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L'Aquila

Terremoto dell’Aquila, nuova condanna per il Governo

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La Presidenza del Consiglio dei Ministri dovrà a risarcire con 6 milioni di euro 20 parti civili per le rassicurazioni del 31 marzo 2009. Seconda condanna per il governo per il terremoto di L’Aquila, dopo quella di dicembre: 8 milioni a 30 parti civili.

L’AQUILA – Il Tribunale Civile ha emesso una nuova condanna nei confronti del governo sul terremoto che colpì L’Aquila nel 2009, relativamente alle rassicurazioni date alla popolazione alla vigilia delle scosse. La Presidenza del Consiglio dei Ministri è stata infatti condannata al risarcimento di 6 milioni a 20 parti civili. Lo scorso dicembre una prima condanna: risarcimento da 8 milioni a 30 parti civili. Ne ha dato notizia l’edizione regionale del telegiornale Rai.

Le condanne sono relative alle rassicurazioni che Bernardino De Bernardinis, ex numero due del Dipartimento nazionale di Protezione Civile, fece al termine della riunione della Commissione Grandi Rischi a L’Aquila il 31 marzo 2009, a cinque giorni dalle scosse che hanno provocato 309 morti e centinaia di sfollati e feriti. La città da diversi mesi stava facendo i conti con un persistente sciame sismico. Le rassicurazioni date alla popolazione avrebbero contribuito ad un numero così elevato di vittime: le persone, convinte di non correre pericoli, sarebbero rimaste nelle proprie case, anziché cercare rifugio dopo le prime scosse.

Anche in questo caso il risarcimento verrà suddiviso alle parti civili in base al danno subito e non in parti uguali. La Commissione Grandi Rischi è un organo consultivo della Presidenza del Consiglio e per questo motivo è stata condannato il governo in sede civile rlativamente alle rassicurazioni che precedettero il terremoto dell’Aquila. De Bernardinis invece, è stato condannato a due anni.

Chieti

Fumogeni e petardi: 5 Daspo ai tifosi a Teramo, 7 a Chieti

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Destinatari del provvedimento 5 tifosi tarantini che hanno seguito il match Monterosi Tuscia – Taranto, disputato a settembre allo stadio “Bonolis” di Teramo e 7 tifosi aquilani che hanno assitto invece al match Chieti F.C 1922- L’Aquila 1927.

TERAMO – Sono 12 in tutto i Daspo emessi dai questori di Teramo e Chieti nei giorni scorsi a causa del lancio di fumogeni e petardi in direzione del campo durante partite di calcio: 5 nei confronti di tifosi tarantini che hanno seguito il match Monterosi Tuscia – Taranto, disputato a settembre allo stadio “Bonolis”, 7 a tifosi aquilani che a luglio hanno seguito Chieti F.C 1922- L’Aquila 1927.

Nel primo caso, hanno acceso una torce e fumogeni creando pericolo per la sicurezza pubblica e i Daspo emessi nei confronti dei 5 vanno da uno a cinque anni. Uno di essi è stato sottoposto anche alla misura dell’obbligo di comparizione  presso un Ufficio di Polizia in concomitanza con le gare del Taranto.

A Chieti invece, fumogeni e petardi sono stai lanciati in direzione del campo, creando anche danni alla pista di atletica che circonda il terreno di gioco. Sei dei provvedimenti emanati hanno la durata di un anno, uno invece di cinque. Quest’ultimo dovrà comparire alle forze dell’ordine ogni volta che L’Aquila è impegnata in una partita, amichevoli comprese.

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L'Aquila

Foto intime dell’ex sui social: condannato per Revenge Porn

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Pena sospesa per il giovane di Prezza condannato per Revenge Porn dopo aver caricato sui social 4 foto osè della sua ex ragazza, dopo che questa l’ha lasciato.

L’AQUILA – E’ stato lasciato dalla fidanzata e per ripicca ha pubblicato sui social alcune foto che la mostravano in abbigliamento ed atteggiamenti intimi. Per questo motivo un ragazzo di 22 anni di Prezza è stato condannato per Revenge Porn.

I fatti risalgono a tre anni fa. Quelle 4 foto osè caricate su Instagram rimbalzarono in fretta tra un dispositivo e l’altro. Comparvero anche ai genitori della ragazza, che dunque denunciarono l’ex fidanzato della figlia.

Il giovane è stato condannato ad un anno e quattro mesi di reclusione con pena sospesa e al pagamento di una provvisionale di 5 mila euro del risarcimento da decidere in sede civile, per il reato che punisce chiunque diffonda materiale sessuale esplicito altrui, senza consenso.

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L'Aquila

Spacca una vetrina ad Avezzano e si ferisce ad una mano: denunciato dalla Polizia

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Una volante della Polizia ieri sera è stata affiancata da un’auto, il cui conducente ha detto agli agenti che due persone stavano spaccando la vetrina di un’attività di servizi. Gli agenti lo hanno riconosciuto dalla descrizione fornita da altri testimoni, sul posto in cui l’episodio si è verificato.

L’AQUILA – Gli agenti si sono messi sulle tracce di due persone, dopo la segnalazione di un testimone, ma ne hanno trovato uno, ferito ad una mano, il quale ha confessato di essere responsabile di danneggiamenti. Lui, cittadino extracomunitario già noto alle forze dell’ordine, è il responsabile, insieme ad un altro uomo, della vetrina spaccata su Corso della Libertà ad Avezzano.

Il gesto è stato notato da un automobilista che poco dopo ha trovato davanti a sé una pattuglia della Polizia, alla quale ha segnalato il fatto. Gli agenti si sono recati sul, posto ed hanno appurato che il racconto corrispondeva a verità. Qui hanno raccolto le testimonianze dei presenti e, dopo, aver sentito le descrizioni dei due responsabili, si sono messi sulle tracce di un pregiudicato che poco prima avevano notato aggirarsi nei pressi della stazione.

Lo hanno rintracciato in fretta. Dal palmo della mano perdeva sangue. Non ha negato il fatto ed ha confessato. Ha detto di essersi ferito alla mano con una lastra di marmp, effettivamente ritrovata nei pressi del luogo in cui la vetrina è stata spaccata, Corso della Libertà ad Avezzano. Presentava macchie di sangue ed è stata sequestrata per le dovute analisi.

Il soggetto di origine magrebina è stato denunciato per danneggiamento.

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