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Chieti

Vasto, ordigno inesploso nell’auto di una donna: arrestato il presunto responsabile

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Ad incastrarlo le immagini riprese dalle telecamere di un sistema di videosorveglianza. L’uomo in passato ha scontato una condanna per omicidio ed altri fatti violenti. Il movente dell’attentato, la gelosia morbosa: la donna aveva respinto le sue avances.

CHIETI – Un uomo all’apparenza tranquillo, di cui ci si poteva fidare e che si potrebbe ritenere un amico. Invece sarebbe il responsabile di atti persecutori nei confronti di una donna, verso la quale avrebbe anche progettato un attentato, per “punirla” per aver rifiutato le sue avances. E in passato ha scontato una pesante condanna per omicidio ed altri gravi episodi. Questo è quanto emerso dalle indagini degli investigatori che hanno arrestato ieri pomeriggio, lunedì 23 gennaio, l’uomo che ritengono essere colui che lo scorso 15 gennaio ha piazzato un ordigno sotto l’auto di una donna, in sosta nel piazzale di fronte alla sua abitazione, a Vasto. E’ stata proprio la designata vittima dell’attentato incendiario ad accorgersi che la sua auto era stata manomessa e a lanciare l’allarme. L’ordigno non è stato fatto brillare, ma inertizzato dagli artificieri della polizia, che hanno anche bonificato la zona.

Le indagini coordinate dal pubblico ministero Vincenzo Chirico e condotte dagli investigatori del Commissariato locale insieme ai colleghi della Squadra Mobile di Chieti, si sono orientate ben presto nei confronti di un uomo, originario del sud Italia, ma residente da anni a Vasto. Scavando nel suo passato, gli inquirenti hanno scoperto che qualche decennio fa l’uomo ha scontato una condanna ultraventennale per omicidio. Aveva commesso anche altri reati, gravi, contro la persona. Dopo il fine pena, si è trasferito in Abruzzo, dove conduceva una vita apparentemente tranquilla. Viveva eseguendo lavori da elettricista e di riparazioni in generale.

Proprio la disponibilità e la padronanza degli attrezzi necessari per fabbricare un ordigno esplosivo, sono stati tra gli elementi che hanno convinto gli inquirenti della sua colpevolezza. A lui però sono arrivati indagando sulla rete di conoscenze della vittima del mancato attentato.

La donna infatti un anno e mezzo fa aveva subito atti persecutori e molestie da parte di un ignoto. Contestualmente, aveva rifiutato le avances dell’uomo arrestato con l’accusa di aver piazzato un ordigno incendiario sotto l’a macchina ‘auto della donna, a Vasto. All’epoca i due erano legati da un rapporto di amicizia.

Proprio la gelosia morbosa e il rancore covato sarebbero le cause scatenanti. Oltretutto l’attentatore aveva inviato messaggi carichi di ira sia alla vittima che ad alcuni conoscenti. Ad incastrarlo, i filmati dei sistemi di videosorveglianza installati nella zona. Le immagini hanno permesso non solo di posizionare l’uomo nella zona e nel momento in cui l’ordigno è stato piazzato, ma anche di stabilire con ragionevole certezza che possa trattarsi di lui. Il confronto tra la figura immortalata da un frame e i dati antropometrici non ha lasciato molti dubbi.

Il pubblico ministero ha richiesto la custodia cautelare in carcere e l’indagato per tentato incendio, detenzione e porto abusivo di un ordigno esplosivo di tipo incendiario e atti persecutori da ieri pomeriggio è detenuto. Nelle successive perquisizioni presso la sua abitazione, gli investigatori hanno ritrovato materiale identico a quello usato per fabbricare l’ordigno inesploso a Vasto per il quale è stato arrestato.

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227 lavoratori irregolari: maxi sanzione ad un grande magazzino di Chieti

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La Guardia di Finanza ha scoperto che dal 2021 un grande magazzino di Chieti impiegava sistematicamente a lavoratori irregolari: 227 quelli scoperti, dei quali 61 totalmente in “nero. Sanzione da 220 mila euro.

CHIETI – Impiegati senza regolare contratto di lavoro, straordinari pagati in nero o ore lavorative non correttamente registrate, assunzioni part-time per turni giornalieri che arrivavano fino alle 12 ore. Sono queste alcune delle irregolarità riscontrate dalle fiamme gialle chietine, che all’interno di un grande magazzino di Chieti dedito alla vendita di un’ampia gamma di prodotti, dall’abbigliamento ai mobili, passando per elettrodomestici e cosmetici, hanno scoperto l’impiego sistematico di lavoratori irregolari.

227 in tutto quelli irregolarmente assunti, 61 dei quali completamente in nero. Il “sistema” individuato dalle fiamme gialle, sarebbe stato allestito a partire dal 2021. Un ruolo chiave nelle indagini, lo hanno avuto le conferme di alcuni dipendenti o ex dipendenti, che non si sono più lasciati convincere dal cosiddetto “prendere o lasciare” dettato dall’impresa.

In tutto la maxi-sanzione della Guardia di Finanza ammonta a 220 mila euro: 180 mila per le giornate di effettiva presenza al lavoro dei dipendenti, 40 mila per altre irregolarità, come ’omessa o infedele registrazione di dati obbligatori sul “libro unico del lavoro” e la violazione dell’obbligo di tracciabilità dei pagamenti delle retribuzioni.

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Chieti

Il generale Vannacci presenta il suo libro a Canosa Sannita, le sigle Lgbtqia+ chiedono la sospensione

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Il collettivo Zona Fucsia, insieme ad altre realtà associative, sindacali e politiche, si dissocia dalla presentazione del libro “Il mondo al contrario” del generale Vannacci a Canosa Sannita, in programma per il prossimo 14 ottobre.

CHETI – Il libro “Il mondo al contrario” del generale Roberto Vannacci ha sollevato un vespaio di polemiche ed ha portato alla destituzione del generale stesso dal ruolo di guida dell’Istituto geografico militare. Ha però infranto anche ogni record di vendita per quanto riguarda un’autopubblicazione ed ha portato l’autore a presentare la sua opera in molte piazze. In diverse tappe del tour promozionale però, si sono levati voci di protesta e di indignazione. Non fa eccezione Canosa Sannita, in cui la presentazione del libro del generale Vannacci è in programma per il prossimo 14 ottobre e dove il collettivo Zona Fucsia ha chiesto all’amministrazione comunale di sospendere l’evento.

La richiesta del collettivo ha raccolto l’adesione di diverse sigle associative, politiche e sindacali, ma anche di singoli esponenti politici: Presenza Femminista, Mazì- Arcigay Pescara, Patate Bollenti, Abruzzo Pride, Anpi Comitato Provinciale Pescara, Arci Comitato provinciale di Chieti, CGIL Chieti, Belle Ciao Chieti, La Formica Viola, PAS – Partecipazione Attiva studentesca, LAS – Libera Associazione studentesca, Sinistra Italiana Pescara, Sinistra Italiana Abruzzo, Partito Democratico Provincia Chieti, Circolo PD G. di Vittorio, Giovani Democratici Provincia Chieti, Giovani Democratici Provincia Pescara, Giovani Democratici Abruzzo, Coalizione Civica Pescara, Partito della Rifondazione Comunista Pescara, Partito della Rifondazione Comunista Abruzzo, Giovanni Di Iacovo – Consigliere Comunale Pescara, Okay!, Oltre il Ponte A.T.S. Unite si può (Centri Antiviolenza di Ortona “Non sei Sola” e “Donn.è”), Dafne ETS. Oltre a queste si attendono altre adesioni.

Queste le ragioni espresse dal Collettivo Zona Fucsia: «Le ragioni della richiesta riguardano i contenuti del libro inaccettabili e offensivi che vanno a discapito delle minoranze discriminate e appartenenti alle categorie più vulnerabili. Il generale Roberto Vannacci, celebre per il suo libro “Il Mondo al contrario”, in cui esprime opinioni contro persone Lgbtqia+, il mondo del femminismo e migranti è espressione del peggior populismo e qualunquismo del nostro Paese. Il suo lavoro, oltre a contenere un numero ampio di refusi ed errori grammaticali, è veicolo dei più violenti e futili stereotipi, nocivi per una società progressista e che aspira a garantire i diritti per tutte e per tutti».


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Truffa milionaria sul fotovoltaico: sequestrati 10 impianti tra Chieti e Pescara

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7 indagati per truffa aggravata ai danni dello Stato e sequestri preventivi per 24 milioni di euro, tra cui 58 immobili tra Pescara, Chieti, Lanciano, Mozzagrogna e Cepagatti. L’accusa è di artato frazionamento dei campi fotovoltaici.

CHIETI – All’operazione “Dirty Green” della Guardia di Finanza frentana, ha collaborato anche il Reparto Aeronavale di Pescara, che ha effettuato una serie di ricognizioni aeree. In seguito alle indagini disposte dal Sostituto Procuratore di Pescara Dottoressa Fabiana Rapiano, 10 impianti fotovoltaici e beni per oltre 24 milioni di euro, tra cui 58 immobili tra Chieti e Pescara, sono stati sequestrati dalle fiamme gialle di Lanciano, dirette dal Capitano Domenico Siravo. 7 persone sono state denunciate per truffa aggravata ai danni dello Stato.

I finanzieri hanno tracciato i contorni di un articolato sistema teso all’indebita percezione di incentivi statali, attraverso la prassi del cosiddetto “artato frazionamento dei campi fotovoltaici”. In sostanza, 4 società operanti su una medesima proprietà, hanno realizzato un parco fotovoltaico di potenza pari a 9,5 Megawatt, ma l’hanno frazionato in 10 piccoli impianti inferiori ad un Megawatt,. In questo modo, hanno potuto accedere agli incentivi GSE, Gestore dei Servizi Energetici, più del dovuto.

Oltre alle denunce per truffa aggravata, 4 persone sono state denunciate per l’illecito amministrativo previsto, Responsabilità amministrativa degli enti. Il Gip Francesco Marino, oltre ai 10 impianti fotovoltaici sequestrati, ha predisposto il sequestro preventivo di beni per oltre 24 milioni di euro: conti corrente, partecipazioni societarie e 58 immobili, tra cui ville, case di lusso e di interesse storico, ubicate a Pescara, Chieti, Lanciano, Mozzagrogna e Cepagatti.

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