu nel 2012, e la Giornata dell’Acqua, nate per sensibilizzare la popolazione sui temi della salvaguardia degli ecosistemi e delle riserve idriche, gli scorsi martedì 21 e mercoledì 22 marzo i Carabinieri Forestali del Reparto Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga hanno organizzato un’iniziativa di educazione ambientale.

342 studenti di 11 scuole primarie e secondarie delle province di Teramo e L’Aquila, hanno ascoltato i militari delle stazioni del Reparto, accompagnati dalle unità cinofile antiveleno. I ragazzi sono stati resi consapevoli dell’importanza di ridurre gli sprechi d’acqua e di assumere comportamenti virtuosi per contrastare i cambiamenti climatici in atto. I Carabinieri hanno poi ricordato gli obiettivi fissati dall’Agenda Onu 20230 e l’importanza delle aree protette per salvaguardare la biodiversità degli ecosisitemi.

Oltre alle lezioni teoriche, gli studenti hanno svolto attività pratiche all’aperto, come la messa a dimora di piantine. A loro sono stati poi illustrati gli habitat naturali dell’orso e del lupo ed è stato mostrato l’impegno dei cani antiveleno nello scovare esche avvelenate lasciate in natura dai bracconieri, pericolosissime per le specie protette.

I ragazzi hanno ringraziato i Carabinieri Forestali del Reparto Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga per l’iniziativa di Educazione Ambientale con colorati disegni rappresentanti la natura dal loro punto di vista.  L’attività di educazione ambientale che il Reparto Carabinieri Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga sta promuovendo nel corso dell’intero anno scolastico continuerà a essere svolta anche su richiesta degli istituti scolastici.

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Ad Aielli spuntano delle nuove installazioni artistiche in ferro battuto

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L’AQUILA – L’arte che si aggiunge all’arte, d’improvviso, compare di mattina come una lieta epifania; nel paese di Aielli – divenuto ormai un vero e proprio museo a cielo aperto – tale evento continua a ripetersi con dolce costanza.

Questa mattina sono state posizionate tre installazioni artistiche in ferro riutilizzato, raffiguranti momenti di vita quotidiana del borgo marsicano.

La lettura di Ignazio Silone, nei pressi della biblioteca di “Libert’aria”; l’osservazione del cielo con un telescopio, in omaggio alla vocazione astronomica di Aielli (Borgo Universo); il gioco della morra (in foto), dinanzi al municipio, in ricordo di un aiellese scomparso che passò un’ultima serata di felicità giocando a tale gioco.

Le installazioni sono state realizzate da Benedetto Di Pietro, artista ed ex sindaco di Aielli dal 1995 al 1999.

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